
La società Wind River ha, di recente, aggiunto al suo portfolio un software per Android dedicato al settore automotive. Questo particolare applicativo, di cui c'occupiamo oggi, è un software disegnato e progettato per esser di supporto nell'ambito del, cosiddetto, “in-vehicle infotainment” (in breve IVI). In particolare, la sua utilità sta nel dare supporto a chi sviluppa applicazioni basate su Android in questo campo.
Vediamo, prima di continuare a parlare di questo argomento, che cosa vuol dire e che cosa è l' in-vehicle infotainment; questo acronimo viene utilizzato per descrivere l'intero sistema, a disposizione degli odierni acquirenti del mercato automobilistico, previsto allo scopo di fornire sia intrattenimento sia informazione. Tutto questo integrato già all'interno dell'automobile.
È evidente che si tratti di un neologismo che nasconde una serie di “features” diventate ormai indispensabili per l'uomo moderno. Si tratta, tra le altre, di dotazioni come: televisori integrati all'interno degli schienali (o comunque presenti nell'abitacolo), kit di navigazione, radio e lettore CD, servizi di localizzazione real-time, connettività ad Internet per dispositivi mobili (ad esempio attraverso WiFi o Bluetooth) e dotazione per comunicazioni verso l'esterno.
In buona sostanza, stiamo parlando di ciò che costituisce la vera e propria base della futura “realtà aumentata”.
Negli ultimi tempi, la tecnologia che viene impiegata nell'ambito dei dispositivi cellulari ha subito stravolgimenti davvero epocali, che hanno la connotazione di una vera e propria evoluzione. Ciò ha permesso che il concetto di “auto connessa” abbia investito l'industria dell'automobile in maniera decisamente ingente. Ciò che i consumatori hanno iniziato a richiedere, come sempre accade, per i produttori è diventata una priorità. E così come è accaduto in passato, l'utente ha deciso che vuole essere perennemente connesso anche in macchina così come accade con lo smartphone.
Il sistema operativo Android, che tutti conosciamo per essere uno di quelli che più velocemente si sta sviluppando e sta crescendo, in termini di utenti, pare essersi reso anche piuttosto interessante in questo ambito. Lo sviluppo di applicazioni nell'ambito dei sistemi IVI, grazie proprio a questo progetto Open Source, lo ha reso un interessante strumento di sviluppo dell'auto del futuro.
Le applicazioni che si possono sviluppare sono decisamente “user-friendly” e graficamente molto accattivanti; le due cose insieme rappresentano il massimo dell'attrattiva per qualsiasi sviluppatore, ancorché di solo hardware. Se si sta, infatti, attenti a questi due aspetti, il marketing, come noto, “si fa da solo”. Questo, ovviamente, è confortato dal fatto che sempre più utenti stanno attenti all'estetica piuttosto che alla funzionalità. Fortunatamente, però, all'efficienza ci pensa Android.
L'operazione di “porting” (ovvero di “riproposizione”) su piattaforma automobilistica non è esattamente immediata. Ed è proprio per questo motivo che il lavoro della Wind River risulta interessante e da valorizzare.
Vediamo, quindi, senza ulteriori indugi, di che cosa si tratta. Stiamo parlando di un software che include: interfaccia utente personalizzabile, direttamente dall'utente; possibilità di ricezione di radio FM; possibilità di utilizzare iPod/iPhone/iPad con “docking station”.
Secondo Wind River, i “servizi professionali” di cui si renderà “capace” l'automobile in questione sono: una funzione di “hyperboot”, che servirà a ridurre i tempi di avvio del sistema IVI; gestione del firmware tramite update, da effettuarsi sia online sia offline; estensione IVI Bluetooth, per connettersi ai telefoni cellulari all'interno del veicolo.
Gli sforzi della compagnia, secondo quanto da loro stessi affermato, “porteranno a sviluppare software su Android in modo tale da adattarsi alle necessità di mercato, così da rendere la tecnologia specializzata a servire proprio quel bisogno che gli utenti hanno”.
In pratica, pare verrà fatta una enorme indagine di mercato a posteriori. E sì, perché di fatto si sta chiedendo all'automobile di rendersi interprete quali necessità, o vizi odierni, gli uomini di oggi hanno da soddisfare.
“La possibilità di sviluppare innovazione, su Android, ha reso questa piattaforma popolare, nonché una delle principali opzioni per tante industrie nell'ambito automobilistico. Gli utenti si aspettano di vedere la loro capacità di essere connessi incrementare e di loro, quelli più ricchi, ambiscono questa possibilità specie nella loro macchina” afferma Chris Buerger, che presso la Wind River riveste l'incarico di “senior director of product management”.
Insomma, questa compagnia da' ai clienti quello che vogliono e riesce a farlo sfruttando al meglio una piattaforma che oggi dimostra tutto il suo potenziale nel campo dell'auto.
C'è da aspettarsi, molto probabilmente, che gli utenti chiedano all'automobile di fare le cose più stravaganti.
E voi, che cosa volete dalla vostra auto? Cosa vi piacerebbe che si progettasse, grazie ad Android, per arricchire il piacere di guidare?

sì, hai capito bene. Si tratta di una possibilità concreta e assolutamente non irrealistica 🙂
Il fatto è che il protocollo Authentication Coprocessor 2.0B permette il supporto di iPod suo Android 🙂
Esso, inoltre, supporta la maggior parte dei comandi del protocollo noto con il nome Lingo e offre funzioni aggiuntive che possono permettere la gestione di dispositivi quali:
iPhone 3GS e 4, iPad 1 e 2, iPod touch 1 e 2, iPod nano e iPod classico.
Peraltro, sebbene oggi questo faccia notizia, non è la prima volta che i prodotti della Apple dimostrano di poter essere, o meglio di voler essere, interattivi e interagenti con “il resto del mondo” ancorchè non Apple.
Non è di molto tempo fa alla notizia che i sistemi operativi qualunque possono finalmente essere montati su computer che portano il marchio della mela…
d’altronde, come altro avrebbe potuto essere…? Il mercato è talmente globalizzato, da un lato, e saturo dall’altro che un’azienda grossa ha necessità di aprire i suoi prodotti alla libera concorrenza, altrimenti semplicemente finisce per morire.
Anche se spende il 100% del suo bilancio in marketing… 🙂
Ad ogni modo, questa è certamente una possibilità ma non è detto che questa funzionalità verrà implementata effettivamente.
Potrebbe anche essere considerata antieconomica oppure un investimento con uno scarso ritorno per alcuni…
Però sarebbe comodo, vero? 🙂
figurati 🙂
guarda, in generale il tuo scetticismo è ben riposto.
La storia di questa grande società parla chiaro: soli e, fintanto che è possibile, autoreferenziali!
Però devi considerare che l’attuale congiuntura economica impone delle scelte che vanno in direzione del tutto opposta a questo atteggiamento.
E comunque, proprio con l’esempio che ho fatto prima dimostra, più che altro a loro, che rendere disponibili le proprie macchine per l’utilizzo attraverso sistemi o canali non proprietari non è una politica del tutto sbagliata o controproducente.
D’altronde, per il momento è davvero tutto e il contrario di tutto perché siamo in attesa che queste idee si traducano in prodotti 🙂
staremo a vedere…