
Oggi le 3Domande sono per Cristian Cacioppo, +10 anni di esperienza nel campo degli strumenti di misura trascorsi tra IBM, Chauvin Arnoux e poi Fluke. Attualmente ricopre la posizione di Technical Sales Manager Italia e Distributor Account Manager (Industrial Segment) @Fluke.
Cristian:Storicamente le fasi di crisi economiche sono state anche quelle che hanno spinto le aziende a fare il possibile per innovare e distinguersi delle altre.
Oggi assistiamo, probabilmente anche a causa della crisi, ad una maggiore attenzione al risparmio in genere, ma in particolare al risparmio energetico.
Fluke si è sempre contraddistinta per innovazione nel mondo degli strumenti, ed è proprio in questi giorni che abbiamo presentato prodotti come la nuova serie di analizzatori di energia 430-II che, oltre ad avere le funzioni di analizzatore di power quality, integra un un algoritmo brevettato che rende monetizzabile gli sprechi dovuti alla cattiva qualità dell’energia. Tutto questo per permettere, all’industria o all’Energy Manager, di valutare subito l’impatto economico che avrebbe una correzione sull’impianto in prova. Fluke risponde quindi alla crisi economica producendo strumenti che diano la possibilità agli utenti di distinguersi sul mercato anche in questi periodi di difficoltà.
Oggi è possibile comparare prezzi e prestazioni con un click, oppure accedere, sempre con un click, al mercato asiatico con prezzi spesso dimezzati.
Quali sono i punti forza di Fluke sia verso i competitors nella stessa fascia alta che verso gli strumenti cinesi a basso costo?
Cristian: Io di solito rispondo a questo tipo di domande con “Tu hai quello per cui hai pagato”. La “qualità“ è una parola molto relativa (ed a volte svalutata), esistono multimetri di “qualità“ da 40€ fino a 800€. Qual è la differenza? La differenza è cosa vogliamo dal nostro strumento. Vogliamo che un multimetro legga solo in maniera grossolana qualche grandezza elettrica o vogliamo che lo strumento che acquistiamo tenga conto di armoniche, che la sua misura rimanga stabile anche in prossimità di inverter, che possa cadere a terra da una scala senza rompersi e soprattutto che qualsiasi cosa succeda, la sicurezza dell’utente sia garantita. Un “multimetro di qualità” da 12€, una volta mi è letteralmente esploso in mano! La ricerca della perfezione ha un costo. FLUKE cura tutti questi aspetti, dalla progettazione alla realizzazione dei nostri strumenti.
Cristian: A questa domanda ovviamente, non posso rispondere. Alcune novità sono appena state pubblicate sul nostro sito web e altre le vedrete nel corso del 2012. Ma vi garantisco che anche per me, seguire l’uscita di un prodotto è eccitante. Per quanto riguarda l’ingresso nel mondo degli oscilloscopi da banco, rispondo che per il momento FLUKE è concentrata a realizzare i migliori strumenti portatili sul mercato.
Grazie alla disponibilità di Cristian, continuiamo con le interviste interattive!
Nei commenti sentitevi liberi di chiedere info e curiosità sulla strumentazione elettronica, Cristian ha dato la sua disponibilità (nei limiti del possibile) a soddisfare i vostri quesiti!

Penso tu ti riferisca a quanto detto su Atten e Rigol
http://it.emcelettronica.com/waveace-lecroy-misurazioni-con-i-cursori#comment-16435
e quindi immagino che tu voglia garanzie in tal merito da Fluke, giusto?
Direi che questo non è un problema di FLUKE. Se sei un utilizzatore dei nostri strumenti, avrai certamente potuto notare che FLUKE cerca di competere sul mercato degli strumenti non sul piano del prezzo (questo porterebbe inevitabilmente a esplorare prodotti “bulks”) ma cerchiamo di distinguerci per le funzioni innovative che integriamo sui nostri strumenti. Un esempio è il sistema brevettato di calcolo degli sprechi energetici di cui ho parlato sopra; un’altro esempio lo puoi vedere nelle nostre nuove termocamere serie Ti1xx. Oggi trovi termocamere di qualsiasi prezzo ma la nostra scelta è quella di integrare negli strumenti, nuove funzioni che possano aiutare nel proprio lavoro gli utenti.
Quindi, per rispondere alla tua domanda, per poter offrire ai propri clienti quanto detto, non possiamo permetterci di andare a comprare strumenti prodotti da altri e rimarchiarli, in quanto questo non ci distinguerebbe sul mercato per INNOVAZIONE.
Fino ad oggi il calcolo della potenza sugli strumenti di misura era fatto utilizzando il metodo classico. Un team di ricercatori dell’Università di Valencia ha messo a punto (e poi FLUKE lo ha brevettato) un metodo innovativo chiamato “Unified Power” il quale permette di scomporre la potenza istantanea misurata, nelle sue componenti Attive, Reattive, Armoniche e Sbilanciate. Fatto questo ed inserendo nello strumento il costo orario (è possibile inserire fino a quattro fasce orarie) dell’energia, lo strumento determina quanta potenza e quanti soldi si stanno sprecando a causa di ciascuna delle componenti elencate sopra.
Per maggiori informazioni ti rimando al sito http://www.fluke.it
Salve Cristian,
In riferimento alla frase “Tu hai quello per cui hai pagato” ti assicuro che non è del tutto corretta, la dimostrazione ce l’ho in laboratorio dove troviamo un multimetro Agilent palmare pagato attorno ai 700 euro, quindi di certo non regalato, che in alcune condizioni di misura si resetta, soprattutto in presenza di disturbi.
Abbiamo steso anche un report ufficiale della cosa e ci hanno risposto che provvederanno a risolvere il problema… nella prossima release del multimentro! 🙂
Ma fino adesso si è parlato della concorrenza… quindi puoi stare tranquillo.
Parlando invece di FLUKE il resto dei multimetri porta il vostro nome: robusti, ergonomici, la batteria ha una buona durata, la precisione è buona (a seconda del modello), ma peccano anche loro in qualcosa… i puntali!
Ne abbiamo già cambiato 2 paia e continuano a rompersi, anche usando la massima cautela nell’utilizzo, stando attenti a non strattonare i cavi. Il punto di rottura è sempre lo stesso: la giunzione tra puntale e cavo.
Ma fin qui può starci… sono dei puntali, materiale deperibile… ma che prezzi ragazzi… 35 euro di 2 puntali?
Effettivamente il punto debole dei puntali è sempre quello, la giunzione tra puntale e cavo. Hai provato a tenerli allungati, noi usavamo dei ganci a muro, tipo attaccapanni, con i cavi allungati lasciati a penzoloni. Sia del multimetro che che le sonde dell’oscilloscopio.
Ti assicuro che durano molto di più.