
L'NXP annuncia la disponibilità dello switch multiplexer/demultiplexer (mux/demux), CBTL02043, con la velocità più alta di settore.
Fornendo velocità di switching fino a 10 Gbps, il CBTL02043 mantiene basso il consumo e la perdita di energia, ed è stato progettato per supportare una rapida evoluzione degli standards ad alta velocità per desktop, mobile, come PCIe Gen3, USB3.0, DisplayPort v1 0,2 e SAS/SATA 6 Gbps.
CBTL02043 può fare lo switching di due segnali differenziali a una delle due location, fornendo al contempo bassa attenuazione del segnale. Utilizzando la tecnologia pass-gate CMOS di NXP, lo switch mux/demux 2:1 minimizza impedenza dello switch e permette l'espansione delle porte ad alta velocità, contribuendo alla maggiore larghezza di banda.
CBTL02043 viene consegnato in un form factor molto piccolo per supportare due configurazioni di pinout, ottimizzate per abbinare layout differenti di applicazione.

Progetto interessante, soprattutto per la possibilità della gestione di due segnali..
Qualcuno può spiegarmi cosa si intende “supportare la rapida evoluzione degli standard”? Come lo può fare?
Inoltre, altra piccola curiosità..che si intende con il rapposrto mux/demux 2:1?
Grazie..
ti spiego ,
Il componente non si appoggia ad un protocollo ben specifico ad una serie di caratteristiche , e così da renderlo molto più evolutivo ,
lui accetterà tutti segnali che vanno fino 10Gbps , è così potrà essere anche implementato nei dispositivi futuri dove attualmente si usano velocità più lente ma che perla naturale progressione della tecnologia aumenteranno la loro velocità di trasferimento dei dati ,
basta pensare che siamo passati dal USB 1.0 con 80 Mbit/s a USB 3.0 400 MBit/s questo componente può essere usato in entrambi i protocolli ,
e se un giorno l’evoluzione di questo aumenteranno la velocità questo componente può essere usato fino 10 G/bit
per 1:2
2 entrata : 1 uscite
Aaaaaaa.. ora è tutto più chiaro!! Grazie!!
Un altro circuito che consuma poco, a quanto vedo le società si stanno concentrando solo su dispositivi già esistenti ma variando il consumo che questi apportano. Da un lato questo é un bene, perché migliora il consumo della batteria di tutti i dispositivi mobili, ma da un altro non c’é niente di innovativo che faccia qualche cosa di strabiliante, non credete?
Le tecnologie si concentrano sempre su quello.. Il fatto è che le nuove tecnologie, per una questione di mercato, a volte le tengono nascoste e le preparano per lanci futuri..
Comunque io sostengo questo modo di avanzare: spremi la tecnologia fino in fondo, al massimo, tirando fuori tutto quello che si può, raggiungendo il limite.. Raggiunto quello, allora provvedi a cambiarla…
Il fatto che migliori il consumo delle batterie, tenendo conto che oggi i dispositivi hanno anche dei dual core, non è cosa da poco dopotutto. =)
già il fatto che la durata delle batterie si sia n-plicata, a parità di funzione svolta dal circuito in questione, credo che rappresenti un bel traguardo e sicuramente qualcosa di innovativo. Non è facile, ad esempio, mantenere salde caratteristiche di un circuito come può essere, ad esempio, la banda passante agendo e riducendo i consumi. Prendiamo l’esempio della banda passante di un amplificatore: l’amplificatore, qualunque sia la sua struttura interna, si trova a proporre sulla sua uscita una tensione che è proporzionale alla tensione d’ingresso attraverso il guadagno. In realtà, si sa, che tra due conduttori sparsi nell’universo sussiste una capacità che per quanto piccola possa essere diventa importante quando si parla di circuiti ad alta frequenza. Tale capacità parassita che identifichiamo tra il nodo di uscita all’amplificatore e la massa, va caricata con una certa corrente d’uscita (praticamente la tensione d’uscita seguirà un certo transitorio di carica della capacità di uscita). Per ridurre i consumi occorre anche ridurre la corrente suddetta (quella che scorre in uscita). Ma allora, siccomente la variazione della tensione di uscita è pari (I/C) ipotizzando I costante (I=corrente d’uscita), possiamo concludere che riducendo la corrente I e quindi i consumi si riduce anche la banda passante. E’ il solito compromesso da cui non si può prescindere. Per venire in cnotro sia alla riduzione dei consumi che alla costanza della banda passante, si agisce sulla struttura dell’amplificatore…E’ tutt’altro che banale e poco innovativo riuscire bene in questa impresa!!
“E’ tutt’altro che banale e poco innovativo riuscire bene in questa impresa!!”
Come darti torto.. è proprio ciò che intendevo anche io, anche se forse non sono così bravo a scrivere e commentare come te 😛
Ed è ciò che anche un mio docente continua a ripetere. Bisogna cercare un compromesso, sulla base delle richieste, sulla base dell’utenza, sulla base di altri fattori. Ormai le tecnologie per fare entrambe le cose ci sono, basta soltanto fare delle scelte. =)
Però sai come funziona in tecnologia, vero? Si ha lo stato dell’arte con cui si arriva a soddisfare le specifiche, comprese quelle di consumo, che con la tecnologia precedente non si riuscivano a soddisfare, ma ovviamente possiamo chiedere di più, quindi perchè accontentarsi?…ci si vuole spingere sempre più oltre…quindi se il problema del compromesso è risolto sulle vecchie specifiche, quelle che non si riuscivano a soddisfare con la vecchia tecnologia, torna a ripresentarsi invece quando la nuova tecnologia deve soddisfare nuove esigenze…per farla breve, quanto più ci viene dato tanto più vogliamo, e dunque un qualche comprommesso tra le specifiche da soddisfare ci sarà sempre…d’altronde, questo spirito spinge la tecnologia ad evolversi e a non restare indietro, quindi è fonte di motivazione nell’andare avanti e nel progredire! 😉
Come in tutte le “scienze”. E’ proprio quella la motivazione per continuare =)
Lo so bene come funziona la tecnologia 😉