
Si parla spesso di scudo spaziale e di satelliti spia, benchè la guerra fredda sia finita i potenti della terra vogliono monitorare in tempo reale cosa accade in ogni parte del mondo e lo sciame di satelliti geostazionari svolge decisamente bene questo compito. Vediamo allora come fare per ricambiare il favore spiando noi il movimento dei satelliti.
Partiamo con una piccola digressione sulla immagine mostrata sopra. Si tratta di una delle tante patch (un adesivo di stoffa per abiti) utilizzata dagli equipaggi delle missioni spaziali della NASA, una diversa per ogni missione. A questo link ne trovate una ampia e motivata presentazione, sono un buon inizio per entrare in tema di spazio, spie ed attività insolite svolte sopra la nostra testa.
Presentiamo alcuni strumenti non ufficiali, cioè non forniti dalle relative autorità militari, per effettuare il tracciamento dei satelliti geostazionari che trovano sempre più spesso svariate applicazioni e di cui molte volte sentiamo parlare o addirittura vediamo in cielo nelle notti più limpide.
Per farsi una idea più precisa di cosa accade in cielo due imprenditori francesi hanno sviluppato un dispositivo per spiare i satelliti spia (non è detto che siano tutti spia, magari qualcuno è usato anche per le telecomunicazioni), uno dei due (Thierry Legault) è mostrato all'opera nella figura sottostante.
Il dispositivo realizzato si basa su di un normale telescopio ad uso privato, una telecamera per il salvataggio delle immagini, un motore per il posizionamento del telescopio ed un sistema di controllo remoto (quello che vedete in mano a Thierry Legault nella figura sopra). Il principale obiettivo è spiare i satelliti spia del piano spaziale X-37B, cioè i satelliti Keyhole e Lacrosse. I dettagli del progetto, i filmati dei satelliti ottenuti e le modifiche apportate al telescopio per effettuare il tracciamento dei satelliti sono dettagliate dai due autori nella loro pagina web.
Inizialmente il tracciamento dei satelliti veniva effettuato con il controller remoto da un operatore, soluzione ovviamente scomoda e poco praticabile, i due imprenditori hanno successivamente sviluppato un sistema automatico per il tracciamento dei satelliti basato sul software VideosSky2011 per rendere più efficiente l'intera procedura.
Se non avete tempo o non avete un telescopio da modificare è ancora possibile monitorare l'attività dei satelliti geostazionari più vicini (si fa per dire...) alla zona geografica in cui vi trovate grazie ad un sito web sviluppato da un ricercatore italiano, Simone Corbellini. Il suo sito, Visual SAT-Flare consente di monitorare e predire il passaggio dei satelliti geostazionari tramite interfaccia grafica (mostrata nella figura sottostante), è inoltre disponibile la versione offline per il libero download e la versione per dispositivo portatile. Si tratta di un lavoro veramente ben fatto e Corbellini è sempre in cerca di volenterosi che contribuiscano al progetto (lo conosco ed è veramente un fuoriclasse).
Abbiamo proposto due soluzione, una più hardware ed impegnativa e l'altra più software ed abbordabile per farci una idea sull'attività dei satelliti (spia e non) che ci ronzano sulla testa, se infine volete sapere come fare a dismettere un satellite non più necessario, potete sempre fare riferimento alla vignetta sottostante...

Wow fighissimo….ma una domanda c sarebbe da fare..esiste un momento della nostra vita in cui siamo al di sotto di una “shadow region” in cui nessun satellite ci spia..? visti quanti ce ne sono…?
Non ero a conoscenza di questo interessante progetto, quanto prima andro’ a vedere il sito WEB di Corbellini e la relativa applicazione che vorrei installare sul mio PC, sarebbe interessante se ci fosse anche una app per tablet Android o Ipad.
@divivoma, ormai la “shadow region” te la puoi ricavare solo costruendoti un rifugio atomico nel giardino di casa, senza pero’ mai usare un PC o un telefono cellulare (altrimenti ti tracciano via terra…)
Per fare una battuta, una volta sola, stranamente, i satelliti militari degli USA hanno fallito, quando non sono riusciti a rintracciare nel deserto Afghano il fantomatico scagnozzo di Bin Laden in moto, il Mullah Omar.
Secondo me sta ancora scorrazzando libero con la sua moto nel deserto senza mai essere rintracciato.