
Testa o croce? Con i bitcoin il concetto di moneta dal 2009 cambia potenzialmente in maniera rivoluzionaria. In questo primo articolo abbiamo spiegato in che cosa consistono i bitcoin, in modo da liberare il campo da luoghi comuni piuttosto comuni. Abbiamo insistito sulla differenza tra semplice moneta virtuale e protocollo Open Source in grado di descrivere le modalità di ricerca e di scambio di dati digitali. Ora analizziamo scenari futuri e conseguenze.
Avere un’idea chiara di questo fenomeno è importante in quanto non si tratta di una tendenza marginale: basti pensare che la rivista “Time” ha collocato l’avvento della moneta digitale al primo posto tra i dieci eventi più rilevanti del 2014. Eppure per molti italiani i bitcoin restano un universo da scoprire. Oggi faremo un ulteriore passo in avanti: la valutazione critica della prima valuta globale. Non necessariamente un approccio polemico ma un’analisi critica che, dopo un primo approccio prettamente concettuale, valuti i risvolti dei bitcoin dal punto di vista sociale, giuridico ed economico.
Le perplessità sulle cripto monete del resto si sono intensificate con la chiusura di colpo di Mt. Gox, il più grande mercato online di moneta virtuale. Il CEO Mark Karpeles ha dato le dimissioni dal CdA di Bitcoin Foundation e c’è chi giura che la piattaforma di Exchange sia ormai prossima al fallimento. Quali sono gli scenari futuri?
Il futuro dei bitcoin: andremo a farci la spesa o li nasconderemo sotto il materasso?
Non c’è dubbio che i bitcoin abbiano la potenzialità di facilitare gli scambi commerciali via Internet. Ma se superasse i perimetri dell’e-commerce quali potrebbero essere le conseguenze? Il Bitcoin si trasformerebbe inevitabilmente in risparmio o investimento.
Così com'è concepito, infatti, il bitcoin, a differenza (ad esempio) dei vecchi gettoni del telefono, può vedere variare nel tempo il suo potere di acquisto. Cadrebbe quindi il paradigma delle valute legali a corso forzoso? Oppure, visto che nessuna autorità ne impone l’uso, i bitcoin potrebbero perdere del tutto valore e cadere in disuso.
Nel primo caso andrebbero considerate le implicazioni economiche, finanziarie e sociali del fenomeno. Immaginiamo che i bitcoin operassero un po’ come fa il dollaro (accettati in molti Stati in tutto il mondo). Ma posto che il limite massimo di codici Bitcoin creati dall’algoritmo matematico e che potrebbero astrattamente essere messi in circolazione è di 21 milioni (frazionabili fino all’ottava cifra decimale) come può questa moneta rappresentare 7 miliardi di persone?
Al momento sono stati scoperti circa la metà dei bitcoin disponibili: l’attività di mining quindi è ancora aperta anche se più si va avanti e più diventa difficile scoprirne di nuovi (aumentando il numero di zeri iniziali sale anche la serie di calcoli richiesti per l’elaborazione numerica).
Se i bitcoin diventassero moneta reale, inoltre, bisognerebbe rendere possibile la conversione da e per altre valute: ma come si potrebbero fissare i tassi di cambio? Mancherebbe, infatti, il parametro solitamente usato ovvero la forza relativa dell’economia che la moneta rappresenta
I Bitcoin, a ben vedere, non possono neppure agire da bene rifugio in momenti storici particolarmente critici (come fa ad esempio l’oro). Questo, almeno, nell’accezione di investimento, visto che non offrono rendimenti. Al massimo possono essere intesi come un potenziale bene virtuale che potrebbe, se si verificassero determinate condizioni, mantenere potere d’acquisto nel tempo.
I punti di forza diventeranno un tallone d'Achille?
Chiudiamo con uno spunto sul quale riflettere: i vantaggi dei bitcoin potrebbero, nel tempo, mostrare l’altra faccia della moneta e rivoltarsi in punti deboli o aspetti critici?
Il Dipartimento della Difesa americano ha avviato un programma di ricerca sul potenziale collegamento tra le monete virtuali e le possibili minacce terroristiche. Proprio la mancanza di trasparenza nelle transazioni finanziarie garantita dall’anonimato potrebbe, in qualche modo, favorire gli attacchi terroristici. Pare che le prove citate dal CTTSO risalgano a febbraio del 2014 in concomitanza della chiusura per fallimento di un'importante agenzia di scambio in moneta elettronica a causa di un furto digitale di centinaia di migliaia di bitcoin. Pare che tra i veicoli per la diffusione di campagne di tipo terroristico vengano citati anche il sistema operativo Android e alcuni social network.
Voi che idea vi siete fatti?

Personalmente più leggo di questo argomento più mi incuriosisco.
Fortunatamente a breve usciremo con altri articoli e potremo tutti farci un’idea più chiara.
Ad ogni modo la cosa che mi sembra più incomprensibile di questa moneta è che è possibile acquistarne fissato che sia il tasso di cambio con le monete reali.
Se fosse la valuta “ufficiale” di internet, avrebbe ancora ancora senso ma dal momento che si tratta di una iniziativa un po’… marginale, non ne vedo l’utilità sinceramente.
Sarebbe interessante sapere quali sono i piani aziendali e la dimensione e la portata dell’espansione prevista per l’iniziativa.
Perchè in tutta onestà, così come sembra stia la situazione, mi pare un’iniziativa con del potenziale ma poche prospettive concrete.
No?
minacce terroristiche? e perchè non fondi neri e riciclaggio?
c’è modo di verificare oppure sono ipotesi campate per aria? ci sono aggiornamenti?
poi non capisco, Che c’entra android?
Sono d’accordo. detta così è fantascienza
Mi incuriosisce un concetto ripreso in questo articolo: la moneta che rappresenta le persone, in particolare i 7 miliardi. In che senso?
La scoperta dell’esistenza di una moneta alternativa a quelle usualmente in uso è per me stata fonte di un grosso stimolo. Infatti credo che l’attuale sistema economico, che dalla sua ha l’innegabile merito di aver superato tutti i limiti del baratto, dall’altro si presta a cose molto brutte come le speculazioni che il baratto ovviamente non consentiva.
Ricordo a tutti che la funzione della moneta NON è quella di essere rappresentativa di una ricchezza equivalente MA quella di consentire gli scambi commerciali senza dover ricorrere al baratto. Personalmente non conservo i risparmi della famiglia in soldi (che hanno un valore convenzionale, tempovariante e – per giunta- non sotto il mio controllo) ma in cose che valgono quello che valgono: un bosco è sempre un bosco e questo ha un valore intrinseco che nessuna società di rating potrà mai variare (anche se in diversi periodi storici potrà essere che abbia più o meno acquirenti).
Dunque mi viene questa domanda: <> La risposta è semplice: dovrebbe essere tale da consentire tutti gli scambi commerciali planetari che -noto- sono una quantità tempovariante.
Bitcoin invece, a mining praticamente esaurito, stabilisce che ci sia una quantità di valuta prefissata. Ciò francamente contrasta un po’ con quello che dovrebbero essere i requisiti di una moneta ideale. Infatti in una situazione di pochi scambi la moneta è sovrabbondante mentre in momenti di forti scambi la moneta potrebbe essere insufficiente (facendone quindi aumentare il potere di acquisto).
In compenso bitcoins dovrebbe fare piazza pulita dei diritti di signoraggio e più in generale di una economia fondata su un debito costruito in modo tale da essere inestinguibile. Ciò porta ad un continuo impauperimento del potere dello stato (che -forse- siamo noi) a favore del potere monetario (che sicuramente non ci appartiene). Dunque ora stiamo diventando sempre più poveri a livello economico e meno liberi in termini politici.
Bitcoin dunque sembra promettere un taglio col passato offrendo un futuro… beh, non saprei quale. Stiamo a vedere e speriamo bene! Speriamo anzitutto che questa valuta non venga messa fuori legge (io personalmente mi aspetto che non appena bitcoins minaccerà da vicino l’attuale economia subirà degli attacchi senza quartiere volti a mantenere lo status quo) e che sostenga un’equa economia che, nel mio pensiero, è uno strumento di controllo per una società in cui siano più benestanti le persone che più hanno contribuito al bene comune (al contrario dell’attuale condizione degli speculatori).
Bene: per essere un blog di elettronica credo di essere finito un po’ fuori tema ma… spero almeno di non essere stato noioso (e se lo sono stato credetemi non lo si è fatto apposta!).