
Sì, avete proprio letto bene, e non si tratta di uno scherzo, bensì di un fatto reale. In tutto il mondo si sta sempre più diffondendo una comunità di persone che spendono parte o addirittura tutto il loro tempo libero per autocostruirsi un reattore nucleare: questo fenomeno viene giustamente classificato come DIY "estremo" (estremo fai da te) e questi appassionati vengono anche chiamati “fusioneers”. Vediamo ora in cosa consiste questo progetto, e le risorse disponibili in rete che trattano questo argomento.
Anzitutto occorre dire che la fusione nucleare (il tipo di reazione nucleare a cui sono interessati i fusioneers), potrebbe in un prossimo futuro divenire un modo alternativo (e a basso costo, almeno teoricamente) per produrre energia. Questo fatto è di per sè molto importante, soprattutto in questo periodo di crisi energetica (e disastri ambientali); il petrolio non durerà indefinitamente, per cui questi tipi di progetti (che sono principalmente di tipo open source) sono i benvenuti ed è giusto che vengano incoraggiati.
La fusione nucleare viene considerata come uno dei modi migliori e più efficiente per produrre energia: con essa gli atomi vengono forzatamente uniti tra loro e, a seguito di questa reazione, una considerevole quantità di energia viene rilasciata. Inoltre, la fusione nucleare è "pulita" e "a basso costo" (anche se si potrebbe muovere qualche obiezione riguardo il secondo punto). Il problema è che, sinora, nessuno è stato in grado di costruire un reattore che producesse più energia di quelle richiesta per farlo funzionare. In altre parole, il bilancio energetico di questi reattori è stato sinora negativo. Ricordiamo inoltre che la fusione nucleare costituisce la fonte di energia che alimenta continuamente le stelle, e quindi anche il nostro amico sole. I tipi di combustibile maggiormente impiegati per innescare la fusione nucleare sono rappresentati da due tipi di isotopi dell'idrogeno: il deuterio ed il trizio. Quando i nuclei degli atomi coinvolti nella reazione vengono forzatamente portati alla fusione, cosa possibile solo in condizioni di elevate temperature e pressioni, si ha la formazione di nuclei di maggiore dimensione e la produzione conseguente di energia: come riprodurre queste condizioni ambientali sulla terra è la sfida principale che i fusioneers stanno affrontando.
La storia del Sig. Suppes
BBC News ha pubblicato sul web un articolo (QUI) relativo all'insolita storia di Mark Suppes, un fusioneer di New York che, durante il giorno, svolge l'attività di sviluppatore web presso il gigante della moda Gucci, mentre di sera lavora (in gergo "smanetta") in un magazzino sul suo reattore per la fusione nucleare. Mark Suppes, 32 anni, è il 38esimo fusioneer al mondo che ha sperimentato con successo la fusione nucleare con un reattore autocostruito (la lista include anche un ragazzo di 15 anni del Michigan). Sì, ma cosa ne pensano i suoi vicini? Beh, qualcono di loro potrebbe avere dei buoni motivi per essere preoccupato, ma questo tipo di progetto è completamente legale negli Stati Uniti (almeno finchè tutte le parti necessarie per costruire il reattore siano state ottenute in modo legale). Soprattutto, questo tipo di fusione nucleare non utilizza materiali nucleari fortemente radiottivi (niente uranio o plutonio), per cui non esiste motivo di preoccupazione per la salute. Mark Suppes ha inizialmente investito circa 35000 dollari (denaro sborsato di tasca propria) speso su eBay per acquistare i componenti necessari, oltre a 4000 dollari forniti da investitori privati. Il sogno di Mark è quello di costruire un reattore in grado di raggiungere il pareggio del bilancio energetico (break-even), un obiettivo quasi proibitivo per un semplice appassionato. L'immagine seguente mostra il reattore a cui sta lavorando Mark Suppes.

Fusor.net
Fusor.net è un consorzio open-source di ricerca sul fusor, il cui sito internet (visibile nell'immagine qui sotto) è disponibile a questo indirizzo. Il progetto si incentra sul reattore (o meglio fusore) di Farnsworth e Hirsch (Farnsworth, negli anni '20, fu un pionere della televisione), ed aggrega un consistente numero di fusioneer sparsi in tutto il mondo: alcuni di essi stanno attualmente costruendo, o hanno già costruito con successo, un reattore nel garage o nella cantina della propria abitazione.

Considerazioni sul combustibile
La fusione nucleare viene ottenuta impiegando il deuterio ed il trizio come combustibili. Il deuterio è presente nell'acqua del mare, mentre il trizio è derivato dal litio, ed i cristalli di litio sono presenti negli oceani. Il trizio è utilizzato anche per la fabbricazione di alcune armi, per cui un adegauto livello di sicurezza dovrebbe essere previsto quando si lavora con esso; tuttavia, sarebbe comunque più semplice che tenere sotto controllo gli stoccaggi di uranio attuali. Ancora, il trizio comporta un minor numero di problemi rispetto all'uranio, dal momento che esso è caratterizzato da un tempo di decadimento relativamente breve (circa 12 anni), per cui le scorie prodotte dalla fusione possono essere trattate in modo meno complesso. Il problema è che oggi, in tutto il mondo, sono disponibili solo pochi chilogrammi di trizio (la stima più accreditata parla di meno di 100 Kg); ciò a causa del tempo di decadimento molto rapido, che ne consiglia la fabbricazione solo per le quantità strettamente necessarie. Il trizio viene infatti prodotto tramite reattori nucleari ad acqua pesante, e questo processo oggi è molto costoso.
Sorge a questo punto spontanea una domanda: tenendo conto dei costi relativi alla fabbricazione del combustibile utilizzato, può la fusione nucleare essere considerata vantaggiosa?
Beh, gli scienziati auspicano che in un prossimo futuro i reattori utilizzati per la fusione nucleare siano in grado di auto-sostenersi, producendo essi stessi il combustibile necessario per alimentarsi.
Oltre al trizio ed al deuterio, potrebbe tra non molto essere disponibile una forma di combustibile alternativa: l'energia prodotta da un laser (leggete anche QUESTO POST). Il National Ignition Facility (NIF), in California, conta di dimostrare la fattibilità della fusione nucleare, riproducendo sulla terra ciò che avviene sul sole, fornendo così una sorgente di energia pulita per tutto il pianeta. I 192 raggi laser del NIF (l'immagine seguente mostra una fase della preparazione di questo esperimento) sono in grado di focalizzare una potenza pari a 500 trilioni di watt su una pallina di idrogeno delle dimensioni di un cuscinetto a sfera, raggiungendo così temperature al di sopra di 100 milioni di gradi Celsius. Occorre far notare che sul sole la fusione nucleare si innesca a temperature più basse (circa 10 milioni di gradi Celsius), poichè su di esso sono presenti delle enormi pressioni di natura gravitazionale (la stessa condizione non può essere riscontrata sulla terra).

Conclusioni
Tutti noi auspichiamo che la fusione nucleare, essendo una fonte di energia "pulita", possa un giorno diventare una valida alternativa alle tradizionali forme di combustibile energetico (idrocarburi): chissà, magari tra la nutrita schiera di lettori di questo blog si cela un fusioneer potenzialmente in grado di contribuire a questa causa.
Fatecelo assolutamente sapere nei commenti!
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Scusate, non mi ricordo, ma non si tratta mica dello stesso esperimento di Doc Hoc di Spiderman?
Sul petrolio e la sua durata indefinita in effetti la valutazione è corretta: è una risorsa esauribile, e questo è vero. In questo momento, e negli ultimi 15 anni, tutte le guerre che sono state fatte hanno avuto il solo ed esplicito scopo di decretare che il possesso strategico delle risorse in tal senso fossero a pannaggio di un unico paese. E quand’anche non fosse così, tanto gli Emirati Arabi possiedono buona parte dell’economia nazionale americana… una gran bella polizza assicurativa.
Detto questo, loro non mi sembrano così preoccupati quindi le possibilità sono due: o non è davvero così, e le scorte non sono così criticamente in esaurimento (c’è chi parla di 30 anni massimo di autonomia ancora), oppure sono stupidi al punto che non hanno davvero pensato a un salvacondotto che sia anche il motore ad idrogeno…
Su questa questione, insomma, non capisco se noi comuni mortali che subiscono il potere economico siamo più vittime di incompetenti o ignari futuri acquirenti di un’altra tecnologia “di massa”…
Ce lo dirà il tempo…
Per quanto riguarda il “basso costo”, io credo sia come tutte le cose: dipende dalla diffusione e dagli investimenti in ricerca e sviluppo che si decide di stanziare.
Ci vuole una volontà politica (che non è una brutta parola), corale e duratura che si prodighi e si riversi in una sola ed unica direzione.
Ma si può fare, tutto si può fare! 😀
Ricordo a tutti “rapporto 41” di rainews24
Non concoscevo questi esperimenti. Stupendo! Ma soprattutto molto utile.
Quando chiedete se converrebbe “tenendo conto dei costi” però poi non dite quanto costano i processi oppure realizzare i macchinari, cioè sia il mantenimento in funzione sia in termini di persone che ci lavorano eccetra.
Per esempio se il rendimento del generatore creasse una quantità di energia tale da rendere possibile la sostituzione delle centrali nel mondo, beh… già ci penserei seriamente.
Ma questo processo sarebbe sostitutivo delle fonti di energia alternative?
Se il rendimento è ancora tanto basso, non varrebbe la pena affiancarle??
L’articolo é interessante, ma il concetto di fondo lo trovo un po’assurdo. C’é chi butta i soldi al casinó e chi spende 35000 dollari in un reattore nucleare… per caritá liberissimo, ma non ne vedo molto il senso.
Cosí tanto denaro per ottenere cosa? Non c’é un vero beneficio se non lo studio approfondito della materia.
Penso che, se avesse piazzato 4 pannelli solari di qualitá, e un paio di pale eoliche (anche autocostruite) sul tetto, avrebbe risparmiato almeno 30000 dollari e, buttando l’energia prodotta in rete, avrebbe sicuramente fatto molto di piú per l’ambiente e la comunitá.
Non dimentichiamoci anche che, deuterio e trizio, anche se non come il plutonio, sono comunque radioattivi, si rischia sempre un danno alla propria salute e anche a quella degli altri.
Mah…… americani…..
Ciao
Diciamo che di hobby strani se ne vedono… anche di peggio 🙂
Non sottovaluterei “lo studio approfondito della materia” per il resto, ed in particolare per la sicurezza, mi trovi pienamente d’accordo.
In Internet su YOUTUBE cercate il video della presentazione del libro il segreto delle tre pallotole di Maurizio Torrealta giornalista della RAI. Inoltre sappiate che di questo si è occupata l’ENEA nel famoso rapporto 41 della dottoressa Antonella de Ninno esimi scenziati italiani hanno riprodotto in laboratorio la fusione nucleare.
Se avete bisogno di spiegazioni chiede pure, sono a disposizione.
ciaooo
E i link? 🙂
E che ha trovato l’ENEA?
Spiega spiega!
Se ne è parlato anche quì
Mi compiaccio di quanto hai imparato a conoscere il sito 🙂
Diciamo che il fenomeno non è ancora replicabile al 100 % (nemmeno nei laboratori da milioni di dollari) Quindi il signor Mark Supper potrebbe essere il 38° che “sostiene di aver realizzato la fusione fredda”. Tra parentesi il termine più esatto è trasmutazione a bassa energia.
Per chi è interessato ad approfondire segnalo il solito ottimo riferimento su Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Fusione_nucleare_fredda
Veramente molto molto interessante e stimolante….!