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Una delle principali applicazioni dei sistemi satellitari è senza dubbio il telerilevamento (in inglese, remote sensing), ossia quella tecnologia, basata sul campionamento della radiazione elettromagnetica, atta ad acquisire ed interpretare dati geospaziali per ottenere informazioni inerenti la superficie e l'atmosfera della Terra o di altri corpi celesti. In senso più lato, il telerilevamento consiste nella rilevazione e misura di onde elettromagnetiche provenienti da oggetti situati a distanza dallo strumento rilevatore, giungendo in tal modo ad identificarli e categorizzarli per tipologia, composizione e distribuzione spaziale.
Su ELETTRONICA OPEN SOURCE sono stati pubblicati diversi articoli riguardanti i satelliti artificiali (solo per fare qualche esempio: I satelliti – Cosa sono?, I satelliti – Finestra di Lancio, I satelliti – Orbite satellitari, L'Elettronica a bordo di un satellite), ma non mi risulta che sia mai stato affrontato tale argomento. Questo è il primo di tre articoli con cui vorrei provare ad esporre in maniera sufficientemente chiara ed esaustiva i principali rudimenti di questa disciplina tecnico-scientifica.
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Davvero interessante!
Non sapevo aveste in programma di iniziare a parlare dei satelliti…
è scritto davvero bene.
Quali altri argomenti si tratteranno in questo approfondimento? C’è una scaletta? immagino di sì visto che ci sono i paragrafi numerati.
Ci farete un monotematico?
lo so che vi chiedo sempre le stesse cose ma perché io poi stampo e rilego le vostre pubblicazioni per cui mi piace sapere quali avrò prima che escano.
Grazie.
Su EOS sono stati pubblicati diversi articoli sui satelliti, tra cui i 4 che ho citato e linkato all’inizio dell’articolo.
Questa è la prima di 3 pubblicazioni sul telerilevamento che ho pianificato. Il 2° articolo (che è già pronto ma non so quando verrà pubblicato) illustra alcuni dei più famosi satelliti usati per l’osservazione della Terra. Il 3° invece esporrà le molteplici applicazioni di questa tecnologia. Credo che questi 3 scritti insieme possano costituire una sorta di mini corso sul telerilevamento.
perche non specificare le fonti negli articoli?
http://www.idra.unipa.it/temp_dw/ciraolo/generale_lezioni%20TLR%20planetek.pdf
permetterebbe di capire di piu a noi che leggiamo e per chi volesse potrebbe anche approfondire.
Lo farò alla fine del 3° articolo. Comunque, la mia principale fonte è questo corso on-line: http://www.planetek.it/formazione/manuali_on_line/corso_di_telerilevamento_on_line.
Ecco, così ci piacciono i nostri utenti!
Svegli, attivi, reattivi, produttivi e pronti a segnalare imperfezioni facendo critiche costruttive a quello che facciamo!
Di vivo cuore, da parte di tutti: grazie!
Sono sicuro che Marco non intendesse omettere una fonte ma tu hai fatto benissimo a segnalare che mancava.
Io per primo sono stato in errore non facendogli notare che la bibliografia avrebbe dovuto essere riportata al termine di ciascuno degli articoli che scrive, specie dal momento che le sue conoscenze in questo particolare ambito sono state affinate e perfezionate durante un master che quindi avrà avuto dei testi di riferimento.
Invito, quindi, Marco ad inserire la bibliografia in un commento a questo articolo e per i prossimi sono sicuro che non mancherà di inserire la bibliografia relativa.
Per ottimizzare i tempi suggerisco che la bibliografia riportata sia completa già da questo commento in maniera tale che sia più facile per tutti avere una visione organica della materia specie in funzione di quello che intende approfondire.
Io vorrei comunque far osservare una cosa che nulla toglie a quello che è stato detto fino a questo momento: su Internet le informazioni cambiano molto velocemente e la capacità di reperire le informazioni non è soltanto dovuta ad abilità personali nella ricerca ma anche alla moltiplicazione delle fonti.
Il riferimento che hai trovato, Max, è sicuramente utile e sono sicuro che tutti troveranno interessante l’approfondimento ma sono certo anche che non sia l’unico.
A questo punto io suggerisco che tutti noi ci mettiamo a cercare dell’altro, naturalmente tutti quelli a cui questo argomento interessa… 🙂
Comunque, ripeto: grazie per la segnalazione.
Con questi interventi EOS-Book non potrà che migliorare continuativamente. 😀
Questo incarna perfettamente lo spirito Open di questo Blog 😀
Sarà pubblicato a gennaio 🙂
La data non ve la diciamo per ragioni di suspance, naturalmente 😉
Tranquillo Piero, non mancherò mai più di aggiungere la bibliografia. Anche perché allunga l’articolo e quindi è utile soprattutto quando non si riesce a totalizzare le fatidiche 1500 parole, indispensabili affinché l’articolo possa essere premium. 😀
Comunque, sono ben pochi gli articoli di EOS provvisti di bibliografia, o sbaglio?
Il master che ho conseguito da poco purtroppo non mi è stato di aiuto nella stesura di questi articoli. Infatti, come si evince chiaramente anche dal nome (“Sistemi satellitari per la navigazione e comunicazione”), esso si focalizza soltanto su 2 delle applicazioni dei satelliti: le telecomunicazioni e la navigazione.
Per quanto riguarda questo 1° articolo, queste sono le fonti che ricordo di aver consultato:
http://it.wikipedia.org/wiki/Satellite_per_telerilevamento
http://it.wikipedia.org/wiki/Telerilevamento
http://users.unimi.it/br1/Telerilevamento.pdf
http://w3.uniroma1.it/ecologia/tele.pdf
http://www.planetek.it/formazione/manuali_on_line/corso_di_telerilevamento_on_line
http://www.poliba.it/dvt/dispense/caprioli/Telerilevamento.pdf
Ciao a tutti,
ho notato che nell’ articolo si fa un po di confusione riguardo alla differenza tra FOV ed IFOV.
“L’IFOV è l’angolo solido di visibilità del sensore e determina l’area della superficie terrestre osservabile ad una data altezza e in un particolare momento.”
In realtà l’angolo solido di visibilità del sensore che determina la porzione di superficie terrestre osservabile è il FOV. L’area della superficie terrestre osservabile da un sensore dipende dal sensore (ossia dalla dimensione del suo piano focale) e dall’altezza dell’orbita.
L’IFOV rappresenta invece la porzione di superficie terrestre contenuta nel singolo elemento detettivo del sensore stesso (che in genere è rappresentato dal pixel). L’IFOV dipende quindi dall’altezza dell’orbita e dalla dimensione del singolo pixel e definisce la risoluzione spaziale dello strumento che può variare da qualche decina di centimetri a qualche decina di metri.
Per quanto riguarda le orbite poi si evita in genere scendere sotto i 430Km poichè da una parte si avrebbe una riduzione significativa della vita operativa del satellite e dall’altra le perturbazini tenderebbero a degradare la qualità dei dati acquisiti.
Ciao a tutti,
Dato che in questo articolo si parla di satelliti e del loro utilizzo vorrei condividere con voi uno degli eventi più importanti per la storia spaziale europea:
http://sci.esa.int/rosetta/53620-rosetta-esas-sleeping-beauty-wakes-up-from-deep-space-hibernation/
Dopo 31 mesi di ibernazione (necessaria per permettergli di risparmiare energia durante il suo lungo viaggio lontano dal Sole) ieri il satellite Rosetta si è risvegliato. Nella giornata di ieri, nel centro di controllo di ESOC (la sede dell’ESA di occupa di operare i satelliti) si sono vissute ora di grande apprenzione. Rosetta è stata lanciata nel Marzo 2004 e ieri, dopo 10 anni di viaggio e con centinaia di milioni di Km percorsi è tornata ad essere operativa.
Il satellite non rappresenta solo un grande successo dello spazio Europeo ma anche un esempio delle capacità Italiane. L’Italia è stato uno dei maggiori paesi finanziatori ed sta partecipando al progetto con le sue aziende di punta e con le molte persone coinvolte.
Scusate per questo commento accalorato ma è stato piacevole vedere tutto ciò da vicino e vivere le ansie, le gioie e le soddisfazioni che ha generato.
Ma perché, lei era lì presente? E’ coinvolto nella missione?
Ho lavorato fino a fine Dicembre in ESOC (seguendo anche alcune attività su Rosetta, seppur in modo marginale) e quindi in questi giorni sono andato a vivere da vicino ciò che stava accadendo e a passare un po di tempo con molti amici che invece hanno partecipato (e continuano a partecipare) in modo attivo ai successi di questa meravigliosa missione.
Interessante…
Ottima segnalazione!
Grazie.