
24Total shares Facebook LinkedIn TW Email WApp Telegram AbbonatiQuesta tipologia di motore a combustione interna é il risultato di esperimenti condotti da Felix Heinrich Wankel (Lahr, 13 Agosto 1902 – Lindau, 9 Ottobre 1988), un inventore tedesco giá progettista e sviluppatore di compressori volumetrici rotativi per conto della Luftwaffe. La genesi di questo progetto tanto innovativo quanto affascinante, deriva proprio dalla necessitá di migliorare i motori degli aerei tedeschi durante il secondo conflitto mondiale. Come dicevamo in apertura, Wankel, dopo attenti studi cinematico-dinamici del sistema “Biella-manovella”, aveva individuato il limite piú grande di un motore a scoppio tradizionale, ovvero la perdita della forza d’inerzia sviluppata dal moto rettilineo alternato del pistone, all’interno della canna del cilindro. Il “Momento d’inerzia”, infatti, grandezza fisica […]
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Fisica applicata al motore di un’auto? Questa sì che è una bella maniera per affrontare il problema!
Si, l’idea è quella 😀
Fabrizio è stato una scoperta, anzi, una riscoperta. E siamo molto soddisfatti del suo lavoro.
Era un’idea che avevamo da tempo, un tema che mancava su queste pagine.
E non sarà l’ultimo contributo tematico su questo. 😉
Cioè? Ne farete altri?
Eh no… stavolta vi lasciamo in sospeso la risposta…. 😀
Piuttosto rileggetevi l’articolo di oggi perchè ci sono dei passaggi che meritano veramente 😀
Ma questo motore esiste anchea diesel? Se no, perchè?
Sarò più chiaro: vorrei sapere se qualsiasi motivo si può alimentare a diesel o meno e capire la differenza tra i due.
Complimenti all’autore.
Secondo me non esiste diesel per il tipo di accensione diversa rispetto al benzina. Su wikipedia alla voce diesel c’è una buona spiegazione.
Innanzi tutto, ti ringrazio per i complimenti Franco =)
Dunque, posso dirti che i tecnici Mazda stanno lavorando ad un prototipo di motore rotativo diesel da qualche anno, ma i problemi da superare sono tanti.
Oltre all’osservazione di Roberto Domolo, che è assolutamente corretta, la chiave del problema sta nella profonda differenza che c’è tra un un motore diesel e un motore a benzina, nel regime di rotazione e nel rapporto di compressione.
Quando si parla di differenze tra motore a scoppio (Otto) e motore diesel, dobbiamo necessariamente avere ben chiaro la differenza che sta nei due cicli termici che permettono il funzionamento dei due propulsori. Il ciclo Otto funziona grazie ad una combustione che avviene a volume costante (miscela aria-benzina nella canna del cilindro), mentre il ciclo diesel la combustione è resa possibile da una pressione costante, poichè il gasolio si incendia grazie alla temperatura dell’aria (che si scalda grazie alla compressione precedente all’immissione del carburante).
Da questa differenza, possiamo capire che il rapporto di compressione in un motore diesel è molto maggiore rispetto al motore a benzina, e questo si traduce in uno stress maggiore per tutti gli organi meccanici (sistema biella.manovella). A causa di questa caratteristica fondamentale del motore diesel, il regime di rotazione massima viene normalmente assestato attorno ai 5000 giri.
Come già detto nell’articolo, il motore Wankel soffre di cronici ed innati problemi di usura di determinate parti, come le fasce e le guarnizioni, oltre di significativi consumi di olio. Immaginiamoci a cosa si andrebbe incontro, se si applicasse una compressione doppia rispetto a quella attuale.
La tua osservazione Franco, non è errata, perchè effettivamente questa tipologia di Wankel è in studio, ma lo scetticismo è tanto… Staremo a vedere, anche se da “Romantico dei motori”, penso che niente e nessuno potrà mai togliere il primato di “Bellezza del suono” ai motori da competizione alimentati a benzina.
L’articolo è affascinante e sicuramente molto bello.
Però se posso fare una critica, il paragrafo da La Mazda Rx-7 fino a circa 500 cavalli è solo per addetti ai lavori. Troppe cose sottintese, troppi concetti da chiarire meglio. Lo scrivete un articolo in cui entrate più nel dettaglio? se no non si capisce bene.
Ciao Gius_Res, ti ringrazio per le belle parole spese sul mio articolo =)
Quello che dici tu è vero, avrei potuto dilungarmi di più ed entrare nel particolare degli interventi che si fanno su un motore rotativo per renderlo più performante e competitivo, ma sarei andato un po’ fuori tema dell’articolo: il mio intento era quello di riportare all’attenzione di tutti il funzionamento di un motore che, a mio avviso, è straordinariamente bello sia da studiare, che da sentir girare.
Per il resto, se la redazione mi dirà di farlo, sarò ben felice di ampliare l’argomento per far conoscere a quante più persone possibile, la bellezza di questa tipologia di propulsore. =)
Prima ancora di Mazda, cui va il merito di aver portato al successo nelle competizioni il motore rotativo, vorrei ricordare (almeno per i più anziani che come me l’hanno vista funzionare) la NSU Ro 80. NSU, un marchio tedesco poi confluito nel gruppo Audi, è passata alla storia per il modello “Prinz”, un’utilitaria molto popolare negli anni ’70. Tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70, sviluppò e commercializzo anche la mitica Ro 80, un’auto con motore Wankel dalla linea particolarmente accattivante (per l’epoca), dotata di un motore di soli 1000 cc in grado di raggiungere i 180 Km/h, quattro freni a disco (un lusso derivato dal mondo delle competizioni), cambio automatico, e un suono (anzi, “sound”, come si dice oggi) inconfondibile e indimenticabile.
Si la NSU Ro 80, era la macchina di mio cugino, ed io ero solo un ragazzo ma la ricordo come una gran bella macchina.
Lui diceva che consumava poco ed infatti la usava spesso per viaggi anche lunghi.
Grazie per questo articolo, che ci rinfresca la memoria.
Invierò il link al mio amico Sandro che ha venduto la sua mazda Rx.
Sergio
Per quanto io consideri un assoluto delitto vendere una Mazda Rx, comprendo che i costi di gestione portino molti proprietari a privarsene… Il fatto che consumi poco é direttamente collegato al fatto che essendo un motore con molta coppia, é pertanto molto “Elastico”, il che consente di usare molto meno il cambio e poter avere quindi una velocitá costante e senza accelerazioni “On-Off” per i cambi marcia e sorpassi… =)
Sono d’accordo con chi dice che è un articolo che merita approfondimento. Non è il mio campo e quindi su alcune cose faccio difficoltà a seguire ma ottimo davvero ottimo articolo.
Volevo chiedere se per statore qui si intende carcassa, e quindi pezzo fisso.
Grazie per i complimenti Giorgio =)
Per “Statore” si intende il pezzo fisso all’interno del quale gira il rotore.. E’ l’equivalente del “Monoblocco” su un motore tradizionale a pistoni.
interessante articolo, vi segnalo questa tipologia di motore, simile al wankel, ma temodinamicamente differente che a mio avviso è promettente http://liquidpiston.com/
davvero molto bello.. si capisce da come scrivi che sei un vero appassionato. Mi unisco al coro di chi chiede un approfondimento ma anche una lunga serie di articoli sui motori (sempre ben accetti ;)).. butto così l’idea: anche motori elettrici e fuel cell, xk no.. sono campi che mi hanno sempre incuriosito
Grazie per la tua risposta Caronte =)
Attualmente sto scrivendo un articolo che parla di una tecnologia un po’ particolare, che sta trovando molto spazio nelle competizioni moderne… Lascio in sospeso il tutto perché non vorrei rovinarvi la sorpresa quando uscirá, sperando che sará un articolo gradito.
Per quanto concerne gli approfondimenti, sono in lavorazione anche quelli, ma essendo un motore decisamente particolare, chi sa elaborare un Wankel si tiene molto stretti i suoi segreti e difficilmente li racconta.
Se ti fai un giro su internet, specialmente su youtube o siti che comunque ti danno la possibilitá di guardare video, ti renderai conto di quanto il rotativo sia decisamente in voga anche nel drag racing, specialmente in Australia, USA e Nuova Zelanda.
“Attualmente sto scrivendo un articolo che parla di una tecnologia un po’ particolare, che sta trovando molto spazio nelle competizioni moderne… Lascio in sospeso il tutto perché non vorrei rovinarvi la sorpresa quando uscirá, sperando che sará un articolo gradito.”
mmmmm così solletichi la mia curiosità.. un altro tipo di motore o cmq supporto innovativo è quello elaborato dalla Williams F1 come mostrato in un episodio di Megafabbriche di netgeo
https://www.youtube.com/watch?v=F0JE_WGvwzY
Diciamo che le competizioni stanno diventando sempre meno “Termiche” e sempre piú “Elettriche”… Quello che in molti purtroppo non sanno, é che per far “Funzionare” questo tipo di propulsore ibrido occorre una ricerca continua e una notevole esperienza direttamente traslata dall’automobilismo stradale… =)
Elettronica Open Source è bella perchè è aperta a qualsiasi informazione tecnologica. Leggere questo articolo è stata veramente una scoperta, dettagliato e ricco di immagini ed applicazioni. Complimenti. Ci sarebbe sa approfondire un confronto con il motore alternativo in termini di affidabilità, visto che questo rotativo presenta una minore componentistica. Certo che se Mazda ci ha realizzato motori da 300cv stradali e motori da competizione avrà di certo una elevata affidabilità.
Grazie per i complimenti Daniele =)
Il discorso inerente all’affidabilitá puó essere fatto in linea strettamente teorica, poiché é un elemento davvero troppo condizionato dall’utilizzo del motore stesso e dalle sue caratteristiche… Se poi scendiamo nel campo delle elaborazioni, il discorso si espande e diventa ancora piú complicato parlarne, perché le variabili in questione aumentano esponenzialmente e diventa davvero difficile riuscire a centrale il tema con elementi validi…
In linea di massima per quanto riguarda un ipotetico confronto tra i due motori, io non parlerei di affidabilitá quanto di “Gestione”: il Wankel ha senz’altro bisogno di molta piú cura e attenzione, specialmente con il lubrificante, rispetto al motore alternativo.
L’elemento che io mi sento di portare alla tua attenzione, é quello delle officine generalmente poco o totalmente inesperte in materia di motori rotativi. Conosco persone che hanno avuto rotture a ripetizione dei loro Mazda a causa di manutenzioni o elaborazioni errate. Il Wankel non perdona, ogni errore lo si paga spesso a carissimo prezzo.
Che bello leggere di un appassionato che scrive… con vera passione!
Complimenti, chiaro, preciso, dettagliato, veramente complimenti.
Biagio