
Vi siete mai chiesti cosa accomuna il software open source e l’ hardware open source?
La risposta è l’insoddisfazione! Linux, ad esempio, venne lanciato quando Torvalds decise che non gli piacevano più sistemi operativi a disposizione poiché troppo costosi e chiusi. Come lui , tanti altri geek covarono lo stesso desiderio, e quando Torvalds cominciò a lavorare su Linux e a condividerne i codici venne a crearsi una forza lavoro virtuale infinita.
Arduino è iniziato nello stesso modo, partendo da un’insoddisfazione degli studenti del suo creatore, Banzi, che lamentarono di non riuscire a trovare un microcontroller potente ma economico per gestire i loro progetti artistici robotizzati. Così nel 2005, Banzi, l’ingegnere spagnolo David Cuartielles e David Mellis (studente di Banzi che scrisse il linguaggio di programmazione) crearono in soli cinque giorni la scheda conosciuta come Arduino.
Il successo fu immediato, quasi tutti, pur non sapendo niente di programmazione di computer, riuscirono ad utilizzare un Arduino. In seguito, Banzi, Cuartielles e Mellis, insieme a Gianluca Martino, misero online gli schemi elettronici ed investirono circa 3mila euro per produrre il primo lotto di schede.
Oramai Arduino è un vero e proprio “movimento” open source che conta circa 100.000 utenti, nonchè migliaia di progetti come tester elettrici, amplificatori per chitarre ecc.
Ma come avviene in qualunque tipologia merceologica anche Arduino possiede dei rivali.
In questo articolo viene preso in considerazione il più complesso e meno user-friendly BeagleBoard, sviluppato dalla Texas Instruments per un target decisamente più esperto.
Il Beagleboard è un computer di bassa potenza, la cui ultima versione è basata su un processore ARM Cortex A8 1 GHz in grado di dare una potenza di elaborazione superiore all’Arduino che, in effetti, è solo un semplice microcontrollore a 8 bit. In comune hanno solo la possibilità di dare vita a progetti unici e fantasiosi ma con modalità differenti: mentre per Arduino ci sono migliaia di progetti e schemi condivisi da cui prendere spunto, col Beagleboard, invece, bisogna partire da una tabula rasa.
Anche da un punto di vista economico i due rivali presentano delle notevoli differenze: il costo di un Arduino è pari a $ 30 mentre per il BeagleBoard-X, si parla di $ 180. Un motivo per cui Arduino è così a buon mercato è perché è facile da duplicare, in quanto il microcontrollore è completamente aperto. Con il BeagleBoard, gli appassionati non hanno la stessa libertà e si vedono costretti a lavorare a stretto contatto con Texas Instruments o con uno dei suoi partner. Inoltre Arduino è in grado di operare su una batteria 9V-per giorni mentre il BeagleBoard, essendo più veloce e potente, richiede più energia, rendendolo inadatto per progetti semplici.
Ma se tutti questi elementi non dovessero bastare per far comprendere quanto semplice sia utilizzare questo microcontrollore, possiamo sempre osservare la sua crescente popolarità nonché la continua espansione di una comunità che fornisce e condivide progetti sempre nuovi e soluzioni per coloro che si trovano alle prime armi.
La prova comprovata proviene direttamente da chi per anni ha “smanettato” il buon Arduino e volendo provare il BeagleBoard non riesce a reperire la documentazione e le informazioni per lavorarci su. Sicuramente una nota stonata per il computer di casa Texas Instruments che può provocare non poche esitazioni per i nuovi utenti.
In sintesi Arduino è un sistema semplice, progettato per persone creative con poca o alcuna conoscenza di elettronica, è sicuramente più economico nonché open source con un sacco di documentazione scritta in una lingua non troppo tecnica. Ciò che rende vincente questo microcontrollore è sicuramente il suo “atteggiamento” molto accogliente verso i principianti che non si sentono intimiditi da un sistema complesso o troppo elitario.
Fonte: Perchè Arduino ha successo

Sergio,
concordo con quello che scrivi.
Arduino è… Arduino!
Il successo di Arduino (Atmel) è dovuto proprio al basso costo, all’open source (hardware e software) ed alla possibilità di programmare la board senza acquistare sistemi di sviluppo.
BeagleBoard (TI)invece è una demo-board come ce ne sono decine e decine,
Microchip, Freescale etc. etc.
Disapprovo completamente!
La maggior parte delle persone che fanno progetti innovativi con Arduino, hanno esperienza anteriori con altre architetture e dove una parte sono studenti per dovere e altri studenti per piacere, ma i restanti 99.500* proprietari di una board Arduino sono utenti senza voglia di studiare che copiano codice qua e la, senza sforzarsi minimamente, e che grazie alle comunità e ai forums, riescono ad ottenere qualche piccolo risultato, e nonostante questo, perdono rapidamente l’entusiasmo iniziale e abbandonano l’Arduino dentro qualche cassetto.
Ci sono soluzioni gratuite e semplici, da anni, con architetture di Zilog, NXP, TI, CYPRESS, RABBIT, DALLAS, ST, Microchip ecc , pero sempre ci sarà bisogno di !!STUDIARE!! con alcune meno che altre, pero pur sempre studiare.
Se Lei pensa che progetti come Beagle o Hawk basati in HW TI, siamo lontanamente comparabili a Arduino, sbaglia di grosso, e non perché i partecipanti siano speciali o perché non ci siano altre soluzioni, altrettanto potenti e economiche, ma bensì per la voglia di “portabilità” , di sperimentare le potenze delle nuove architetture e riuscire a essere in prima linea con i sistemi embedded opensource, e creare soluzioni professionali opensource il più rapidamente possibile e avvolte in anticipo di alcuni mesi, sui concorrenti commerciali.
Personalmente credo che chi vuole muovere un robot prima o poi dovrà mettersi a studiare, e non si può valorizzare una board per la quantità di esempi disponibili.
Arduino è un ottimo progetto ed è orientato a utenti che iniziano nel mondo della programmazione HW,
dove molti cadono nel camino e altri proseguono verso carriere universitarie o anche se in modo artigianale e/o hobbystico , si muovono verso architetture più grandi o proponibili nel mercato professionale.
Beagle board è una piattaforma di test professionale a basso costo per l’architettura OMAP 35xx di TI,
e soluzione alternativa alla board ufficiale EVM di TI, e in entrambi soluzioni basate in OMAP i conoscimenti previ sono:
kernel di linux,
linux ARM,
BSP,bootloaders, memorie
compilazione,
RTOS di TI,
DSP di TI,
architettura ARM,
architecura CORTEX e A8,
NEOX & Company .. ecc ecc
Come vede anche per un utente familiarizzato con Linux embedded o BSD e MPU’s ,riuscire a muoversi con disinvoltura con queste boards, è frutto di un duro lavoro e sopratutto molto studio.
Non paragonabile ai 2 minuti necessari con Arduino con piccoli conoscimenti su MCU.
E senza dubbio questi tempi di apprendimento, rientrano negli obiettivi proposti dai creatori del progetto Arduino,
ma lontani dalla filosofia degli attuali sistemi embedded professionali o semi-professionali nei quali rientra Beagleboard, dove i lungi tempi di prove e studi sono ricompensati dai risultati ottenuti, e dove l’entusiasmo iniziale si trasforma rapidamente in professionalità.
E se analizziamo il punto di comparazione economico,
in italia una Beagleboard costa 120€
e una Hawkboard 90€
non paragonabili ai 1490€ del EVM ufficiale di TI by Mistral,
o a altre boards non ufficiali che girano sui 400€.
E se solo contassimo i componenti di una Beagleboard o di una Hawkboard il prezzo è mille volte più economico che quello di una board Arduino 2009
Reputo che il paragone è totalmente inappropriato sotto tutti gli aspetti.
I competitori di Arduino sono altri, o da un punto di vista di filosofia “de opensource a opensource” , soluzioni alternative e mai rivali.
*basato su una media proporzionale alla percentuale di utenti in forums di arduino , esageratamente accentuato in risposta alla sproporzione del dato proposto nell’articolo originale.
Maurizio Spoto @Facebook