La famiglia di memorie flash seriali, SST 25x, dispone di un'interfaccia SPI che permette un package low pin-count che occupa meno spazio sulla scheda e riduce i costi totali del sistema.
I dispositivi SST25VF080B sono arricchiti con una frequenza di funzionamento migliorata, che riduce il consumo di energia. Le memorie flash seriali SST25VF080B sono realizzate con la tecnologia SuperFlash CMOS. I dispositivi SST25VF080B migliorano significativamente le prestazioni e l'affidabilità, riducendo il consumo. L'energia totale consumata è funzione della tensione applicata, la corrente, e il tempo di applicazione.
Dal momento che per ogni intervallo determinato di tensione, la tecnologia SuperFlash utilizza meno corrente per programmare (scrivere la flash) e ha meno tempo per l'erase, l'energia totale consumata durante qualsiasi operazione di Erase o di Program è inferiore rispetto alle tecnologie alternative di memoria flash. Il dispositivo SST25VF080B viene inserito nei packages: 8-lead SOIC (200 mils), 8-lead SOIC (150 mils), 8-contact WSON (6mm x 5mm), and 8-lead PDIP (300 mils).
SST 25x memoria flash seriale è disponibile da Farnell


Sembra un componente abbastanza interessante per la sua semplicità e la bassa occupazione di numero di pin, anche se con queste proprietà ci sono chip che occupano meno spazio. 5mm sono pochi, ma c’è di meglio. Io stesso un pò di tempo fa ho comprato un ADC sbagliando il package e quando mi è arrivato sembrava che RS mi avesse mandato una bustina di plastica vuota… Per quel che riguarda i consumi, in genere bisogna sempre sottostare a dei compromessi. Mi sembra un poco strano che si riesce ad ottenere una memoria che minimizza l’energia consumata e il tempo di scrittura. Per esperienza ho notato che quando c’è un parametro che migliora ce n’è sempre qualcun altro che peggiora. Dovrei studiarmi un pò il datasheet di questo componente per capire bene quali sono i difetti. In pratica è la storia della coperta sempre troppo corta.. o ci si copre la testa, o ci si copre i piedi.
Comunque rileggendo la seconda parte della descrizione mi verrebbe da pensare a un convertitore buck integrato nel dispositivo. Comportandosi questo convertitore come una sorta di trasformatore, permette di avere una corrente di ingresso minore. Non conoscevo soluzioni di questo tipo, comunque è davvero molto interessante! Un altro motivo per leggere il datasheet. Il range di tensioni in ingresso comunque è abbastanza risicato, infatti va da 2,7 a 3,6V, il che fa pensare che è destinato all’integrazione in sistemi alimentati da batterie al litio, e portatili. Il che non sarebbe una novità, visto che si è cercato di rimpicciolire abbastanza il componente. (tesi avallata anche dal basso consumo di potenza che si è cercato di ottenere). Mi aspetterei, (è solo un presentimento) che sia una memoria destinata a operazioni di lettura e scrittura poco frequenti. Leggerò a breve il datasheet e cercherò di ottenere ulteriori informazioni. Sembra un bell’articolo da parte di microchip
ma con gli standard di comunicazione per le memorie, ci si è spostati dall’i2c al SPI? Comunque interessante il discorso del più basso consumo rispetto agli esemplari simili, dispositivi sempre più adatti alle applicazioni mobile! Brava Microchip! 🙂