
La progettazione può essere un gioco divertente, la prototipazione è l'anticamera della nascita del circuito e la realizzazione del pcb è la conclusione di un processo che coinvolge tutte le nozioni che il progettista ha. Dall'inizio alla fine, ecco come progettare diventa semplice.
Realizzare il prototipo di un circuito su breadboard semplifica notevolmente la vita del progettista ma, prima o poi, sarà necessario trasferire il prototipo su PCB. Ecco un'idea per provare a rendere più divertente e semplice questa fase.
Prima di tutto, però, è il caso di dare uno sguardo a Fritzing, un'iniziativa open source nata con lo scopo di dare supporto a progettisti, artisti, ricercatori ed amanti della materia. Questo progetto mira a creare un software ed un sito Internet ispirati a Processing ed Arduino sviluppando un tool che permette agli utenti di creare la documentazione per il loro prototipi, condividerla con altri, insegnare l'elettronica ad una classe di studenti e creare layout pcb professionali.
Questo progetto ha già dei concorrenti, sempre nell'alveo dell'open source, e sono Eagle e KiCAD. Ciononostante, si tratta di uno strumento di facile utilizzo e con un gran numero di features; creare lo schematico, analizzare nel dettaglio il layout e convertire tutto questo in PCB sembra davvero un gioco da ragazzi.
Ed una volta fatto, volendo realizzare il passo successivo ovvero “dargli vita”, si può seguire questo interessante tutorial che ne analizza proprio i passi fondamentali. Principalmente si tratta di realizzare il circuito su carta fotografica con una stampante laser, aggiungere lo strato di rame e stirarlo, un po' come già visto anche in questo articolo.
La fase successiva è quella dell'etching del rame in eccesso, per la quale si può usare anche il perossido di idrogeno. Prima di fare questo, però, è necessario pensare ad un recipiente che contenga le sostanze risultanti dal processo perché tossiche e vanno maneggiate con cura. Un'idea potrebbe essere quella di utilizzare un grande contenitore, come quelli per l'acqua, per immergere la scheda nella soluzione che “farà“ l'etching.
Vi è mai capitato davvero di fare una cosa simile? Con che risultati?

Al di là della sana dose di “entusiasmo” che c’è in questo commento, cerco di precisare quella che, detta in questo modo, suona quasi come una colorita nota di fantascienza.
Se hai 5 minuti da perdere, puoi anche fare un giro su questi link:
http://www.fisertek.it/forum/viewtopic.php?f=7&t=762
http://hackaday.com/2012/05/10/going-from-idea-to-schematic-to-printed-pcb/
o magari su Google, per cercare qualche dettaglio in più…
Se non ce l’hai, approfitto io per spiegare che non è semplicemente perossido di idrogeno che viene utilizzato (che è semplice acqua ossigenata) ma una miscela composita con acido cloridrico (HCl).
Le percentuali, ovviamente, devono risultare da esperienza ed esigenze specifiche.
Devo, ad onor del vero, confessare che anche io rimasi piuttosto esterrefatto quando lessi di questa possibilità 😀
Spero d’aver chiarito il tuo “animato” dubbio 🙂
sì, appena ho letto il primo commento mi sono reso conto che effettivamente mancava quel dettaglio che dava un senso all’intero periodo…
Sai, molto spesso capita di sottovalutare un aspetto piuttosto che una caratteristica.
Ecco perché ritengo che i commenti siano uno spazio prezioso 🙂
Ringrazio, quindi, ancora ilintyff per l’osservazione. 🙂