
Eternamente intrappolati dalle sempre più restrittive norme anti-inquinamento, costretti ad adeguarci alle esigenze ambientali a discapito di quelle della mobilità, obbligati a convertirci a carburanti più ecologici, ovviamente meno prestanti, oppure a rassegnarci alle auto elettriche sempre sacrificando prestazioni e piacere di guida.
Ebbene Porche ha detto basta. Con la nuova Porche Cayenne S Hybrid, gli ingegneri della casa tedesca hanno conciliato le esigenze ambientaliste alle prestazione degl’amanti della guida.
L’innovazione “Made in Porche” riguarda il già noto affiancamento del motore elettrico con quello a propulsione da carburanti fossile con una sostanziale differenza: la maggior prestanza.
Vediamo come funziona: il potente ma inquinante V8 è sostituito dal V6 da 3,0 litri che però è affiancato da un motore elettrico da 47CV, il tutto con la “frizione disaccoppiante”, la vera novità. Cioè, l’auto da ferma si avvia e parte il motore elettrico e solo quando non è più in grado di “reggere” con performance ideale il moto, cede il passo a quello a benzina per il massimo piacere di guida.
Non finisce qui però: raggiunta una velocità sostenuta, rilasciando il pedale dell’acceleratore, l’auto non si limita a smettere di interropere la progressione, ma stacca anche tutta la trasmissione, attraverso la frizione di disaccoppiamento, evitando inutili attriti che consentono di progredire più velocemente.
Tale sistema, che Porche ha chiamato “vela” serve anche a ricaricare il motore elettrico, che girando al contrario viene impiegato come accumulatore, incamerando l’energia elettrica convertita dalla cinetica.
La batteria al nichel metal-idrato garantisce performance, per quanto riguarda i motori elettrici, e una notevole affidabilità.
Se però decidete di ripremere il pedale del gas, la frizione di disaccoppiamento riconnette la trasmissione in 300 millisecondi e il motore elettrico garantisce una potenza supplementare nell’innesto della trasmissione, così da rendere impercettibile i 300 millisecondi di ritardo, che comunque sono avvertibili solo da un maniacale esperto.
Anche se tutta questa sinfonia meccanica è coordinata da una ECU (Engine Control Unit) supplementare, il direttore d’orchestra rimane comunque il guidatore.
Porche Cayenne S Hybrid su popsci.com

questo è un perfetto esempio di tecnologia e modernità: si guarda al risparmio energetico e all’inquinamento ma senza rinunciare a determinate cose che solo un certo tipo di motore può dare. bellissima macchina, peccato che non sia alla portata di tutti ma solo di marco ranzani 🙂 haha
trovi veramente 500 euro sotto il cofano motore per non sentirti un barbone come dice la voce di Ranzani quando arrivi nel tomtom.
Sicuro non è alla portata di tutti. Ma sicuramente è un bellissimo esempio di tecnologia e ingegneria automobilistica d’avanguardia..
Quella frizione a innesto..con il motorino elettrico che si ricarica…bè, ottimo sistema per ridurre almeno un pò i risparmi senza perdere “il piacere di guida”.
Anche Porche, a quanto pare, non ha potuto esimersi dal trend del momento di alloggiare nel vano motore un ibrido anzicchè un semplice endotermico. Anche qui ovviamente, la tecnologia sembra essere la stessa ma sono le ciliegine sulla torta a rendere apprezzabile la differenza tra le varie strategie adottata dalle varie case. Quando all’epoca ho letto della toyota che promuoveva la prima versione della prius, il motore ibrido era agli albori e non appena uscita, a Parma, il servizio taxi si convertì in parte a questa nuova tecnologia. Oggi gli esempi di autovetture ibride ci vengono forniti da un pò tutte le case produttrici, sempre però con qualcosa di diverso rispetto ai concorrenti. La frizione di disaccoppiamento non rappresenta niente di nuovo, perchè tutti i motori ibridi lavorano con questo principio di commutazione. La vera chicca di Porche sta invece nel disaccoppiamento della trasmissione quando si alza il piede dall’acceleratore, in questo modo, ciò che andrebbe perso in attrito effettivamente può essere recuperato per ricaricare le batterie che alimentano la divisione elettrica del motore ibrido. Il fatto che il riallaccio alla trasmissione avvenga in 300ms non è detto che sia impercettibile a tutti i guidatori, infatti un terzo di secondo ha grande influenza sul nostro senso di percezione alle reazioni. Già di suo la macchina, nella versione con motore V8, era poco alla portata di tutte le tasche, non immagino ora a quanto è arrivata la quotazione della vettura…bella tecnologia, costosa ma sicuramente interessante e pro-verde! 😉
Si è diffuso recentemente lo stop and start finalizzato a ridurre di circa l’8% le emissioni di CO2, di certo non è una soluzione ai problemi dell’inquinamento ma dà una mano
Secondo me il marketing di quest’auto è tutto affidato all’immagine, prima che alla sostanza. Se uno vuole fare l’ecologista, oppure vuole risparmiare sul carburante, non acquista un SUV, ma una automobile normale.
Questa frase nell’articolo è un pò fuorviante “il potente ma inquinante V8 è sostituito dal V6 da 3,0 litri che però è affiancato da un motore elettrico da 47CV”
Sembra quasi che il V8 inquina, ma il V6 no perchè c’è il motore elettrico. Sono sempre stato contrario ai SUV e ai macchinoni enormi perchè non ha senso che nel 2011, quando la benzina costa 1,60€ e il diesel 1,50 vadano di moda delle auto V8 o V6! Il motore può essere efficiente quanto gli pare, ma è sempre uno spreco tremendo da come la vedo io. Per trasportare 5 persone che in totale possono fare mediamente 3,5 quintali si usa un mezzo pesante 23 quintali. inconcepibile. È quasi come uscire con un camion. Tanto il motore è da oltre 300cv, quindi come potenza stiamo là…
Sul sito della Porche
http://www.porsche.com/italy/models/cayenne/cayenne-s-hybrid/featuresandspecs/
è possibile vedere che anche i consumi si aggirano intorno agli 8-9 litri per 100km, e ovviamente si tratta di un dato di parte.
È vero comunque che stiamo parlando di una marca un pò d’élite, quindi spesso chi acquista queste vetture lo fa più che altro per ostentare.