
L’esigenza di contrastare i goal fantasma ha letteralmente diviso il mondo del calcio negli ultimi anni: c’è chi ritiene che l’errore arbitrale faccia parte del gioco e chi invece suggerisce di sfruttare le nuove tecnologie per ridurre al minimo il rischio di goal inesistenti attribuiti ingiustamente o viceversa.
La questione risale a diversi decenni fa ma negli ultimi anni, vuoi per la frequenza degli errori (a volte quantomeno sospetti), vuoi per l’entità del business intorno al mondo del calcio giocato a livelli professionali, vuoi anche per il perfezionarsi delle tecnologie potenzialmente utilizzabili, è stata senza dubbio amplificata. Le due posizioni contrarie sono sintetizzate emblematicamente nel parere favorevole alla tecnologia di Blatter, presidente della FIFA, e in quello contrario e diametralmente opposto del Presidente Uefa Platini (che ha portato all’introduzione degli arbitri di porta attualmente in fase di sperimentazione). Quest’ultimo ha sempre espresso perplessità per l’applicazione di dispositivi tecnologici durante le partite. Ma è evidente che occorre porre un freno alle polemiche.
Alcuni episodi passati o recenti infatti sono rimasti nella storia, dal famoso caso del (non) goal convalidato all'attaccante inglese Geoff Hurst nella finale di Coppa del Mondo tra Inghilterra e Germania Ovest nel 1966 fino all’ultimo italianissimo caso di goal valido negato a Muntari. Una volta deciso di muoversi verso questa scelta il passo successivo era scegliere la tecnologia più idonea: i parametri di riferimento sono stati efficienza e costi, alla ricerca del miglior compromesso tra le due voci. A contendersi la palma sono state sostanzialmente quattro tecnologie. Contro i goal fantasma, quattordici occhi elettronici che seguono il pallone. Ultimamente si parlava molto di goalref (un microchip inserito nel pallone e collegato ad un orologio speciale indossato al polso dagli arbitri) oppure del cosiddetto occhio di falco (già usato ad esempio nel tennis con buoni risultati); la FIFA, invece, ha ufficializzato che il sistema adottato sarà il nuovissimo Goalcontrol 4D, più preciso e, pare, anche più economico dei concorrenti.
Quest’ultimo, di origine tedesca, è stato scelto dopo l’apertura di un nuovo bando apposito, indetto dalla FIFA proprio per trovare soluzioni ultratech e low cost. Il Goalcontrol 4D ha avuto la meglio anche sul nuovissimo sistema Cairos.
La nuova tecnologia di campo (che ha già superato i test presso gli impianti tedeschi di Duesseldorf e di Gelsenkirchen) debutterà il prossimo giugno alla Confederations Cup e, se le aspettative saranno soddisfatte, sarà confermata ovviamente anche per i prossimi attesissimi mondiali di Brasile 2014. Si tratta di un sistema composto da quattordici telecamere ad alta velocità e dalla massima precisione, che seguono la posizione del pallone in ogni attimo del match. Non appena il pallone oltrepassa la linea della porta, l’arbitro riceverà in tempo reale (circa un secondo) un segnale codificato. Le 14 telecamere saranno installate in tutti gli stadi carioca, sette per ogni specchio della porta in modo da coprire tutte le direzioni e le quattro dimensioni.
Ma i quali sono i costi stimati per la tecnologia Goalcontrol 4D? Secondo Dirk Broichhausen, titolare della ditta produttrice, serviranno $260,000 per ogni stadio per l’installazione e circa $3,900 ogni match per il funzionamento. Costi che la FIFA afferma di aver considerato, anche dopo la comparazione con le offerte concorrenti.
A livello tecnico, il maggior vantaggio è che reti, porte e palloni non vanno modificati affatto. Il contratto della FIFA con GoalControl può comunque essere soggetto a revisioni prima della, o in seguito alla, Coppa del Mondo qualora sopravvenissero problemi tecnici o di diversa natura. Le possibilità per le altre tecnologie (occhio di falco, GoalRef e Cairos) non sono ancora del tutto nulle: ora, infatti, le rispettive aziende produttrici proveranno a persuadere all’utilizzo altri potenziali clienti nel mondo del calcio (ad esempio la Premier League inglese o la Bundesliga tedesca) prima dell’inizio della prossima stagione (ad agosto).

Un passo in avanti verso l’eliminazione di un fenomeno che avvelena tifosi e sport ma che fa vendere tante tante copie di tantissimi giornali, fa vendere spazi pubblicitari e mette in moto l’economia…
Tra i due aspetti preferisco il primo ma ormai lo sport, a maggior ragione il calcio, è diventato un business enorme e non ci si diverte più nessuno.
Senza contare che una volta di tutta questa tecnologia non c’era bisogno ed un clamoroso fallo di mano trasformava un calciatore in una leggenda che ancora oggi tutti conoscono (leggasi: la mano de dios).
Concordo anch’io sull’utilizzo della tecnologia per consentire di evitare errori grossolani (un gol non assegnato, un tocco di mano non visto del pibe de oro …), la prova televisiva post-partita dei falli commessi ha sicuramente portato dei vantaggi evidenti (almeno nei confronti di chi commette falli al di fuori dell’azione di gioco e lontano soprattutto dagli occhi dell’arbitro)…
L’altro argomento MOLTO dibattuto riguarda la moviola in campo, per consentire all’arbitro, in caso di dubbio, di visionare immediatamente i filmati per prendere una decisione più giusta…
Non so se nel calcio la moviola possa funzionare, ma so per certo che nel BASKET già é usata ed apprezzata…
Io sono convinto che una moviola in campo possa contribuire a svelenire e svuotare tutte quelle discussioni INUTILI e POVERE che riempiono di NULLA dibattiti televisivi e pagine di giornali; quante volte abbiamo visto pseudo-esperti, giornalisti, ex-giocatori ed ex-allenatori che rimangono convinti “a prescindere” della propria idea e non sono per nulla aperti ad intavolare un dibattito ma anzi sono solo capaci di fomentare sempre più una vuota e sterile polemica?
Una prova chiara ed evidente che possa permettere a tutti di capire cosa REALMENTE sia successo aiuterebbe ad avvicinarsi alla verità dell’accaduto e costringerebbe tutti (giocatori, commentatori e tifosi) ad una valutazione più oggettiva dei fatti senza troppe prese di posizione ‘per partito preso’ a favore della squadra del cuore o contro l’acerrimo nemico …
Beh, probabilmente, per come siamo fatti noi italiani, arriveremmo a supporre che i cameraman che si occupano della registrazione delle azioni di gioco abbiano volutamente cambiato inquadratura per favorire questo o quello …
:p
Ma in questa pletora di tecnologie al servizio del calcio giocato, c’è qualche proposta tecnologica “seria” per rendere lo stadio un luogo sicuro, magari in cui portare i figli per passare una domenica serena di sport? La tessera del tifoso mi sembra che non si sia rivelata particolarmente efficace…..
Scusate l’off-topic, ma mi sembra inconcepibile che , specie in Italia, ci si batta di più per vedere con chiarezza un fallo di mano in area piuttosto che una mano che tra gli spalti lancia un grosso petardo o brandisce un bastone……
Trovo il tuo spunto molto interessante..è veramente triste che in Italia si debba avere paura ad andare allo stadio nel 2013.
Ho ancora negli occhi le immagini del telegiornale che mostrava il motorino che precipitava dagli spalti di San Siro…
E da allora non è cambiato molto, in effetti…
Io non vado più allo stadio da diverso tempo ma l’allora idea del pallone intelligente, le modifiche al terreno di gioco, le proposte di cui avete parlato qualche tempo fa…credo siano tutte modifiche necessarie ed assolutamente utili.
Non è possibile che si debba riempire il campo con un numero così ingente di arbitri per poi vedere comunque episodi clamorosi che dichiarano apertamente che tutti hanno un prezzo!
Il calcio, ma vale per ogni altro sport, sarebbe più bello se si potesse godere di un serio ausilio tecnologico.