
Il MAX15040 è un regolatore switching ad alta efficienza che offre fino a 4A di corrente di carico a tensioni di uscita da 0,6 V a (0,9 x VIN). Il dispositivo opera da 2.4V a 3.6V, che lo rende ideale per applicazioni on-board di punto-di-carico e post-regolazione. La precisione totale della tensione di uscita è entro ± 1% sopra il carico, la linea, e la temperatura.
Maxim MAX15040: regolatore step-down DC-DC ad alta efficienza
Il MAX15040 funziona ad una frequenza fissa di 1MHz in modalità PWM. L'alta frequenza di funzionamento permette l'utilizzo di componenti esterni di piccole dimensioni.
La bassa resistenza degli interruttori nMOS on-chip garantiscono elevata efficienza con carichi pesanti, riducendo al minimo le induttanze parassite, rendendo lo sviluppo del layout un compito molto più semplice rispetto alle soluzioni a componenti discreti.
Il MAX15040 incorpora un amplificatore tensione-errore a banda passante elevata (> 15MHz). L'architettura del controllo di tensione e l'amplificatore di tensione-errore permettono un tipo di regime di compensazione per ottenere una massima larghezza di banda di ciclo, fino a 200kHz. L'ampia larghezza di banda di ciclo fornisce una risposta veloce ai transitori, con conseguente minore capacità d'uscita necessaria e consentendo l'uso di tutti i condensatori in ceramica.
Il MAX15040 dispone di una protezione da sovraccarico in uscita e limite di corrente di picco su entrambi i MOSFET: high-side e low-side.
Il MAX15040 dispone di una tensione di uscita regolabile. La tensione di uscita è regolabile tramite due resistori esterni di feedback o applicando una tensione esterna di riferimento all'ingresso REFIN/SS.
Il MAX15040 offre un tempo soft-start programmabile con un condensatore per ridurre la corrente di spunto in ingresso.
La protezione termica integrata garantisce un funzionamento sicuro in tutte le condizioni.
Schema circuitale tipico:

La Maxim è leader nel settore dei regolatore switching e a quanto pare, ancora una volta non vuole smentirsi!
non è male, forse la tensione è un po bassina, visto che molti dispositivi vengono alimentati a 5V.
Non è del tutto vero…molti dei microcontrollori o microprocessori di ultima realizzazione (per intenderci dai 16 bit in su) lavorano al massimo con tensioni da 3.3V e attenzione che questo rappresenta un limite max. È lo scaling tecnologico che impone la riduzione delle tensioni di alimentazione.
La maggior parte dei PIC lavora a 5V, tranne quelli marcati LF che devi richiederli appositamente in versione LF e non credo che la microchips sia obsoleta.
Già da un po’ di tempo si era costretti ad inserire una doppia alimentazione (5 + 3,3) nei circuiti che utilizzano sensori (alcuni accelerometri, sensori di umidità…) oppure per alimentare memorie SD collegate ad un pic.
Ora, anche nei casi in cui la tensione massima del microcontrollore non è 3,3 molti hanno un ampio range (da 2,5 a 5,5) per cui il 3,3 può diventare un nuovo standard nei circuiti digitali.
Concordo: ormai con l’alimentazione standard ad 1 celle litio, ci si è spostati dai 5V ad un’alimentazione di 3.3V… Proprio grazie al range ampio, si riesce a far funzionare i circuiti con una cella completamente carica (4.25V circa) fino a quando questa è scarica (2.7V circa)
Prova a guardare le serie PIC24 o PIC32…non trovi un microcontrollore di queste serie che vada a 5V…ormai la tensione 3.3V è diventata uno standard
Ma anche molti della serie PIC16 e PIC18 accettano alimentazioni da 2,5 a 5,5v
anche tutte le FPGA accettano l’alimentazione da 2,5 a 5,5v,
queste cose molto interessante anche pile non ricaricabili,
per esportarle fino in fondo e non buttarli quanto rimane ancora 70% della carica
Nelle motherboard è da secoli ormai che c’è la doppia alimentazione.
Tutto a confermare il fatto che la tensione di 3.3V sia ormai diventata uno standard dei circuiti digitali.
Esatto… le batterie al litio sono nate insieme agli sviluppi tecnologici degli ultimi anni. Questa volta hanno fatto attenzione a sviluppare componenti in grado di funzionare con una singola cella… non come qualche anno fa che in qualsiasi apparecchio servivano minimo 2 batterie stilo!
ma a me risulta che la mia scheda madre ASUS MOD: ? sia a 5 e qualcosa … Lo sò perche facendo Jtag su console mi sono fuso tutto 😀 I am Niubbooooooo
Direi anche più che doppia!
Vengono fornite le seguenti tensioni:
+5V
+12V
+3.3V
-12V
-5V
Dimenticato… ecco i relativi colori:
+5V – cavi colore rosso
+12V – cavi colore giallo
+3.3V – cavi colore arancio
-12V – cavi colore blu
-5V – cavi colore bianco
PS: Queste informazioni sono applicabili agli alimentatori per pc ATX.
Si esatto: guarda qualche commento qui sopra… ho riportato le varie alimentazioni che puoi trovare in uscita ad un alimentatore ATX e quindi in entrata nella tua scheda madre! 😛
sarebbe bello scambiarsi notizie e curiosità… e di curiosità ne ho veramente molte come ad esempio c’è un modo di capire se un diodo è ancora buono o come lo si può testare ?!?! Promesso che ci sto dando dentro con internet e prossimamente riviste
comprati un tester e studiati come funziona un diodo, basta che utilizzi il tester scambiando i due puntali se da una parte conduce e girando il diodo non conduce, probabilmente è buono
Al link proposto si possono recuperare informazioni tecniche e il datasheet ufficiale del MAX15040 direttamente dal sito della Maxim.
http://www.maxim-ic.com/datasheet/index.mvp/id/5859/t/al
Anche attaccarlo ad una pila dovrebbe funzionare.
Grazie per le risposte!Gentilissimi!!!
Ormai si è arrivati a standardizzare la tensione 3,3. infatti molti strumenti digitali si alimentano sempre di più a 3.3v, questo è un ottimo strumento per i nuovi progetti…
Ovviamente è una tendenza ormai avanzata; vuol dire che ancora si trovano semiconduttori a 5V e d’altro canto quando parliamo di dispositivi che si alimentano direttamente dalla porta USB questa è la tensione in gioco. Ma in tutte le schede prototipali delle principali piattaforme (PIC, Arduino, .NET Micro Framework, …) trovi subito il classico riduttore a 3.3V e i piedini che ti danno in uscita questa tensione.