
OpenBTS - Introduzione
E' possibile realizzare una propria rete cellulare con un progetto fai da te? Tecnicamente sì, come dimostra il progetto open-source OpenBTS, un'estensione del più noto e diffuso progetto GNU Radio
Il mondo delle telecomunicazioni negli ultimi anni è stato caratterizzato da una notevole crescita e diffusione, soprattutto per quanto riguarda il settore della telefonia mobile, un servizio ormai disponibile in quasi tutti i paesi del mondo.
Come molti altri settori a rapida crescita ed elevato sviluppo tecnologico, anche quello delle telecomunicazioni ha visto l'ingresso di alcuni validi progetti open-source, sfociati in qualche caso anche in altrettanto validi ed utili prodotti commerciali. Una vera e propria rivoluzione è stata portata, ad esempio, da Asterisk, un'applicazione open-source in grado di trasformare un normale computer in un PBX con elevate prestazioni ad un costo ridottissimo.
Asterisk può essere impiegato come centralino per applicazioni domestiche, aziendali, o anche come VoIP service provider, ed è anche disponibile come prodotto commerciale della Digium. Altri esempi sono forniti dal progetto GNU Radio, un progetto di tipo SDR (radio definita dal software), e dal progetto di cui ci occuperemo ora, vale a dire OpenBTS, il quale consente di eseguire delle telefonate con un normale telefono cellulare GSM senza utilizzare le reti dei fornitori di telefonia mobile. In altre parole, con OpenBTS è possibile creare una propria rete per la telefonia mobile GSM senza utilizzare le reti dei vari provider di servizi.
Il progetto nacque inizialmente grazie al lavoro e alla passione profusa da Harvind Samra e David A. Burgess, ed ha subito raggiunto l'importante risultato di essere stata la prima implementazione software open-source del protocol stack GSM. Forse non tutti sanno come funziona una classica rete GSM, per cui è utile a questo punto esporre qualche concetto introduttivo relativo a questo argomento.
OpenBTS - La rete GSM
La rete GSM è piuttosto complessa, ed è composta da diverse componenti; una normale rete GSM è simile a quanto mostrato nell'immagine seguente. I punti di ingresso nel sistema sono rappresentati dai nodi BTS (Base Transceiver Station) i quali comunicano attraverso lo scambio di segnali a radio frequenza (RF) con i dispositivi per la telefonia mobile (cellulari, PDA, modem) utilizzati dai clienti della rete. I BTS, che appartengono al cosiddetto "ultimo miglio" della rete, sono controllati dalla BSC (Base Station Controller), a sua volta connessa con la MSC/VLR (Mobile Switching Center/Visitor Location Register). Quest'ultima svolge l'importante compito di autenticare l'utente e per fare ciò accede ad una database apposito contenente queste informazioni (HLR - Home Location Register, AuC - Authentication Center).
OpenBTS - Il progetto
Il progetto OpenBTS utilizza a livello hardware l'USRP (Universal Software Radio Peripheral) ed un normale PC. L'USRP ha il compito di gestire la ricezione e trasmissione dei segnali GSM verso i dispositivi di telefonia mobile, ed è equipaggiato con il framework software GNURadio. GNURadio è un SDK (Software Development Toolkit) che fornisce i blocchi di elaborazione del segnale run-time necessari per implementare una radio definita dal software con costi accessibili. Il PC è invece equipaggiato con il software open-source Asterisk PBX, il cui compito è quello di interconnettere le chiamate GSM tra i cellulari della rete OpenBTS, appoggiandosi ai protocolli SIP e alla tecnologia VoIP. Per eseguire poi delle chiamate a lunga distanza, anche internazionali, è sufficiente disporre di una connessione Internet. Tutto ciò è sintetizzato nell'immagine seguente:
Vediamo ora maggiormente in dettaglio i componenti hardware richiesti (tutto il materiale, eccetto il cellulare e la SIM card, sono disponibili presso Ettus Research):
- USRP (Universal Software Radio Peripheral): è l'hardware per antonomasia di GNURadio, ed è stato sviluppato da Ettus Research per dotare i normali personal computer di funzionalità radio a banda larga gestibili e programmabili dal software. Lo stesso USRP ha un'elevata flessibilità in quanto fa largo uso di FPGA per implementare molte funzioni radio di basso livello. In sostanza, USRP comprende la sezione IF e banda base di un sistema di comunicazione radio. Il pacchetto USRP-PKG è stato appositamente creato per questa applicazione, e comprende: una scheda USRP, 2 cavi RF, cavo USB, cavi di alimentazione, con un costo attuale di 700 US$
- il sistema USRP può poi essere esteso ed ampliato tramite diversi tipi di schede daugtherboard, in grado di coprire lo spettro radio fino alle frequenze di diversi GHz. Nel caso specifico dell'OpenBTS, sono richiesti 2 moduli: l'RFX900 per coprire le bande GSM 850 e 900 MHz, e l'RFX1800 per le bande GSM 1800 e 1900 MHz. Ciascun transceiver ha un costo di 275 US$ ed è richiesta una coppia per ciascuno di essi
- due antenne quadri-banda compatibili con i moduli precedenti, come la VERT900 (costo: 35 US$)
- telefono cellulare non bloccato e relativa SIM card
- un personal computer recente (es. Core 2 Duo 2.0 GHz, 2GB RAM, USB 2.0)
Per quanto riguarda invece il software, i componenti richiesti sono i seguenti: GNU/Linux Ubuntu 32 bit, OpenBTS, Asterisk, GNURadio, C++ Boost.
OpenBTS - Applicazioni
L'utilizzo combinato delle tecnologie VoIP e GSM, secondo gli sviluppatori del progetto, dovrebbe permettere la realizzazione di una piattaforma sulla quale creare un nuovo tipo di rete cellulare, con costi iniziali e di manutenzione decisamente più bassi (inferiori almeno ad 1/10) rispetto alle reti tradizionali, e costi operativi per l'utilizzatore di 1-2 dollari al mese. Inoltre, le installazioni pilota di OpenBTS (vedi link alla fine dell'articolo) utilizzano pannelli solari (al posto dei rumorosi ed inquinanti generatori diesel) per alimentare le apparecchiature elettroniche della rete, riducendo i costi operativi e salvaguardando l'ambiente. Le applicazioni potenziali di questo progetto possono essere così sintetizzate:
- gestione di chiamate e messaggi nelle zone rurali e nei villaggi, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, con l'obiettivo di abbattere drasticamente i costi operativi e di messa in esercizio
- fornire una copertura GSM nelle aree remote e difficilmente raggiungibili, come piattaforme petrolifere, navi, ecc.
- gestione delle comunicazioni in aree ad elevato grado di sicurezza (aree "restricted", dove non è consentito l'uso di cellulari connessi ai provider tradizionali)
- sistemi per la simulazione ed il test di cellulari e reti GSM
- sistemi di comunicazione per emergenze/catastrofi ambientali

Tutto questo è davvero interessante! Non avevo idea che fosse possibile creare una rete cellulare fai da te. Comunque, è un po’ troppo complesso… Preferirei cimentarmi prima in prodotti “fai da te” più semplici. Ma sono sicura che qualcuno avrà voglia di provare a seguire i tuoi consigli!
Tempo fa avevo dato un’occhiata al progetto OpenBTS ma richiedeva un hardware troppo costoso.
Con un hardware così economico come quello disponibile oggi, si aprono moltissime possibilità per usare i cellulari all’interno di strutture private o non coperte dai gestori.
Però le bande radio della telefonia mobile non sono libere e mi chiedo se legalmente sia possibile usare un sistema come questo.
L’hardware necessario per realizzare questo progetto, come giustamente dici, ha ora un prezzo accessibile (potremmo dire che è per molti, anche se non per tutti). Per quanto riguarda gli aspetti legali, questi rimangono e vanno tenuti in debita considerazione. La regolamentazione dipende da paese a paese, comunque, in generale, esistono due regole comuni da rispettare:
1. occorre che le frequenze (canali) usati per trasmettere siano stati concessi dalle autorità competenti
2. per le finalità commerciali occorre disporre di un’apposita licenza
Non è quindi così semplice. OpenBTS è stato comunque testato con successo al “Burning Man” negli USA, in occasione del quale era stata concessa una licenza speciale temporanea (http://openbts.sourceforge.net/FieldTest3/STAGrant.pdf)
E’ un progetto fantastico un po’ come la rivoluzione di Linux nel mondo dei computer. Ancora non ha preso piede ma forse un giorno tutti potremo fare chiamate a costo zero.
Il progetto mi sembra davvero interessante, ma non ho ancora capito se sia mai stato implementato e se si abbiano dei dati rispetto all’effettivo funzionamento. La questione spinosa, di cui parlate, è quella relativa alle leggi e alle concessioni delle licenze…ma credo proprio – sono un sognatore, ma a volte i sogni sono davvero reali – che se andassimo a vedere, per dire, nella Costituzione Italiana e se avessimo un pool di superavvocati ed esperti di diritto delle telecomunicazioni, potremo in qualche modo ‘giustificare’ l’installazione di una rete OpenBTS, con l’articolo 21 della costituzione appunto.
Ma aldilà di questa strampalata idea, credo che i campi di applicazione più interessanti sono quelli che riguardano aree rurali, aree sottosviluppate, zone di guerra…. per dire avete visto che nella rivoluzione in Egitto di questi giorni il governo di Mubarak si è letteralmente impossessato delle antenne e delle strutture di comunicazione di Vodafone Egittto, uno dei principali operatori di comunicazione in quel paese? Faccio questo esempio per farvi capire che un’economia di mercato, con regolamentazione di licenze, restrizione sull’utilizzo delle tecnologie e quant’altro, non è di per sé garanzia di democrazia nella comunicazione.
Diversi anni fa incontrai a Roma Richard Stalman e da allora ho sempre seguito con interesse ogni progetto connesso all’uso e all’implementazione di software libero…ma non conoscevo questa costola di GNURadio…quelo che penso è che siamo sulla strada giusta, ma bisognerà fare molte pressione sui politici…coloro che operano sul mercato, le ditte, dopo aver installato antenne, reti a banda larga, call center e quant’altro cosa fanno? Aspettano e guadagnano, proprio sulle chianmate, sui servizi, sui software…togliere a loro questa prerogativa sarà difficile dunque…
mi permetto però di proporre una strada…se intanto si equipaggiassero con delle reti OpenBTs quelle organizzazioni non governative (quindi al di fuori anche del mercato) che operano in territori dove le comunicazioni sono difficili…sarebbe un buon modo per sperimentare, finanziando la ricerca a livello istituzionale su queste reti fai da te, senza ‘mettere i bastoni fra le ruote’ ai privati…
si, purtroppo in tutto il mondo,ma soprattutto nel nostro bel paese, le radiotelecomunicazioni sono legiferate. bisogna ottenere le informazioni su quale frequenza utilizzare al ministero delle telecomunicazioni e pagarne gli oneri ( si, anche li mangiano…) anche utilizzando frequenze cosiddette “libere” bisogna pagare un bollettino e comunicare la data di inizo trasmissioni, pena multe salatissime. anche una comunissima radio pmr da supermercato ha la sua burocrazia, cioè un foglio con i propri dati, copia di documento, motivo d’utilizzo e mi pare una decina di euro come oneri spesi di controllo da parte del ministero delle telecomunicazioni. pensate quanto costa tirare su un ponte gsm e farvi la vostra rete privata. io comunque suggerirei di usare le frequenze del pmr, così al massimo dovete solo fare il bollettino e inviare una raccomandata e mal che vada avrete una copertura di circa 10-15 km.
Il progetto è davvero interessante e motivazionale.
Per essere più precisi nella realizzazione, è possibile fare un elenco o un tutorial dell’ahardaware e del software necessario?
Grazie a tutti quelli che vorranno contribuire!
Vi volevo chiedere se era possibile intercettare, nel raggio di decine di metri, i numeri dei cellulari che transitano. Senza metter in piedi tutte le funzionalità classiche telefoniche, tipo chiamata voce e quant’altro. Soltanto i numeri dei cellulari nel raggio di pochi metri.
Salve Antonio Giglio, ho inoltrato la tua richiesta all’autore dell’articolo che ti risponderà quanto prima.
Per decodificare i segnali trasmessi sulle reti GSM, 3G e 4G, occorrono delle apparecchiature di un certo livello, che esulano dall’argomento di questo articolo. Occorre inoltre tenere presenti gli aspetti legali, in quanto in molti paesi l’intercettazione è considerato un reato.
Grazie, da perfetto ignorante in materia pensavo fosse possibile, con attrezzatura a basso costo, riuscire a sapere quale IMEI o num.di cellulare transitava vicino ad un ricevitore. Ma credo di aver capito che per fare questo è necessario effettuare una decodifica della trasmissione. Avevo immaginato la possibilità di ricevere il segnale che un cellulare invia alla cella e di poter ottenere delle informazione. Antonio