
20 Marzo 2011: in diretta in tutto il mondo, la comunicazione delle decisioni adottate dai vertici Europei, i quali immediatamente schierano flotte di aerei da guerra contro il leader libico Gheddafi. Il conflitto bellico sembra essere dettato da necessità energetiche e dal famigerato oro nero, il petrolio di cui la terra libica è ricca e che è al centro dei conflitti più sanguinosi della storia. Potrebbero forse dimostrarsi un'alternativa utile le energie rinnovabili?
Situazione Medio Oriente
Era l'11 settembre 2001 quando due aerei di linea, colpivano quello che era il simbolo americano per eccellenza, le Twin Towers, un attentato in cui persero la vita più di 4000 innocenti, scenari apocalittici che da lì a breve avrebbero mostrato al mondo uno spettacolo non del tutto sconosciuto, visto già il conflitto a fuoco nel Golfo Persico degli anni 90; una guerra, quella in Afghanistan che ha visto il coinvolgimento di innumerevoli mezzi militari anche europei, destinata a scovare il mandante dell'attentato alle torri gemelle Osama Bin Laden, ma che, con il senno di poi, probabilmente aveva altri scopi.
E' il mese di febbraio (2011) quando iniziano le piccole insurrezioni in Egitto e in Tunisia, che ben presto si trasformano in vere e proprie guerre civili e che portano scompiglio anche in Europa e in America; nenche un mese dopo, alcuni universitari libici, forti di quanto avvenuto nelle nazioni limitrofe, decidono di protestare contro la dittatura quarantennale del Rais, il quale non accetta suo malgrado la ribellione e per reprimerla inizia un conflitto a fuoco molto sanguinoso, mietendo innumerevoli vittime; l'America, governata da Obama (Premio Nobel per la pace) resta immobile a guardare quanto accade, nell'attesa di seguire gli sviluppi, Francia, Italia e Spagna si riuniscono per decidere le sorti del popolo libico.
Guerra in Libia, aiuto concreto alla popolazione?
E' il 20 di Marzo, quando i primi paesi europei, capeggiati da Francia ed Inghilterra decidono di bombardare Bengasi e Tripoli, per annientare l'offensiva del Rais. Da subito l'Italia si offre non soltanto nel prestare le proprie basi in Sicilia, Sardegna e Puglia, ma dichiara di voler partecipare attivamente, verrebbe da dire al bottino; c è chi azzarda ad ipotizzare che si tratti di una nuova tipologia di colonialismo chi invece crede davvero nell'esclusivo intento di abbattere un regime che da oltre quarantanni opprime il popolo Libico. Di vero c è che questo territorio, come tutta l'Africa Orientale, gode di preziosissimi giacimenti di petrolio, i quali forniscono l'intera penisola Italiana, ci sono troppi interessi in gioco per pensare esclusivamente ad un intervento umanitario. L' Europa mira probabilmente all'indipendenza energetica, ma non si potrebbe forse fare appello alle energie rinnovabili? Per quanto importante e costoso il petrolio è una fonte di energia in via di esaurimento, è ragionevole quindi credere che nei prossimi 80 anni i giacimenti si prosciugheranno provocando conseguenze devastanti per l'economia mondiale.
Energie alternative, una risposta concreta alla guerra
La politica energetica europea, basata prettamente sulla conquista del petrolio, potrebbe, in un futuro non troppo lontano, risultare fatale per tutti, poichè le nostre nazioni sono ancora molto lontane dal modello auspicabile di paese ecosostenibile. Una risposta alla problematica potrebbe derivare da un incremento di investimenti nelle energie rinnovabili, quindi nell'energia solare, in quella eolica e in quella geotermica; le energie rinnovabili risultano quindi essere davvero la salvezza del nostro pianeta, non soltanto in risposta a sanguinose guerre che non hanno mai portato a nulla di buono, ma anche per un maggiore rispetto dell'habitat naturale. La combustione del petrolio comporta l'emissione di grandi quantità di anidride carbonica, colpevole di provocare un ulteriore effetto serra rispetto a quello già esistente in natura, questo surriscaldamento favorisce un cambiamento drastico del clima. Le energie rinnovabili sarebbero una vera e propria alternativa che potrebbe cambiare le sorti del nostro pianeta e dell'intera società, investendo un capitale iniziale, sicuramente anche ingente, si avrebbe, sul lungo periodo, un risparmio che sicuramente aiuterebbe una rivoluzione del pensiero umano; ma tutto questo per ora resta solo un'utopia che lascia spazio agli scenari libici.

Non dimenticate la “microgenerazione” sempre da energie rinnovabili (eolico e fotovoltaico) attuabile al “livello locale” comne si inizia a fare in Germania e Danimarca.
IL problema “dell’oro nero” nasce anche dall’enorme consumo “inutile” che se ne fa (macchina a non finire che girano a vuoto, lavori che oggi vengono messi in pratica utilizzando macchine ma che potrebebro essere portati a termine tranquillamente con il telelavoro etc).
Bye 😎
Sono assolutamente d’accordo con te, come già detto in altri post sono dell’idea che il primo passo per diminuire la combustione di “oro nero” sia ridurre gli innumerevoli ed inutili sprechi! Ma per fare questo occorre una concreta e condivisa linea politica magari europea.. ma se in italia si pensa esclusivamente a risolvere problemi di alcuni “onorevoli cittadini” e non si presta interesse neanche ai più piccoli problemi figuriamoci se verranno mai affrontate questioni del genere! Senza contare che uno dei pochi passi mossi a favore del solare(forse l’unico) e cioè i contributi previsti fino al 2013 sono stati TAGLIATI a partire da maggio di quest’anno..
Un intervento umanitario non dovrebbe essere fatto sicuramente con dei missili o con delle armi da guerra, altrimenti non può chiamarsi intervento umanitario, ci sono modi diversi di risolvere le problematiche di paesi vicini alle sponde del mediterraneo, e come si è visto le bombe intelligenti che non sanno discriminare l’amico dal nemico, non possono essere soluzioni ai problemi dei paesi africani, anzì queste azioni aumentano esponenzialmente l’odio e il rancore verso gli Stati Uniti e l’Europa stessa.
Se sappiamo cercare le notizie su queste battaglie militari e sul loro costo fino a pochi giorni fa, possiamo leggere che sono costate oltre i 550 milioni di dollari, se non di più, essendo notizie rese dai servizi militari americani.
Ogni bomba lanciata dagli americani costa ben 1,5 milioni di dollari, considerando che nè hanno lanciate più di 200, il conto è presto fatto, a queste bisogna aggiungere altre 600 con costi inferiori lanciate sia dagli americani che dagli europei.
Fra le altre cose, ancora più grave dello sgancio delle bombe, è che queste secondo fonti militari contengono uranio impoverito, con le relative conseguenze sulla contaminazione e inquinamento radiottivo, che sicuramente non è così intelligente da discriminare i militari e la popolazione civile.
Sicuramente se tutti questi milioni di dollari fossero investiti sulle energie rinnovabili, nè guadagnerebbe il mondo intero, fra l’altro non si comprende cosa ci facevano due settimane prima dei reparti militari specializzati inglesi sul territorio libico, ma chi vuol capire, capisca.
«Abbiamo avuto la bomba per la testa a partire dal 1945; prima è stata la nostra arma, poi la nostra diplomazia e adesso è la nostra economia. Come potremmo supporre che qualcosa di così mostruosamente potente non faccia parte, dopo quarant’anni, della nostra identità? Il grande Golem che abbiamo costruito contro i nostri nemici è la nostra cultura». E.L. Doctorow
Penso che questa citazione, anche se riferita alla bomba atomica, valga più di mille parole perché indica la via intrapresa dall’uomo moderno, già Svevo nella “Coscienza di Zeno” anticipava la bomba.
Il discorso riferito ad oggi è che la guerra al contrario di quanto pensavano Sigmund Freud e Einstein nei loro carteggi d’inizi 900 è un’attività tutt’altro che irrazionale se pensiamo a come da dopo la seconda guerra mondiale venisse applicata la “teoria dei giochi”.
In un’intervista il matematico Robert Auman,realizzata dal matematico impertinente Odifreddi, dà questa definizione di Teoria dei giochi:
“E’ la scienza delle interazioni strategiche tra entità che si battono al meglio per raggiungere i propri scopi. Le entità non per forza devono essere necessariamente persone: possono essere nazioni, corporazioni, sindacati, ma anche animali o piante”.
Ogni nazione in sostanza valuta i propri interessi, sarebbe interessante capire cosa noi italiani ci ricaveremo da questa guerra che reputo inutile.
La gente va in guerra per promuovere razionalmente i propri interessi, e non si risolve il problema in questo modo!.
Il petrolio non a caso è chiamato ora nero. E’ stato il fattore scatenante di innumerevoli guerre e battaglie che si sono combattute e che si combaattono ora. Come la libia e il mediooriente..
L’indipendenze energetica da questi paesi? Possibile, ma non probabile. Negli interessi di questi paesi in fondo c’è anche la vendita di petrolio. Per loro è un guadagno consistente, anch se non equamente distribuito tra la popolazione.
Per diventare indipendentei dal punto di vista energetico bisogna investire prima di tutto nell’attività di ricerca. Giusto oggi, seguendo un convegno sul tema, ho scoperto che l’energia solare ha rendimenti inferiori al 20per cento. E si ci pensate è davvero pochissimo. Per quanto riguarda l’eolico tenete presente che non è sempre costante. Ci sono paesi che se lo potrebbero permettere più di altri. Così come l’idroelettrico. Un paese pianeggiante non può certo contare su questo..
La ricerca va portata avanti. Attualmente non si è ancora arrivati a delle tecnologie efficienti e ben definite. E’ necessario trovare dei nuovi modi, delle nuove tecniche.
E bisogna cominciare a diffondere una certa cultura tra la popolazione..
E poi c’è il nuclare, che è sempre lì. E’ anch’essa una possibile scelta ma…è inutile che continuo. =)
http://www.ilpost.it/2011/04/11/il-problema-con-le-energie-rinnovabili/ Propongo questo articolo del POST molto interessante sulla situazione energetica italiana
Ma certo!!!! È una vita che dipendiamo da altri paesi come la francia, russia e appunto libia. E questa guerra è solo per evitare che i ribelli si impadroniscano delle risorse e addio i vecchi contratti, magari pagati anche in anticipo. Può essere una mia considerazione ma tutto è dovuto a una questione di soldi e basta, dato che in altri paesi dell’africa ci sono rivoluzioni ma la NATO non muove un dito, mi viene da ridere per l’ipocrisia che investe il paese e l’europa intera. Anche nella guerra mondiale intervenne l’america, non per amor di europei, ma per i debiti che i paesi che stavano per perdere avevano contratto con le aziende di armi americane. Tornando puramente alle energie rinnovabili, bisogna tener conto che abbiamo solo sole e vento e forse per dare energia a tutti non è abbastanza, forse un mix comprando da altri paesi è comunque conveniente. Questo perchè basti pensare alla puglia e in particolare alla provincia di brindisi dove tantissime terre sono state trasformate in campi fotovoltaici, denaturalizzando il paesaggio: anche così non è bello affatto.
è vero che ormai il petrolio sta finendo e che dovremmo puntare molto sulle risorse rinnovabili, invece che dichiarare guerra ad uno stato che sta attraversando un periodo di vera e propria crisi, con numerosissime rivolte civili. Il problema più grande, però, è il fatto che per attaccare la Libia, tutti gli stati, si sono appoggiati alle basi militari in Italia, e tutti gli emigranti li stanno portando qui. Il problema, ora, non è il fatto che stiamo importando tutti extracomunitari, ma che ne sono troppi!!!, gli abbiamo offerto una mano e loro si stanno prendendo tutto il braccio!!!. Chi ci assicura che in mezzo a questi extracomunitari non si nasconda un tizio che è favorevole a Gheddafi e ci colpisca con un qualche tipo di attacco?. Ci sono altri stati facenti parte della comunità europea, e non ne stanno accettando più, perché noi continuiamo?!. Come al solito stimo facendo la figura dei più deboli, del bidone dell’immondizia degli altri. Dovremmo opporci!!! 😐
Questo è il nostro governo. Che va addirittura contro l’unione europea quando dovrebbe baciargli i piedi visto che si sta accaparrando milioni di nostri debiti.
Qua ci sarebbe una discussione infinita da fare, ma me la risparmio =)
Il problema non sono solo tanto gl’immigrati, ma il fatto che a livello internazionale e di comunità europea non vagliamo nulla. La Francia ce li rimanda indietro e noi che cosa proponiamo boicottiamo i francesi e qualsiasi loro prodotto? Mah.. Se fossimo un paese che ha un peso politico, come sostiene il premier, avremmo potuto fare la voce grossa, ma invece di giorno in giorno prediamo di credibilità. Triste perché noi eravamo l’impero romano..
Giustissima affermazione. In fondo la guerra del III millennio (quella che stiamo vivendo oggi) è scatenata quasi sempre dal petrolio… e quando l’oro sarà blu, come faremo?
Sono d’accordo con mikitux: se non riduciamo i consumi, non potremo mai uscire da questa situazione.
Secondo me, più che dare l’idea di riduzione dei consumi, sarebbe meglio dare l’idea alla maggioranza delle persone e creare delle guide per l’ottimizzazione dei consumi facendo si che passi l’idea che anzicchè avere un idea del mondo personalistica ed individuale, cercare di indirizzare le persone ad avere il senso collettivo del risparmio energetico come bene comune per tutti, purtroppo l’eccessivo consumismo di questa società porta l’individuo ad avere un idea del possesso come diversificazione dagli altri, pensando erroneamente che più si ha, più si è. Quante volte, tra ragazzi si sente dire, ma io ho una macchina migliore della tua, oppure il cellulare con più funzioni di quello tuo, etc. etc.
La conlusione del tuo post mi piace tantissimo. Esprime benissimo l’idea di come il nostro paese sta diventando una sorta di “paese rifiuto”. Un paese da cui i migliori se ne vanno e in cui non c’è speranza di lavoro, di studio o di giustizia secondo me.
Questa è l’italia, povera italia. Quel vecchio impero romano, lo rimpiango un pò. =)
l’impero romano…i romani hanno conquistato il mondo allora conosciuto…grande popolo…comunque anche senza andare molto lontano… gli anni sessanta?? …ce li siamo dimenticati?
io credo ancora nelle opportunità che l’italia può offrire, siamo noi giovani il futuro, e ci dobbiamo dare da fare! ci vuole coraggio testardaggine e perseveranza! non aspettare che qualcosa piova dal cielo e darsi da fare, al nord come al sud. il pessimismo non porta da nessuna parte. 🙂 purtroppo la situazione è grigia, ma dopo una salita c’è sempre la discesa.
Sottolineo solto questa frase “Dopo una salita c’è sempre la discesa.”
Non c’è bisogno di altre parole =)
Il problema è la divisione fra sfera pubblica e privata, qualcuno di voi sporcherebbe mai la propria casa per renderla una pattumiera? Ma magari quando siamo fuori casa non ci facciamo problemi a sporcare. Secondo me andrebbe sviluppato una coscienza civica, che casa tua è anche la città in cui vivi.
In un bellissimo saggio “100 anni di psicoterapia ed il mondo va sempre peggio” dello psicanalista James Hillman, definito da alcuni il Nietzsche della psicanalisi, afferma un concetto molto interessante che se l’Anima Mundi ( idea che ha ripescato da Plotino e poi da Jung) è malata che senso ha mandare la gente in terapia se poi quando esce dallo studio vede il mondo malato? A prescindere dal concetto teorico di anima del mondo che è molto discutibile , mi piace l’idea che la sanità mentale dipenda anche dall’armonia degli edifici, dal vedere strade pulite. Hillman poi ci macina su questa idea fino ad arrivare al misticismo.. ma questa è un’altra storia!.
Sarà che l’ecologia del profondo (siamo un’unica cosa con Gaia etc) mi dà un senso di new age da sfruttare per fare reddito.