
La comodità del PoScope Mega1 è stupefacente. In uno scatolotto molto leggero e di pochi centimetri, il progettista può trovare molti strumenti di misura, tutti comodamente in un taschino. Il collegamento del dispositivo al PC consente di ottenere il massimo dalle registrazioni dei dati, con la possibilità di salvataggio in diversi formati. Un piccolo gioiello che, ovviamente, non dispone delle potenti funzionalità dei prodotti di fascia maggiore ma che ritorna molto utile in tutti quei casi in cui occorre eseguire misurazioni elettriche nella norma.
Introduzione
Tempo fa vidi, sul sito della Polabs, un piccolo oscilloscopio tascabile, dal prezzo molto contenuto, collegabile al PC e con la possibilità di effettuare le maggiori misure elettroniche richieste. Il suoi nome era PoScope Mega1. Io possedevo già un oscilloscopio tradizionale, ma dato che il costo era abbordabile, decisi di acquistarlo. Dopo mesi di utilizzo, posso dire di essere totalmente soddisfatto del prodotto, sebbene le caratteristiche generali non siano paragonabili a quelle dei prodotti di fascia superiore, ma per un progettista che non abbia esigenze estremamente elevate, il Poscope va più che bene. Nel proseguo dell'articolo metteremo a fuoco quali compiti può svolgere e quali no, rammentando che il mercato offre sempre il prodotto che soddisfa qualsiasi tipologia di esigenza.
Il PoScope Mega1
La PoLabs produce continuamente nuovi strumenti di misura, adatti a qualsiasi settore elettronico, dal più semplice al più sofisticato. Pertanto è facile trovare nuovi aggiornamenti del prodotto o migliorie varie. Il PoScope Mega1 è un comodo dispositivo, visibile in figura 1, che racchiude in se diversi strumenti di misura.
Caratteristiche
Il PoScope Mega1 si collega al PC attraverso l'interfaccia USB, ormai diventato uno standard mondiale, e consuma poca energia. Non ha bisogno, pertanto di una fonte esterna di alimentazione e già questo fatto risulta essere molto comodo. Con il PoScope Mega1 l'utente dispone di:
- Un oscilloscopio;
- Un analizzatore di spettro;
- Un registratore di segnali;
- Un generatore di segnali analogici;
- Un Analizzatore logico.
Sembrano pochi ma con essi si possono effettuare tanti tipi di misurazioni. La frequenza di campionamento non è alta ma se si ci accontenta di prestazioni medie, il PoScope è quello che fa per noi. Ecco, in tabella 1, alcune caratteristiche tecniche del dispositivo.
2 Ingressi Analogici | ||
Frequenza di campionamento | 2.5MHz (single channel) | |
Tensione di ingresso | -20/+20 V. | |
2 Ingressi Digitali | ||
Frequenza di campionamento | Fino a 1MHz | |
Configurazione | Input (analizzatore), Output (generatore) | |
Tensione di ingresso | 0..5V | |
Numero di canali | 16 | |
Protocollo | UART, I2C, SPI, 1-Wire | |
1 Uscita Digitale | ||
Forme d'onda | ||
Sinusoidale, quadra, dente di sega, triangolare | ||
Frequenza massima del segnale | 12,5kHz | |
Massima tensione di uscita | 3,3V |
Tabella 1: caratteristiche tecniche
Si prenda subito confidenza con gli ingressi e le uscite fisiche del dispositivo, visualizzate in figura 2, in modo da sapere dove collegare le sonde per le misure o le generazioni di segnale.
Il software
Ricordo che quando acquistai il PoScope, sul sito era disponibile la versione 2.2 del software di controllo. Aveva alcuni bug e certe operazioni non riuscivo ad eseguirle. La Polabs ha curato molto questo aspetto e periodicamente carica le nuove versioni, con l'aggiunta di nuove possibilità. E' proprio bello vedere il proprio oscilloscopio aggiornarsi nel tempo, con nuove finestre, maschere e funzionalità. Si consiglia, pertanto, di controllare periodicamente le ultime uscite sulla pagina dedicata ai download. Molto curato risulta pure il manuale, in formato PDF che spiega, in maniera molto chiara e dettagliata, lo strumento di [...]
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Devo dire che il Poscope, pur essendo un piccolo dispositivo dalle prestazioni non proprio super eccezionali, svolge egregiamente il proprio lavoro. Quello che colpisce è la frequenza degli aggiornamenti del software e, soprattutto, la celerità e la gentilezza con cui i responsabili del sito rispondono alle domande, risolvendo sempre eventuali problemi richiesti.
Veramente un post interessate, complimenti Giovanni.
Grazie. Addirittura puoi generare un segnale col Poscope e registrarlo con lo stesso Poscope. Praticamente lo stesso segnale generato da lui lo ributti dentro.
Grazie per questa bella recensione! Era un pezzo che lo avevo visto ed ero indecisa se comprarlo o no! ^^
Stavo giusto cercando un oggetto di questo tipo, peccato pero’ giri solo su Windows e non su Mac.
E’ un peccato veramente perche’ sembrava un ottimo rapporto qualita’ prezzo.
Già, mi piacerebbe avere il Mac, ma poi penso che io utilizzo centinaia di software “critico” e avrei serie difficoltà, per cui protendo per Bill…….
In realta’ non credere io sia un fanatico Apple o cose simili. Sono un appassionato di Linux e per anni ho affiancato nei portatili che avevo sia Windows che Linux. Poi ho scoperto che alla fine il Mac puo’ essere usato come una macchina Unix con un hardware molto dedicato, quindi driver tiratissimi e molto performante.
In diversi anni che ho il Mac, non ho mai aperto Xcode una volta, bensi’ ho sempre sviluppato da shell usando Make e tecnologie simili, creando il make in modo da supportare sia Linux che Unix. A quel punto rilascio su GitHub, faccio la get dalla Raspberry, aggiusto le cose per Linux e faccio la push dei sorgenti nuovamente.
Di OsX penso di aver aperto forse una volta sola Safari, usando sempre invece Chrome. Sono un utente molto atipico, a cui piace smanettare da linea di comando.
Il problema e’ che molte cose non sono portate su OsX. Ho avuto lo stesso problema con LabView.
Io ho la vecchia versione senza generatore di segnali, e devo dire che è uno dei migliori aquisti che abbia mai fatto. Confermo che sul lato software hanno fatto tantissimi aggiornamenti, dalla prima versione sono statte aggiunte un sacco di funzioni prima non presenti, persino le performance di acquisizione sono migliorate permettendo frequenze di campionamento che inizialmente non erano presenti. Merita l’acquisto anche solo per la serietà con cui viene aggiornato un prodotto che diciamocelo, è di fascia bassa ma che per l’hobbista è in grado di soddisfare la stragrande maggioranza delle esigenze. Sempre da hobbista, l’unica “pecca” reale è la frequenza di campionamento che talora è insufficiente per campionare certi tipi di segnali, ma sinceramente non mi è mai capitato di non riuscire a “saltarne fuori”. L’altra pecca, lato software, è che l’interfaccia non si adatta bene al mio nuovo portatile che ha un display 17″ da 4K…..è tutto così piccolo 🙂 …. lo so, sembra quasi uno spot pubblicitario, ma sono molto soddisfatto di averlo comprato e mi sento di consigliarlo agli hobbisti come me che sono indecisi.
Articolo molto interessante e utile, complimenti.
Sapete consigliarmi dove è più conveniente comprarlo?
Facendo una ricerca su Google, alcuni rivenditori lo vendono a prezzi maggiori, rispetto a quello della casa madre. Però c’è da considerare anche le spese di spedizione….
Non so se sia il caso di confrontare questo articolo con altri (nel caso non lo trovaste opportuno, non considerate questo mio commento), di fascia fra l’hobbistico e il professionale, ma volevo sottoporvi questo strumento che e’ da tempo che sto valutando (tralasciate il sito commerciale, e’ il primo che ho trovato):
https://www.seeedstudio.com/DSO-Nano-v3-p-1358.html
Mi chiedevo se qualcuno di voi lo avesse mai provato, mi sembrava un buon rapporto qualita’/prezzo per uno strumento portatile.
Non lo conosco ma un non mi convince il fatto che non ha la possibilità di connettere sonde con coassiale. Come prezzo mi sembra lo stesso.
Lo visto in un uso Live, ma effettivamente non avevano usato probe su coassiale.
Visto che cmq lo userei solo per ingressi digitali, fa qualche differenza? (scusa, sono uno “schiacciatasti” piu’ che un “tirafili” 🙂 ).
Chiaramente “l’ho visto” :-))
Anche per segnali digitali io di consiglierei di scegliere un prodotto con sonde collegate con coassiale.
Volendo farla breve il problema sta sulla frequenza del segnale, non tanto sulla tipologia; nel caso di segnali digitali potresti vedere le forme d’onda distorte. Ad esempio se stai monitorando il clock di una SPI con una frequenza relativamente elevata (relativa alle sonde utilizzate), potresti vedere un segnale sinusoidale piuttosto che ad onda quadra.
OK, grazie della spiegazione. Immagino sia per la “pulizia” che il coassiale offre, in materia sia di interferenze dall’esterno, sia di capacita’ parassite che potrebbero innescare degli RC virtuali “sporchi”, facendo variare la forma d’onda.
Diciamo che il discorso è un po’ più ampio ma si, con il coassiale il segnale è meno disturbato sia dall’esterno che “dall’interno”.
Potrebbe essere un argomento per un articolo (fatto da chi ha esperienza in merito)… Sempre che non ci sia già ?
ho notato che oltre al modello mega 1 c’è il mega 50, cossa ne pensate paragonato al mega 1 ?
secondo voi vale la pena spendere un po di più per il modello 50 ?
Ecco alcune differenze tra i due modelli che ho trovato. In alto scrivo Mega1 e in basso scrivo Mega50:
Sample rate: Analog up to 1MHz (dual channel) and up to 2.5MHz (single channel)
Sample rate: Analog up to 48MHz (dual channel)
Input voltage: -20 – +20 V
Input voltage: -30 – +30 V
ADC resolution: 12 bits
ADC resolution: 8 bits
Sample rate: Digital up to 1MHz (dual port)
Sample rate: up to 48MHz (dual port)
Direi che il campionamento del modello Mega50 è maggiore. Se non ti serve tale potenza, allora si possono risparmiare circa 30 euro.
Non mi convince invece l’ADC: nel Mega1 + a 12 bit e nel Mega50 è a 8 bit
Sono orientato all’acquisto del Poscope50, allettato dal sample rate più alto, anche se Polabs mi ha confermato che la risoluzione dell’ ADC è di 8 bit.
Cosa comporta questa risoluzione, nella precisione del valore letto?
Dovendo solo visualizzare l’andamento grafico di alcuni valori, piuttosto che misurarli, quale dei due modelli consigliereste?
Anche con 8 bit hai risoluzioni di 19mV per gradino, che è da considerarsi buona. Ovviamente perdi le variazioni al di sotto di tale soglia. In altre parole, non puoi discriminare la differenza tra un segnale di, per esempio, 2,651V e 2,663V.
Quando uso dei software che lavorano con ADC a 8 bit, io implemento dei sottocampionamenti, o subsampling. Un po’ il risultato migliora.
Perfetto, grazie ancora.
Il mondo della misura mi affascina, con tutto quello che ne consegue, derive, errori, etc.
Mi auguro di trovare altri articoli come questo.