
Non molto tempo fa abbiamo concluso il nostro mini corso dal titolo “Guida al Fotovoltaico”. Abbiamo trattato diversi aspetti, dai dispositivi componenti fino alla progettazione. Continuiamo ora a parlare di questi impianti per vedere come viene trattato qui da noi. In Italia, infatti, il fotovoltaico, inteso come incentivazione della produzione, ha avuto una vita breve e travagliatissima specie perchè è stato “fatto all’italiana”. Scopriamone le cause e soprattutto vediamo se e quanto sia ancora conveniente realizzare il proprio impianto.
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Mi sbaglio oppure è sempre disponibile la possibilità di cumulare lo sconto del 50% in 10 anni con lo scambio sul posto?
Molto interessante, io ho fatto 6 kWp su casa mia 3 anni fa e sono veramente contento dell’impianto.
L’incentivo attuale che consente la detrazione del 50% dell’impianto in quanti anni si ammortizza? Se collego l’inverter in rete (ovviamente), l’energia che immetto se ho ben capito non è pagata, diciamo che viene regalata al gestore, ma ho dei vincoli per attivare l’impianto? Ovvero servono delle pratiche da fare verso il gestore si mi metto a generare con un impianto FV?
Grazie
Sono piuttosto sicuro che dipenda dalla posizione… 🙂
Un conto è farlo in val d’aosta ed un altro è in sicilia…
Inoltre dipende criticamente dall’altitudine.
Qui da noi (in puglia) ci puoi mettere anche 4 anni ma dipende dall’impianto, dalla potenza e da come è stato realizzato 😀
Ferfabry, correggimi: questi son parametri importanti per dare una riposta corretta e completa, giusto? 🙂
Infatti dipende molto dalla posizione, ma dipende anche da quanto sole Nostro Signore ci mette a disposizione in quel periodo di riferimento.
Le stime che venivano fatte fino al quarto conto energia (periodo in cui ho lavorato in quell’ambito ed ero piuttosto ferrato sull’argomento) dicevano che in Abruzzo (quindi considerando il centro del nostro Bel Paese) l’impianto veniva ripagato in un numero di anni che oscillava intorno agli 8-9 (potevano essere 7 ma anche 10,11,…). Ma dipende in modo assolutamente non trascurabile anche dall’orientamento dell’impianto, dall’inclinazione dei pannelli, da eventuali ombreggiamenti dovuti ad esempio a palazzi vicini, alberi, antenne, comignoli, e non ultima la configurazione dell’impianto (numero di pannelli per stringa, tipo di inverter, tipologia di pannelli, etc).
E l’unica cosa che può essere fatta è appunto una stima, in quanto l’irraggiamento annuo non può essere in generale valutato a priori con esattezza.
Attualmente per quello che so, oltre al 50% di detrazioni, i modi per risparmiare sono 2:
1-Risparmio sulla bolletta. Questo è tanto maggiore quanto più si utilizzi l’energia che viene prodotta istantaneamente. Quindi conviene utilizzare gli elettrodomestici di giorno. Quindi difficile da valutare a priori.
2-Scambio sul posto. C’è una specie di salvadanaio che ti consente di scalcolare il valore dell’energia prodotta in esubero e consegnata alla rete dalle successive bollette. Anche questo è difficile da stimare a priori. Di certo l’energia acquistata costa più rispetto al prezzo che ci viene assegnato all’energia che noi immettiamo in rete, per cui conviene prima utilizzare l’energia prodotta, e solo l’esubero immetterlo in rete.
Quindi le variabili sono talmente tante che è difficile dire quanto ci voglia a ripagarsi l’impianto. Secondo alcuni articoli che ho letto, data la forte diminuzione dei costi dell’impianto, i tempi non sono tanto diversi da quelli che erano con i vecchi e tanto amati conti energia.
Interessante articolo e relativi commenti, anche se non proprio aggiornato
, visto che è stato scritto il 2013….
Vorrei porre 3 questioni:
1) Cosa è accaduto nel frattempo in questi ultimi 2 anni, quindi quale è la situazione attuale a metà 2016?
2) Nell’articolo non si prende per nulla in considerazione la possibilità di accumulo in proprio dell’energia raccolta nella giornata, utilizzando accumulatori di ultima generazione.
Quindi in una configurazione privata/domestica (la propria casa) dove si utilizzi la connessione alla rete pubblica solo per acquistare energia elettrica quando sia la propria produzione che l’accumulo fatto tramite le batterie vengono meno, quali sarebbero i costi e vantaggi delle soluzioni tecnologiche odierne?
3) Oramai sto notando che si iniziano a commercializzare anche dei kit a basso costo per la produzione di energia elettrica tramite il vento (piccolo eolico), che per le loro piccole dimensioni dovute anche ad una nuova tecnologia sulla conformazione delle pale, non necessitano di nessuna autorizzazione per la loro installazione, e anche se le potenze in gioco sono mediamente basse (500W-1000W), non è vietato installarne piu di una per ottenere nel complesso delle potenze, anche accumulabili tramite batterie, valide per un uso domestico.
E’ da considerare anche che il vento potenzialmente, agisce anche di notte, a differenza dei pannelli solari.
Dal punto di vista costi/benefici per una utenza domestica, con le tecnologie attuali si potrebbero anche installare dei piccoli ed economici sistemi misti.
Avete delle indicazioni al riguardo?
Esistono dei Kit già predisposti per questo genere di applicazioni miste?
Vi ringrazio e porgo i saluti a tutti….
Vito