
Le macchine elettriche sono senza dubbio di grande impatto e posseggono un certo sex appeal. Certo, non allo stesso modo di una Mustang 5000 480hp V8; il maggior beneficio che si riceve dal guidare una macchina elettrica è di tipo cerebrale. Esse rappresentano il futuro, sono silenziose e pulite, guidarle ci fa sentire bene, è come dare un contributo alla salvezza del pianeta.
Ne abbiamo insomma bisogno, e tanto anche, ma al momento non sembra possibile per le risorse del pianeta supportare il quantitativo di energia necessario per paesi come l'India e la Cina se queste dovessero adottare dei tassi di consumo pari a quelli dell'Occidente: ben 200kWh a persona, ogni giorno.
Le macchine elettriche sono un bene per il pianeta ma al momento restano un'utopia
Se la Cina fosse come gli Stati Uniti, dovrebbero essere vendute circa 60 milioni di macchine elettriche per anno, ovvero l'intera produzione mondiale di macchine del 2009. Qualcosa deve essere cambiato. Anche per persone più ottimistiche ritengono che il picco del petrolio verrà raggiunto intorno al 2030 quindi questo vuol dire che per il consumo di massa ci sarà un significativo cambiamento di rotta in termini energetici. Ci troviamo in un momento storico di transizione, il motore a combustione interna ha alle sue spalle ben 100 anni di sviluppo e probabilmente si trova vicino al punto più alto di innovazione tecnologica benché faccia ancora segnare una percentuale di efficienza pari a un non proprio confortante 20%. L'alternativa nascente delle macchine elettriche è tristemente costosa, scarsa nelle performance e presenta diverse restrizioni nell'uso: non sorprende quindi che non sia competitiva.
Macchine elettriche: la soluzione potrebbe arrivare da Freescale
Freescale potrebbe aiutare a risolvere le costrizioni relative all'uso delle macchine elettriche grazie ai nuovi microcontrollori automotive. L'azienda sta già producendo questo tipo di microcontrollori ad altissime prestazioni, circa il triplo di quelli presenti ora sul mercato, e possiede un esteso portafoglio di soluzioni per motori elettrici.
Insomma le basi ci sono tutte. Purtroppo però per il momento le macchine elettriche restano dei giocattoli per i ricchi, niente di più. Ma se vogliamo guardare il lato positivo, possiamo considerare il supporto dato dalle persone che possono permettersi questo genere di veicoli come una sorta di evento pionieristico in favore della ricerca. Sono una sorta di esploratori.
Infatti, chi compra le macchine elettriche ora riduce le emissioni di CO2 in maniera praticamente trascurabile rispetto al quantitativo prodotto dal resto del pianeta, però il suo utilizzo rappresenta un incentivo per le aziende che producono questo tipo di veicoli a risolvere finalmente tutte le problematiche tecniche legate ad essi. Inoltre, una volta ottimizzate le macchine elettriche, la loro diffusione potrebbe avvenire in modo molto rapido, visto che le campagne pubblicitarie svolte dalle aziende sono sicuramente molto più persuasive rispetto gli incentivi offerti dal governo.
È sempre così, per tutto. Basti ad esempio pensare a quanto sia venduta l'acqua in bottiglia anche nelle località in cui quella che esce dal rubinetto è fresca, potabile e di ottima qualità. Voi cosa ne pensate? È possibile un futuro di macchine elettriche presenti su tutto il pianeta, oppure dovremmo rassegnarci (almeno fino al suo esaurimento) al petrolio e vedere ancora l'energia pulita come un obiettivo da perseguire?

Prima o poi ci si dovrà pure svincolare totalmente dal petrolio, fosse solo per l’esaurimento dello stesso che si prospetta tra non molto. Il 2030 non è così lontano come potrebbe sembrare visto il livello di ottimizzazione tutto sommato basso delle attuali auto elettriche. C’è da crescere ancora molto in questo ambito, sia per quanto riguarda l’efficienza della propulsione, sia per l’aspetto relativo all’accumulo di energia sia per quanto riguarda l’approviggionamento di energia e le modalità con cui questo avviene. Questi sono tutti aspetti non banali, sotto i riflettori dei ricercatori e delle aziende automobilistiche di tutto il mondo. Se si vorrà un mezzo per circolare, ci si rifarà certamente ad una fonte di energia alternativa rispetto al petrolio, ma con tutte le problematiche che tutt’oggi sembra che ancora non si riescano a superare. Freescale è un nome anche nell’ambito automotive, e non poteva non ritrovarsi al primo posto per lo sviluppo di soluzioni alternative mirate all’ottimizzazione delle auto elettriche del futuro. Vedremo come procederanno i lavori, e prima di arrivare a dire di avere per le mani la soluzione ottimale, già le prime soluzioni intermedie verranno commercializzate e quindi anche i costi di mercato cresceranno lentamente man mano che verranno fatti i vari progressi. La cncorrenza tra le varie case produrrà un abbassamento dei costi che saranno, a mio parere, comunque più alti rispetto alle soluzioni con motore a combustione.
Il problema fondamentale degli autoveicoli elettrici è quello dell’alimentazione, ovvero le batterie, notevoli progressi sono stati fatti in tal senso, ma ancora non hanno una valida soluzione in merito. Per quanto abbiano ridotto il peso delle automobili e quello delle batterie, ancora oggi vi sono parecchi problemi da risolvere benchè l’elettronica applicata ad esse può ridurre il consumo di energia elettrica, occorre necessariamente risolvere il problema del peso delle batterie, la loro durata (cicli di ricarica) nonchè quello della potenza necessaria.
Concordo con entrambi: i prezzi resteranno per i prossimi deceni comuqnue più alti rispetto ai motori a combustione e al tempo stesso le prestazion i saranno limitate dal peso e dalla durata delle batterie. Il problema è secondo me piuà che altro di convenienza che di tecnologia, quest’ultima infatti si crea con gli investimenti necessari. Il fatto che il petrolio permetta il controllo sui costi della stragrande maggioranza dei prodotti (non solo legati all’automotive, basta che necessitino di essere trasportati), fa pensare che non ci sia l’interesse a trovare soluzioni alternnative: o meglio, se queste vengono mantenute costose, si giustifica senza mezzi termini l’alternativa meno ecologica e più economica dell’oro nero. E di questi tempi basta far mettere mano al portafoglio per muovere le coscenze.