
Bentornati al nostro corso di microprogrammazione. Nella scorsa puntata vi abbiamo presentato i circuiti sequenziali cercando di capire come funzionano ma la cosa davvero importante è rendersi conto che vanno utilizzati all’interno di sistemi più complessi. Quella di oggi, quindi, sarà una lunga rassegna dei circuiti sequenziali, ovvero sistemi completi basati su dispositivi sequenziali, grazie alla quale vi proporremo una spiegazione di come vengono utilizzati, di quali sono le applicazioni principali e di che cosa potete farci. Siete pronti?
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caspita! Ci sono le domande questa volta… 🙂
quindi adesso bisogna studiare sul serio…! 😉
ottima idea comunque!
Ecco la nuova puntata del mio corso preferito! 🙂
Mi stavo giusto chiedendo quanto ci volesse per vederla pubblicata ma forse non mi ero accorto del fatto che fosse uscito il nuovo articolo. 😉
sta diventando veramente interessante.
Mi stavo giusto chiedendo se questa volta almeno sarebbe stato più pratico ed effettivamente ora ci sono le domande!
Siete geniali!
non appena faccio gli esercizi risolvo le domande, provò scrivere le risposte.
Perché poi mi correggete, vero?
Ottimo articolo, come sempre!
Certo che vi rispondiamo!
A tutti!
Sentite, le domande per il momento non sono molto difficili, ho provato giusto a fare un esperimento.
Se volete possiamo virare su qualcosa di un po’ più pratico di così.
Intanto, però, la prossima puntata resta fissa perché è una richiesta di argomento premium per cui in ogni caso la prossima puntata è decisa, ormai.
Per le prossime, però, io farei così: vi racconto qual è la scaletta che ho adesso e mi dite che cosa ne pensate, se siete d’accordo, se avete preferenze e così via dicendo.
In questo modo, cerchiamo di stilare la lista dei prossimi articoli.
Va bene?
Allora, cominciamo:
il prossimo articolo dovrebbe raccontare come funzionano e come sono strutturati alcuni componenti circuitali come le memorie permanenti.Vorrei fare un riferimento ai sistemi di clock e spiegare brevemente che cosa vuol dire watchdog.
Successivamente l’idea era quella di spiegare le architetture delle macchine sequenziali, includendo i vari set di istruzioni per poi proporre alcuni programmi di esempio.
Dopodiché si apre una lunga parentesi sui sistemi embedded, per spiegare la struttura, gli schemi, diagrammi a blocchi, i codici, le modalità di funzionamento ed arrivare ai pic.
In questa parte vi farei vedere anche le periferiche parallele, quelle seriali, il protocollo i2c è così via dicendo.
Dopodiché resta praticamente solo lo sviluppo di applicazioni embedded, e quindi si passa alla programmazione con diagrammi di flusso, spiegazione della gestione delle variabili e accesso alle stesse per poi far vedere qualcosa rispetto ai linguaggi di programmazione, in particolare assembly.
Queste sono le idee con le quali sono partito.
Tutto è modificabile, possiamo deciderlo insieme (come sempre)!
Se per voi questa struttura dovesse andar bene, possiamo andare avanti così ed eventualmente fare degli interventi più in là.
Che ne dite? Vi va bene?
Ricordatevi che questo è il VOSTRO corso di microprogrammazione, non il mio, per cui fate richieste e siate esigenti! 😀
Siccome tra tutte queste domande non mi ci sto trovando più, vi dispiace se facciamo una lista e vediamo se me ne sono persa qualcuna?
Allora:
1) “proviamo con una domanda: c’è un inconveniente in questa configurazione, quale secondo voi?”
2) “[…] moltiplicatore per due. […] Come lo fareste?”
3) “[…] numero di colpi di clock (quanti ne servono?) […]” -> ma mi sembra che la risposta sia nella frase successiva. giusto?
4) “[…] si può facilmente dimostrare (e non è difficile)” vale domanda?
5) “Secondo voi come si potrebbe realizzare questa soluzione?”
6) “[…] la tabella, sapreste farla?
7) “la presenza di due flip-flop (perchè?).”
8) “Com’è fatta la tabella?”
9) “Come sarà fatto, secondo voi, lo schema di questo circuito?”
10) “cosa fareste per trovare la soluzione a questo quesito?”
Giusto?
Sono tutte?
Mi sembra di si ma l’articolo è lungo per cui lo sto rileggendo…
Hai finito? 🙂
Si, sono tutte.
Dai ragazzi su su..
che non sono difficili 🙂