
Oramai l'elettronica e l'informatica hanno invaso le nostre vite, i ragazzi adolescenti (ed anche più giovani) passeggiano chattando con i loro amici attraverso lo smartphone, i bimbi di 5 anni usano i tablet meglio di molti adulti, ma la scuola è un po' lentina ad adeguarsi alle nuove tecnologie!!! Vi descrivo il mio ideale di scuola del futuro prossimo (non troppo lontano, spero).
Forse l'evoluzione tecnologica è davvero troppo incalzante e le nostre vite stanno davvero diventando poco vissute, pur di star dietro alle nuove tendenze. I ragazzi non aprono la bocca per ore, parlano con amici, fidanzati/e e genitori solo tramite Whatsapp, Facebook, Viber, etc.
Spesso mi chiedo, da appassionato e utilizzatore, se davvero non sarebbe molto più utile stoppare per un po' tutta questa corsa, per fermarci a riflettere sulla vita, e su cosa davvero riesce a riempirla.
Abbiamo da poco visto nell'articolo ManipolataMENTE come l'uso sbagliato della tecnologia possa inoltre essere un problema alla vita di tutti i giorni.
Eppur ci sono molti settori in cui la tecnologia potrebbe/dovrebbe essere usata per degli scopi davvero nobili e utili. Se da un lato si vedono corse incredibili per trovare la migliore tecnologia per permettere ad una persona di sbloccare il telefono solo con lo sguardo, scorrere una pagina di internet muovendo gli occhi etc, dall'altro lato vedo come alcuni settori siano molto trascurati.
Uno di quegli ambiti di cui parlo è la scuola (intesa in ogni livello che la costituisce).
Io sono un amante della carta, quindi lungi da me proporre di eliminarla dalla vita degli studenti: il gusto di aprire un quaderno, annusando l'odore della carta e premere con la penna per comporre i propri geroglifici (per lo meno, la mia grafia è poco più comprensibile di così) non ha prezzo!
Ma cercarne di ridurne l'esigenza e l'utilizzo è un nostro sacrosanto dovere!
Inoltre, come si può pensare, in un'Università, di avere un'aula in cui gli studenti possano usare dei PC sia un lusso che non tutti possono permettersi?
Io, un'idea di come alcuni di questi problemi possano risolversi ce l'ho, e ve la vorrei proporre.
Quello che vorrei sottolineare è che questo articolo non tratta di innovazioni tecnologiche spinte (andrei contro ciò che ho detto all'inizio dell'articolo), ma un'idea orientata all'utilizzo di tecnologie esistenti, o per lo meno realizzabili semplicemente (dato lo stato di evoluzione attuale), per fare qualcosa di altrettanto semplice e scontato ma, secondo me, importante per gli studenti.
Quando ero all'Università, molti professori proiettavano slide, e su queste noi prendevamo appunti. Ma spesso, o quasi sempre, noi non disponevamo in tempo di queste slide, per cui una volta che le avevamo c'era la necessità di stamparle e copiare su di esse gli appunti presi altrove per non doversi trovare, in seguito, a studiare con una scrivania piena di fogli e quaderni aperti.
Idea: ma se anziché scrivere appunti su un quaderno, si utilizzassero dei PC o dei tablet? E viste le evoluzioni attuali, perché non sfruttare la possibilità di scrivere con pennino su Touchscreen?
A questo punto sorge la proposta da fare alle scuole, alle Università: la scrivania multimediale per gli alunni.
Premetto che si tratta di un'idea, e non di un progetto, per cui non vedrete dettagli implementativi di nessun tipo. Mi piacerebbe però stimolare la vostra fantasia e soprattutto il vostro ingegno.
Ecco illustrata l'idea: una scrivania con Touchscreen inserito in un'insenatura nella scrivania, connesso alla scrivania in modo che prenda da essa l'alimentazione e da essa sia completamente dipendente. Il Touchscreen è reclinabile, in modo che ognuno possa spostarlo in base alla propria comodità. Può quindi essere usato come quaderno, come libro, ma anche come PC. Se lo si inclina come un monitor (i bracci meccanici con cui è collegato alla scrivania permettono ciò) al di sotto c'è una tastiera, per poterlo utilizzare come computer. Magari, oltre alla tastiera, può esserci anche un mouse ottico estraibile in modo da poterlo usare sulla scrivania, ma collegato alla scrivania stessa in modo che non sia accessibile la porta di collegamento (per evitare furti, era un problema comune ai miei tempi.).
Seguendo lo stesso principio si può pensare ad un pennino per lo schermo Touchscreen legato alla scrivania in modo che sia sempre disponibile per ognuna di esse.
Potrebbe inoltre esserci la possibilità di reclinare il Touchscreen al contrario, in modo che il retro del Touchscreen diventi parte della scrivania e questa diventi come una scrivania classica, per poter utilizzare i vecchi metodi carta e penna.
Quella piccola cavità a base rettangolare che si vede nell'immagine è il posto in cui inserirei l'insieme delle porte di cui il sistema può avere bisogno: USB, Ethernet, PCI, etc.
Importante è tutte le scrivanie siano connesse attraverso una rete interna (meglio cablata, per evitare esposizioni a onde elettromagnetiche inutili, dato che si tratta di postazioni fisse), attraverso cui, tramite un piccolo software proprietario, o anche semplicemente tramite Dropbox o simili, il professore possa condividere istantaneamente le slide. Un software presente sul PC potrebbe dare la possibilità di modificare ogni formato di slide, che sia PDF, Powerpoint, etc. e salvare in PDF. Si può pensare ad un software già esistente, ma certamente anche a qualcosa creato ad hoc, ottimizzato per gli scopi, può funzionare.
Il PC potrebbe essere simile ad un PC commerciale, con sistema operativo adatto a far girare anche i software professionali, quali Matlab, ad esempio. Ma potrebbe anche essere pensato come dispositivo ad hoc, ottimizzato per la visualizzazione di testi, come gli e-book reader, in modo che un uso prolungato del PC non crei problemi alla vista. Per le Università sicuramente sarebbe meglio la prima soluzione, ma nelle scuole primarie e secondarie la seconda soluzione credo sia ottimale.
Le scrivanie saranno sempre connesse alla rete elettrica, disattivabile sia tramite comandi generali sia con quelli presenti sulla scrivania. In tal modo sarà possibile che ogni studente possa, coscenziosamente, limitare i consumi ma un controllore potrà comunque occuparsi, in caso di inattività o a fine giornata, di spegnere la scrivania. Importanti in una situazione di questo tipo sono gli UPS, fondamentali in caso di mancanza improvvisa di alimentazione. Ma volendo potrebbero essere anche usate delle batterie di appoggio in ogni scrivania per queste esigenze.
Per quanto riguarda la scrivania dell'insegnante, al posto di un Touchscreen "legato" alla postazione, sarà sicuramente meglio avere una base di connessione per collegare un PC/tablet (non posso far altro che immaginare un sistema simile al Sony Vaio Tap 20 Mobile Desktop o a suoi simili, ma realizzato per poter essere collegato attraverso una base alla scrivania e a tutte le periferiche presenti. Ma forse un tablet 10 pollici è più che sufficiente) che l'insegnante può prendere, usare come quaderno/libro da portare in giro per l'aula, e anche portare a casa, per preparare la lezione per il giorno dopo, ed averla sempre a portata di mano. Nel tablet ci sarà una cartella condivisa in cui inserire il materiale, e una volta collegato alla sua scrivania, e quindi nella rete, tutto il materiale sarà disponibile per il download da parte degli studenti. Sarà sicuramente utile, per il professore, avere uno scanner, importante per chi magari vuole condividere un esercizio o degli appunti presi su carta.
Quali vantaggi si otterrebbero?
Il risparmio sarà visibile in termini di carta utilizzata, penne, inchiostro per stampanti. Ma il vantaggio maggiore sarà per i ragazzi. innanzitutto di tempo, perchè non sarà più necessario fare il doppio lavoro di dover copiare i propri appunti di nuovo sulle slide. Ma poi sarà sicuramente un servizio innovativo, più adatto ai nostri giorni.
Voi direte: ma tutta questa tecnologia ha bisogno di essere alimentata! Sicuri che ci sia davvero un risparmio?
E a questo punto che è necessario far intervenire l'utilizzo di energie alternative, quali i pannelli fotovoltaici. Se la scuola può essere energeticamente indipendente, o quasi, il dispendio di energia che andremmo ad introdurre non implicherà un aumento di spese e sarebbe una soluzione ecologicamente etica.
Per cui sarebbe una buona soluzione realizzare, laddove possibile:
- Impianto fotovoltaico su tetto;
- Parcheggi coperti realizzati con pannelli fotovoltaici (che a mio parere sono uno degli utilizzi migliori che si possa fare dei pannelli fotovoltaici: parcheggi coperti dalle intemperie + energia prodotta da energie rinnovabili + possibilità di utilizzare pannelli fotovoltaici con un buon impatto estetico);
- Illuminazione esterna gestita attraverso sistemi fotovoltaici (vedi anche il seguente articolo) autonomi.
Se aggiungiamo a tutto ciò pannelli solari per acqua calda, rubinetti e accessori per bagni con sensori di presenza e di movimento, andiamo anche a ridurre i problemi igienici ed i consumi eccessivi di acqua che si riscontrano invece in molte strutture.
Cosa porterebbe tutto ciò?
- Minore utilizzo di carta (solo chi vuole, stamperà le slide già comprese dei propri appunti).
- Maggiore interattività con il professore (tutto il materiale aggiuntivo può inserirlo direttamente sulla rete).
- Minor rischio che vengano “rubati” PC (rubare una scrivania, o addirittura una fila di scrivanie, se si pensa di produrle collegate in serie, è un po' complicato).
- Riduzione delle energie da combustibile a favore di energie rinnovabili
- Tecnologizzazione della scuola, che sarà orientata verso un futuro che altrove è già presente.
Conclusioni
Oramai sono passati almeno 7 anni, da quando, ad un professore, avevo proposto, come tesina, un progetto in cui attraverso uno schermo Touchscreen poter modificare file in PDF come in un quaderno deglio appunti. Mi è stato risposto che già esisteva un sistema del genere. Allo stato attuale, posso dire che la tecnologia esiste da non molto tempo (ma allora non era sicuramente pronta), ma non è stata ancora orientata a questo tipo di utilizzo. Mi piacerebbe molto avere in mano un quaderno elettronico.
Ho scoperto che già qualcuno ha sviluppato delle idee simili: tipo un quaderno elettronico o un PC per poter prendere appunti.
Come detto più volte, si tratta di un'idea, non di un progetto. Ma mi piacerebbe stimolare le vostre idee sull'argomento e, perché no, proporre una collaborazione per un progetto condiviso tra tutti noi/voi progettisti e smanettoni.
Idee per migliorare poi la scuola ce ne sono a volontà, e possono essere tutte in aggiunta a queste mie proposte (vedi l'articolo sui libri open-source), per cui vi invito a sfoggiare la vostra fantasia e il vostro ingegno.
Quindi la conclusione a questo articolo non può che essere una domanda: che ne pensate?

La tua idea, a mio parere, è bellissima.
Sinceramente, anch’io sono un pò della “vecchia scuola”, convinto sostenitore della carta stampata di certo più “calda e vivibile” piuttosto che gli strumenti elettronici senz’altro un pò più freddi a livello di sensazioni umane…
Però, nostalgici a parte, è innegabile che un quadro tecnologico come quello da te ipotizzato permetterebbe di bypassare una serie di problemi tipici della formazione di qualche annetto fa (non che oggi la scuola sia stile “Minority Report”, ma c’è sicuramente qualcosina in più rispetto a quando l’abbiamo fatta noi, vedi ad esempio l’impiego delle LIM…).
Se l’uso di un pennino o del touch screen sia più pratico della classica carta e penna è una questione che varia da persona a persona, ma sicuramente con quanto proponi le informazioni sarebbe più fruibili ed anche molto più condivisibili, anche per il singolo che si vedrebbe magari testi ed appunti disponibili tramite un cloud sugli strumenti didattici (quando sta a scuola) e sui supporti mobili (quando sta in giro).
E ci avvicineremmo anche di più alle metodiche didattiche adottate nel resto dell’Unione Europea: il che non vuol dire che siano per forza migliori delle nostre, ma almeno parleremmo un pò di più la stessa lingua…
Quoto: “…non che oggi la scuola sia stile “Minority Report”,… “!
Bellissima questa!!!! 🙂
Carta dolce carta, non ti abbandoneremo mai, ma possiamo eliminarne gli sprechi, almeno! Proprio perché teniamo al nostro ambiente e alla natura!
Qualcosa in più, è vero, c’è rispetto ai miei/nostri tempi. Ma per lo più la condivisione di materiale è ahimè lasciata alla buona (?!?!?!?) volontà degli studenti. Ho visto ragazzi condividere i compiti attraverso Whatsapp, scambiarsi appunti via dropbox… se la scuola mettesse a disposizione un sistema di condivisione che renda tutti gli alunni di una classe sincroni negli argomenti, senza nessuno che possa dire “io non c’ero, non lo sapevo…” oppure “non mi hanno dato i compiti” etc…
Insomma, penso che ci sia ancora molto da fare, per migliorare il servizio scolastico, e credo anche con bassi costi di gestione. A volte basterebbe solo volerlo…
“senza nessuno che possa dire “io non c’ero, non lo sapevo…” oppure “non mi hanno dato i compiti” etc…”
Eeee, così poi obblighi i ragazzi a fare i compiti, ah ah ah!
Scherzi a parte, aggiungo un’altra cosa.
Quello che più mi ha colpito della tua proposta, ed è argomento spesso sottovalutato, è l’aver in qualche modo sottolineato che risparmiare carta non vuol dire necessariamente risparmiare l’ambiente. Per evitare di abbattere alberi, oggi vanno alimentati sempre più dispositivi elettronici alternativi ai libri e di conseguenza c’è sempre più fame di energia elettrica, la quale per la maggior parte viene prodotta tramite combustibili fossili e processi industriali tutt’altro che “green”.
Ma giustamente non è detto che un edificio non si possa rendere autonomo sfruttando energia pulita e gratuita.
Certo, purtroppo le tecnologie per imbrigliare l’energia “gratuita” che ci arriva dal Sole, dal vento o da altre fonti rispettose dell’ambiente non sono ancora a buon mercato. Se conti che rendere (il più possibile) autonoma una palazzina di un condominio costa cifre a 5 se non 6 zeri, e spalmi questi dati sugli edifici scolastici/accademici della nazione, ti rendi conto di quanto ancora ci sia “da pedalare”. E poi, come sempre, siamo in Italia: per finanziare iniziative del genere, seppur su scala ridotta, ci vuole il politico di turno che in campagna elettorale faccia fare i lavori a qualche ditta “amica” così da accaparrarsi un pò di elettorato….
Ma, magna magna a parte, l’idea sarebbe fantastica.
Una scuola moderna e verde, che spettacolo!
“Una scuola moderna e verde” … forse avrei dovuto inserire nell’immagine anche un riferimento all’energia green… lo sfondo verde non rende l’idea!!! Mannaggia!!! Vedrò se posso fare la modifica e poi chiederò a Piero ed Emanuele se accettano un piccolo cambiamento!
Ottimo spunto e belle riflessioni ma temo, purtroppo, che resteranno solo sogni, almeno nel breve periodo.
A naso vedo alcune difficoltà, a parte la burocrazia su cui stenderei un velo pietoso: la nostra classe dirigente, diversamente dai giovani, non è tecnologica. Basti pensare che la LIM era un argomento d’esame all’ultimo concorsone per docenti e che era considerato ostico dai concorrenti per classi non tecniche!!! e poi, , riprendendo la battuta di “delfino_curioso”, siamo sicuri che gli studenti vogliano essere coinvolti nello studio? 😀 Riporto la mia esperienza, derivata dall’essere assistente ad alcuni corsi universitari: il docente non si limitava a proiettare le slides, ma su un tablet integrava scrivendo con un pennino, proprio come suggerisci tu. Gli studenti potevano solo ricopiare a mano sulle slides stampate a disposizione (non avendo la scrivania tecnologica!), ma fondamentalmente criticavano l’impostazione perché l’uso di slides è poco “coinvolgente” e quindi si annoiavano. Non so se avendo un tablet, piuttosto che la stampa ci possa essere più “attenzione”, ma varrebbe la pena sperimentare.
Venendo alla idea progettuale: come dici tu è solo un’idea e non un progetto, ma lo si potrebbe far diventare tale, fino a trasformarlo in un prodotto vero. Le idee al contorno (autosufficienza energetica, sensori di movimento ecc) richiederebbero un intervento più politico che tecnico (dovremmo proporci come consulenti ai responsabili degli immobili, che a volte sono gi enti locali e non le scuole e, come detto sopra, bisogna poi anche lottare col “magna magna” generale) e vanno bene a prescindere dalle scrivanie tecnologiche. Per queste, invece, si potrebbe pensare alle opportunità messe a disposizione da questo sito, come il project4u piuttosto che la messa a comune di saperi e competenze, finalizzandole alla creazione e successiva commercializzazione del prodotto (magari iniziando dalle scuole private, che forse sono più attente a queste opportunità). L’ideale sarebbe riuscire a far leggere questo articolo alla Ministra. 🙂
Senza sogni non si cresce, il mio è un sogno. Ma sono sicuro che se si trovasse il modo di realizzarlo, migliorarlo e proporlo, non sarebbero poche le realtà che potrebbero farne uso (ovviamente con un lento inserimento). Esistono anche le scuole private che potrebbero fare da apripista, ma finché non ci sono proposte, credo che si rimarrà sempre indietro.
Io da studente quale sono stato, ricordo come professori differenti destavano più o meno interesse a prescidendere dall’uso di slides: i bravi docenti riescono a destare interesse con le slides, i meno bravi non riescono neanche travestiti da pagliaccio… è una dote quello di essere coinvolgenti, non credo dipenda dal mezzo utilizzato.
L’utilità di avere il materiale didattico subito disponibile sta nel fatto che uno studente può prestare attenzione alle parole del docente senza dover copiare le slides, con la paura di non riuscire a copiare tutto in tempo prima della prossima slide, e quindi potendo prendere appunti su ciò che il professore dice, e che magari potrebbe non trovare scritto in nessuna dispensa. Poi naturalmente le situazioni sono sempre personali, ma gli strumenti è bene metterli a disposizione, per quanto possibile…
Purtroppo è vero, è difficile riuscire a superare certe barriere, quali sono quelle politiche. Ma niente è impossibile, sono certo che delle buone idee, accompagnate da cose ben fatte, e da persone ben motivate possono davvero fare cose straordinarie. L’importante è crederci. A questo punto mi viene davvero in mente che Project4U potrebbe essere un buon mezzo, ma devo ammettere di non essere in grado di consegnare un progetto completo da poter consegnare. Per cui mi rimetto a chiunque voglia collaborare con me per portare avanti quest’idea. Ho visto che ci sono tante persone in grado di fare questo e molto di più, per cui sono certo che non esistono limiti o difficoltà di tipo tecnico.
Chi si fa avanti??? Io mi propongo come Project Consultant!!!
Ciao a tutti
volevo scrivere cosa mi è venuto in mente leggendo questo articolo, poi riflettendo, è meglio evitare così non rischio di beccarmi qualche denuncia 🙂
L’idea è brillante, senza dubbio, ma è nettamente in contrasto con le idee dei nostri politici che hanno fatto di tutto per far regredire la scuola di almeno 50 anni, anche se continuano a dire che hanno fatto notevoli progressi.
Per quanto riguarda la scrivania “elettronica”, c’è da dire che i ragazzi svogliati la vedrebbero come un gioco che servirebbe solo a passare quelle ore divertendosi, mentre chi ha voglia di andare avanti farà di tutto per assimilare più che è possibile dalle lezioni, sia con la scrivania tecnologica e sia con clava e scalpello per scrivere sui “libri di pietra”.
Comunque mi è d’obbligo fare i complimenti, sia per l’idea e sia per il tentativo di sviluppo e a questo proposito posso solo dire: in bocca al lupo.
Ciao
Mario
Di cosa si tratta? 😀
IN QUESTO ARTICOLO E’ STATA PRESENTATA UNA BUONA IDEA 🙂
Comunque hai ragione, anche se comunque il professore non dovrebbe più posizionare davanti agli allievi, ma di dietro per controllare appunto, che il dispositivovenga utilizzato per lo scopo.
Anche io ho un idea su un sistema per innovare la scuola che ho già progettato, ma non ancora bene presentato.
Infatti, il sistema di base l’ho già realizzato, ma non l’ho completato in quanto credo che c’è troppo “magna magna” per poter portare delle innovazioni davvero utili ed interessanti.
Perchè non realizzi un prototipo?
Per essere non è nulla di particolarmente difficile da realizzare nonostante sarebbe davvero un ottima piattaforma di studio!
Se vuoi, potrei anche aiutarti nella progettazione.
Saluti,
Ivan
il link “Sony Vaio Tap 20 Mobile Desktop” non è corretto
Grazie per i complimenti. Tengo a sottolineare una cosa: la tecnologia può aprire tante porte, ma può anche chiuderne… Se il sistema operativo montato su questi PC è un sistema proprietario, possiamo concedere agli utenti un numero limitato di possibilità di utilizzo. Ad esempio una rete chiusa, un numero limitato di applicazioni presenti, e nessuna possibilità di installarne dagli utenti, insomma, c’è da ragionarci su. Certamente poi anche con carta e penna si può giocare a “tris con il vicino di banco”, ma questa resta una libertà che non può essere tolta 😉 (anche perché io ero un giocatore accanito di “tris con il vicino di banco”!
Questo sarà uno strumento utile a chi vuole usarlo come strumento, per gli altri servirebbero iniezioni di buona volontà e concentrazione, ma questo argomento non è trattato in questo articolo 😀
Grazie per l’informazione, quando ho scritto l’articolo era giusto il link… ora il prodotto è stato aggiornato. Ecco il nuovo link:
http://store.sony.com/vaio-tap-21-mobile-desktops/cat-27-catid-All-Tap-21-Mobile-Desktops
Grazie di nuovo
Grazie Ivan,
come detto anche a Marven/Mario, si può fare in modo da limitarne l’utilizzo in modo da non consentire altri usi se non quelli a scopo didattico.
Per quanto riguarda il magna-magna, si può pensare di iniziare con le scuole private, per poi prendere piede pian piano anche in quelle pubbliche.
Fossi in te porterei avanti il tuo progetto, anche perché è bene provare a scardinare certi sistemi, non necessariamente attraverso scioperi e manifestazioni, ma anche attraverso buone proposte e motivazioni, e soprattutto buone strategie di marketing.
Per quanto riguarda la tua proposta, io non credo davvero di essere in grado di farlo da solo, un po’ perché non sono esperto nel “fai-da-te”, un po’ perché non ho molto tempo da dedicarci, per cui l’idea che tu possa aiutarmi nella progettazione mi alletta davvero molto 🙂
una sola parola: Linux
Oggi pomeriggio approfondirò
Ciao Tiziano
rileggendo il mio post precedente mi accorgo che non ho precisato che la frase sulla “denuncia” è rivolta ai politici, per evitare malintesi voglio precisarlo adesso scusandomi per non averlo notato prima
Ciao
Mario
Devo dire che all’inizio pensavo volessi mandarmi a quel paese… poi andando avanti ho capito cosa intendevi, don’t worry!!! 🙂
Articolo interessante, se vogliamo che questa idea vada in porto, cosa aspettiamo, condividiamo l’articolo sui social network: più gente viene informata meglio è :)!
un sollievo per le povere spalle dei studenti, meno scoliosi e problemi alla schiena e sicuramente un risparmio per le famiglie, 400-500 euro per libri cartacei ogni anno; poi tornano a casa e fanno ricerche e studiano su internet perchè il libro non offre molto su quell’argomento -.-” …
Per quanto riguarda il sistema operativo e software la scelta dovrebbe ricadere su GNU/linux e tutto quello che mette a disposizione il mondo open source, conosciamo bene i pregi di adottare questo os stabile, veloce e leggero… ancora oggi vedo scuole e enti pubblici che si affannano a comprare computer più performanti che richiedono nuovo software proprietario e quindi nuove license, più soldi, soldi che non hanno, soldi che non abbiamo…
Ciao Tiziano
Meno male che ho precisato allora 🙂
secondo me idee innovative come la tua vanno sostenute perchè, anche se sono solo una goccia nel mare, sono pur sempre un piccolo passo avanti per cercare di salvare quello che si sta distruggendo con leggi assurde e controproducenti, soprattutto per chi non ha la possibilità di andare in una scuola privata. Ormai è chiaro che la scuola privata va a gonfie vele mentre quella pubblica va a ritroso, per non parlare poi delle università che… lasciamo perdere, non è questa la sede adatta per questi discorsi.
Tornando al progetto, quoto Francesco Laurito in tutto e posso solo dire ancora: in bocca al lupo
Ciao
Mario
Ottimo!
Non avrei problemi ad aiutarti, anche se bisogna considerare sempre il fatto che non abitiamo vicino e perciò ci possiamo tenere informati a distanza (Credo che molto presto completerò una soluzione a questo problema a cui lavoro da alcuni mesi…)
Magari potrei proporre qualche sistema 😉
Riguardo la tua frase
”
Fossi in te porterei avanti il tuo progetto, anche perché è bene provare a scardinare certi sistemi, non necessariamente attraverso scioperi e manifestazioni, ma anche attraverso buone proposte e motivazioni, e soprattutto buone strategie di marketing.
”
Hai ragione, e proprio per questo tuo incoraggiamento, riprenderò molto presto la creazione.
Chissà come sarà la scuola nel futuro…
Fortunatamente quando verranno implementati certi sistemi, come ad esempio un sistema per effettuare delle verifiche in classe senza che nessuno possa copiare, avrò finito gli Studi 🙂
A presto,
Ivan
A presto,
Ivan
Bravo!!! Non lasciare in sospeso il tuo lavoro 🙂
Ma tu di dove sei? Comunque penso che la tecnologia possa aiutarci a superare i problemi di distanza.
A presto!
Tiziano
Bella questa “un sollievo per le povere spalle dei studenti, meno scoliosi e problemi alla schiena e sicuramente un risparmio per le famiglie, 400-500 euro per libri cartacei ogni anno”
Io ripeto che sono sempre a favore del cartaceo… ma lì dove si può evitare lo spreco è bene evitarlo! E poi è vero, vedo come ora più che prima i ragazzi siano costretti a portare Kg e Kg di libri, e sono sicuro che è un problema davvero evitabile in questo particolare momento storico che viviamo.
Anche il problema degli sprechi economici non è per nulla da sottovalutare (come dici tu a proposito delle licenze e dei computer sempre più performanti). Soprattutto poi nelle scuole stiamo così indietro, che se portassimo un processore del 2000 armato con i giusti software e sistemi operativi potrebbe davvero essere innovativo…
Grazie e crepi il lupo!!!
Ciao a tutti, come dicevo, e qualcuno ha anche detto, il sistema dovrebbe essere sviluppato direttamente su architettura GNU/linux e tutto quello che mette a disposizione il mondo open source.
Infatti, ecco solo alcuni dei pregi di questo sitema:
1. E’ Open Source
2. E’ gratuito – Utile per combattere la crisi sia per i privati che per le aziende
3. E’ molto supportato – Oltre ad essere supportato dalla Linux Fondation, c’è una grandissima Community nella quale i membri si aiutano parecchio.
4. E’ leggero – Utilizza al meglio le prestazioni del computer, senza appesatirlo inutilmente
5. E’ stabile – ad esempio è impossibile che si verifichi un crash di sistema, tipico di Windows
6. E’ sicuro – Ad esempio non è soggetto ad infezioni di virus o software malevoli
7. E’ molto versatile – chiunque può modificare la propria versione e crearne una su misura per le proprie applicazioni embedded
Quello che verrebbe essere sviluppato, deve essere compatibile con un computer embedded Linux a basso costo, magari proprio un Raspberry Pi, che io amo tanto!
http://it.emcelettronica.com/embedded-pc-linux-windows
Infatti, ho già utilizzato per diverse applicazioni il Raspberry Pi, e devo dire che sono rimasto davvero soddisfatto dalle sue potenzialità.
Anche se a prima vista fermandosi a leggere solo le caratteristiche potrebbe sembrare troppo poco potente, si deve considerare che sul lampone gira Linux, e quindi come ho già detto, Linux, è molto leggero ed Utilizza al meglio le prestazioni del computer, senza appesatirlo inutilmente.
Inoltre tramite gli I/O GPIO è davvero possibile sbizzarrirsi collegando qualsiasi dispositivo, display, touch screen, etc… senza troppe difficoltà.
Questa idea mi ha incuriosito, e nel mio possibile dando il mio contributo, cercherò di farle vedere la luce.
Anche perché visto che sono ancora uno studente, sò davvero bene di cosa avrebbero bisogno gli studenti 🙂
A molto presto,
Ivan
Ciao Tiziano, io abito in Sicilia, regione calda e molto apprezzabile sia a livello culinario che per il “calore” delle persone.
Certo! la tecnologia è proprio nata per questo: Migliorare la vita, rendendo cose che ieri erano impossibili e impensabili ma che sarebbero state utili, oggi possibili.
I modi per restare in contatto non mancano, perciò, chissà…
Non sò se hai letto i miei due commenti nei quali ho espresso il mio parere parlando su cosa può essere sviluppata questa idea, cioè i computer embedded.
Ripeto che questa idea mi ha incuriosito, e nel mio possibile dando il mio contributo, cercherò di farle vedere la luce.
Anche perché visto che sono ancora uno studente, sò davvero bene di cosa avrebbero e non avrebbero bisogno gli studenti 🙂
A presto,
Ivan
Bella la Sicilia. .. sono stato a Messina e Taormina e devo dire che sono rimasto piacevolmente stupito. Però hai ragione, siamo lontani… però possiamo tenerci in contatto via Skype volendo. L’idea della Raspberry Pi mi piace, so che tu riesci a farle fare di tutto, quindi perché no? Tra l’altro è uno dei premi che vorrei, e se non riesco a vincerlo comunque sono intenzionato a comprarla. Mi viene in mente che potrebbe essere un progetto per Project4U. Pensi che sia fattibile? Comunque ti invio tramite il modulo di contatto il mio contatto Skype e magari ne possiamo parlare.
Ciao
Tiziano
Si credo proprio che sia fattibile.
Allora aspetto la tua Email 🙂
Ciao Ivan, ti ho mandato la mail con il contatto Skype, ma ti è arrivata?
Se siano migliori, non lo so però di certo sono più avanti rispetto a noi. Sarebbe utile, penso, cercare di non rimanere troppo indietro rispetto a loro.
Ci penso spesso che la nostra scuola forse dovrebbe essere ammodernata ma poi ogni volta che ci sonoi colloqui con i genitori e mi ritrovo nelle aule delle scuole mi rendo conto che questi non ha neanche un posto decente in cui andare. Sembra di andare a L’Aquila ogni volta.
ed è davvero deprimente.
noi parliamo di banchi e di tecnologie e alcune di queste aule hanno addirittura le lavagne elettroniche, impianti singoli per la visione di dvd e così via dicendo però che non c’è riscaldamento…
La tecnologia serve se non c’è una base? Vale la pena di riempire di tecnologia degli edifici che andrebbero semplicemente abbattuti?
non sto dicendo che l’idea non sia buona anzi. Dico solo che probabilmente non è una priorità…
perfettamente d’accordo con te!
È un sogno ed è giusto averne uno.
Leggendo i commenti mi sono reso conto che effettivamente tue ragioni: se uno non immagina come potrebbe essere come potrebbe diventare più bello il mondo, non lo aggiusterà mai.
Hai ragione tu!
Si, tutto OK 🙂
ciao Ivan
quando prepari i tuoi nuovi progetti parlane piano perchè potrei sentirti e copiarli… 🙂 visto che siamo “vicini di casa”.
…e per favore non parliamo del fattore “culinario” perchè da quando sono in Sicilia ho messo su parecchia “pancetta”.
Ciao
Mario
Ciao Marven, cosa intendi esattamente? 🙂
Ciao Ivan
le mie volevano essere due battute umoristiche basate, una sul fatto di vivere in Sicilia sia tu che io e l’altra su questa tua frase: “abito in Sicilia, regione calda e molto apprezzabile sia a livello culinario”, da quando mi sono trasferito in Sicilia mangio da far paura 🙂 perchè è tutto ottimo.
Spero di non aver dato impressioni sbagliate con il commento precedente.
Ciao
Mario
Per risolvere il problema dei chili di carta messi all’interno di uno zaino basterebbero dei comuni armadietti all’interno della scuola esattamente come avviene in America…
Oppure si potrebbe fare come si faceva ai miei tempi, tra compagni di banco i libri venivano divisi in maniera tale che si aveva un libro in due…
Non c’è bisogno di immaginare la scuola del prossimo futuro per risolvere questo problema. 🙂
Naturalmente non volevo essere polemico e mi scuso se lo sono sembrato. Volevo soltanto dire che avere un “sogno” non penso sia compatibile col fatto che uno voglia risolvere un aspetto pratico ma piuttosto immaginare un’intera visione di insieme completamente diversa 😉
se poi grazie a questo intervento si risolvono anche tanti piccoli problemi, allora tanto di guadagnato.
Scusami ma non credo che un armadietto possa risolvere il problema della carta… forse dovresti leggere l’articolo in modo più dettagliato. E anche portare un libro in due non è una soluzione, ma un nascondere il problema, tra l’altro tornando indietro nel tempo…
Comunque. .. punti di vista