
All’inizio dell’era dei droni come prodotto di consumo, quando queste macchine sono uscite dall’egida dell’utilizzo esclusivamente militare, il loro mercato era prettamente quello ludico, un hobby per gli appassionati di modellismo.
Poi il loro potenziale si è esteso agli appassionati di fotografia, con le implementazioni tecniche relative a videocamere sempre più piccole e sofisticate. Ultimamente cresce anche la presenza sul mercato di droni tecnici per lavori molto complessi, che si adeguano alle normative che ne regolano l'uso. In questo articolo conosceremo i migliori droni di gamma professionale in commercio e quali sono le loro caratteristiche tecniche, nonché un confronto di prezzi e prestazioni.
Quali sono i migliori droni in commercio?
Rispondere a questa domanda non è né facile né immediato: negli ultimi anni il settore della dronotica si è evoluto in maniera tale da consentire a qualunque appassionato o professionista di andare alla ricerca del drone più adatto alle singole esigenze, non certo solo economiche ma anche e soprattutto tecniche. Ci sono infatti droni per utilizzo ludico, con un design particolare, molto leggeri tanto da non incorrere in molte restrizioni legali cui sono soggetti i droni di gamma più elevata in merito alle aree di sorvolo e alla tipologia di utilizzo; e ci sono droni tecnici, appositamente pensati per svolgere i più complessi lavori, come i rilievi, le mappature, le riprese altamente professionali ecc. Oggi abbiamo scelto per voi 6 marche di droni di gamma alta, adatti a prestazioni professionali e da pilotare con riconoscimento e patentino ENAC. Faremo un raffronto tra i sofisticati sistemi di Phantom 4, Parrot, Yuneec Q 500 4k, Hexandro, Xiro e 3DR SOLO, confrontandone non solo i costi ma anche peso, velocità, punti di forza e aspetti da implementare. Se anche tu devi scegliere il drone più adatto a te, seguici in questo percorso.
Phantom 4
Phantom 4 (vedi figura 1) è la quarta generazione di droni prodotta da DJU, ed è ad oggi la più nota. Ciò che colpisce e seduce subito di questo drone è il design elegante, morbido, quasi sbarazzino. Questo vale sia per il corpo macchina che per il controllo remoto, ergonomico e simile ad una piccola stazione di controllo con comodo adattatore per posizionare il tuo smartphone o tablet e avere il pieno controllo del volo.
Diciamolo, si tratta di un oggetto bello da vedere e da mostrare, oltre che da usare. Rispetto alle sue precedenti versioni, Phantom 4 ha un sistema integrato per il rilevamento degli ostacoli sino a 15 metri di distanza, collegato a due fotocamere frontali che rilevano la distanza dal problema, cosa che però avviene solo in avanti perché le fotocamere frontali non consentono un riconoscimento a 360° degli ostacoli. La particolarità di Phantom 4 che lo rende molto amato sul mercato è la sua intuitività e l’impressione di poter “delegare” molte azioni al drone stesso senza un serrato e complesso controllo da terra. Ad esempio, il così detto Volo Autonomo permette al drone di inseguire un soggetto senza che vi sia controllo da terra (utile per fini documentaristici, ad esempio); a questa funzione si associa la [...]
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Personalmente preferirei un drone con ottime capacita’ di autonomia e facilmente gestibile con smartphone tramite app. Anche la fotocamera ha la sua importanza e l’elettronica per gestire l’elevato flusso dati.
Bella panoramica. Sui prezzi non ci puoi dire niente?
Prezzi… si parte dai 920 € (già ivato) del Q500 Yuneec per arrivare ai 1400 € del Typhoon H e Phantom 4.
Tutti i prezzi dei droni su detti sono con riconoscimento e terminatore di volo escluso.
Hexandro invece costa 2900 ivato già con terminatore di volo, riconoscimento ENAC e centralina A2 di fascia alta.
Ottimo articolo Gaetano, ricco di dettagli tecnici. Vista la tua esperienza nel settore, sarebbe bello leggere in un articolo dedicato le normative per l’utilizzo dei droni e la classificazione di questi ( se non erro principalmente in base al peso).
arriva presto 🙂
L’articolo non è preciso. e non è aggiornato, ad esempio il SOLO è defunto, il produttore la 3DR è di fatto fallita con un buco di decine di milioni di dollari e negli USA i SOLO sono svenduti anche a 250 dollari, perchè il drone ha un problema al GPS che nessuno risolverà mai.
Scrivere “certficato Enac” significa non conoscere la normativa vigente.
ENAC non certfica niente .
Semplicemente il costruttore fornisce il manuale di volo e quello delle operazioni che servono alla redazione della domanda di rispondenza alla normativa .
Immagino sia questo che l’autore intende per “riconoscimento” .
Ma tutta la complessa trafila Enac rimane cosi come l’intera responsabilità legale rimane all’utilizatore.
NESSUNO di questi droni può essere utilizzato liberamente sono tutti soggetti alla normativa Enac ed se si utilizzano non avendo i titoli per farlo si rischiano sanzioni PENALI e multe fino a 113.000 Euro, eccole:
Impiego del SAPR senza dichiarazione di rispondenza presentata all’ ENAC per le operazioni non critiche o senza adeguata autorizzazione nel caso di effettuazione di operazioni critiche / miste. Si applica l’art. 1216 del codice della navigazione all’operatore e al pilota ( in tal caso ridotta ad un 1/3 ): ARRESTO FINO AD UN ANNO ovvero AMMENDA FINO 1032€ sempre in ambito penale.
Pilota di SAPR che conduce operazioni sprovvisto della opportuna qualificazione o con qualificazione scaduta. Si applica l’ art. 1117 del codice della navigazione RECLUSIONE DA 1 A 5 ANNI
Pilota di SAPR con certificato medico di idoneità scaduto. Si applica l’ art. 1331 del codice navigazione ARRESTO FINO A 3 MESI ovvero AMMENDA FINO A 206€
SAPR privo di copertura assicurativa / scaduta. Art. 1234 sanzione amministrativa da 56.664€ a 113.338€
Utilizzo del SAPR senza avere al seguito la polizza assicurativa. Sanzione amministrativa da 16.999€ a 33.999€
Grazie lucamax per il commento e grazie a Gaetano per la spiegazione. Refuso corretto. Prossimamente ci saranno altri articoli sui droni sia a livello di normativa sia nell’ambito del design di un vero e proprio drone!
Grazie mille del suo commento,
l’articolo in questione risale al lontano agosto, quando ancora 3DR non era ancora fallita, GoPro stava lavorando al suo nuovo drone (poi rivelatosi un flop) e DJI aveva appena lanciato il Phantom 4 (ora siamo già alla versione successiva).
Per quanto riguarda la parola certificazione vi è stato un refuso che verrà corretto a breve. Il mezzo comunque non è riconosciuto ma autorizzato (come ben sa il mezzo autorizzato ENAC può operare in aree critiche – ex scenari misti).
Infine non abbiamo voluto scrivere delle sanzioni che verranno introdotte in un articolo ad hoc proprio sul regolamento ENAC.
Cordiali saluti
Grazie Gaetano delle precisazioni.