
Ultimamente abbiamo insistito molto sul tema delle onde elettromagnetiche dei cellulari, argomento tornato attuale dopo le ultime dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il telefonino, se se ne fa un uso prolungato e continuo, è dannoso per la salute. Questo (speriamo) è fuori discussione. Ma tutti i cellulari sono uguali? Non proprio: tempo fa (i nostri seguaci di lunga data lo ricorderanno) vi avevamo presentato la lista dei telefonini più sicuri e di quelli più dannosi per la salute. Per ovvie ragioni non si tratta di un elenco onnicomprensivo e allora ho pensato che più che citare modelli e marche fosse utile dare a tutti gli strumenti per capire su che base scegliere il cellulare al momento dell’acquisto. La classificazione si basa sul report delle radiazioni o, più esattamente, sull’indice di assorbimento delle emissioni elettromagnetiche.
Il SAR (Specific Absorption Rate) è una scala usata a livello mondiale per misurare il livello delle radiazioni dei cellulari che vengono assorbite dal nostro cervello. I produttori di telefonini sono obbligati a rendere noto sul prodotto il SAR testato per il singolo modello. E’ dunque questo valore che dobbiamo controllare quando compriamo un cellulare? Qual è il limite massimo consentito? E se davvero è nel SAR la risposta perché cambiando continente la legge autorizza livelli diversi? Gli spunti di dibattito sono molti.
Come si calcola il SAR
Il tasso di assorbimento specifico o SAR indica la percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal cervello umano quando questo viene esposto all'azione di un campo elettromagnetico a radio frequenza (RF). Più nello specifico viene calcolata l’energia elettromagnetica assorbita nell’unità di tempo da un elemento di massa unitaria di un sistema biologico ( da qui l’unità di misura W/kg, ossia Watt per chilogrammo). Se si conosce l’intensità di un campo elettrico all’interno di un tessuto il SAR si calcola con la formula dove:
con σ indichiamo la conduttività elettrica del campione
con E indichiamo il valore efficace (RMS) dell'intensità del campo elettrico
con ρ indichiamo la densità del campione
Per una misurazione attendibile è importante confrontare i diversi modelli di cellulare posizionandoli sempre nell’esatta collocazione che avrebbero durante l’utilizzo reale perché il valore risente in modo rilevante della posizione della sorgente e della distanza dalla parte del corpo esposta alle onde elettromagnetiche.
SAR: l’indice di assorbimento delle radiazioni deve essere il criterio di scelta?
Il SAR è un criterio da seguire per l’acquisto dei telefonini: ad un valore inferiore corrisponde infatti un riscaldamento ridotto dei tessuti e conseguentemente un minor rischio per la salute. Alcuni cellulari hanno anche l'opzione flight mode (che è quella appunto consentita anche durante il volo), che permette di utilizzare il cellulare con la sezione radio spenta per leggere e reimpostare sms ma senza poter fare o ricevere chiamate. In Italia il limite del SAR è 2 W/Kg mediato rispetto a 10 g di tessuto: ovviamente l’effettivo valore non dovrebbe tendere a questo limite massimo. Non tutti però la pensano così: secondo alcune scuole di pensiero affidarsi ai valori SAR per scegliere il modello di cellulare meno rischioso è poco rilevante. A sostegno di questa teoria si sottolinea come nonostante la differenza nel valore di SAR in ogni caso si sta ben sotto la soglia massima garantita. Giusta osservazione ma, a mio parere inconcludente: anche tra due prodotti ammessi entrambi legalmente è conveniente scegliere quello meno dannoso. Questo anche ammettendo che in normali condizioni di utilizzo, quindi con buona copertura, l’esposizione reale sia minore perché il cellulare non produce emissioni alla massima potenza. Quando uscì il modello N82 della Nokia i manuali dei primi modelli riportavano per errore un livello di SAR pari a 0,62 W/kg, revisionato in seguito con il dato corretto, ossia 1,35 W/kg. Ora è vero che entrambi i valori sono legali ma una differenza c’è.
Normative sui valori SAR
E veniamo ora ad un’altra questione: la differenza di valori SAR tra USA e Europa. Negli Stati Uniti le normative infatti sono più restrittive: la Commissione Federale per le Comunicazioni (FCC) ha imposto un livello di SAR non superiore a 1.6 watt per chilogrammo (W/kg) rispetto ad un volume corrispondente ad una massa di 1 grammo di tessuto. Gli standard dell’IEC (International Electrotechnical Commission), riconosciuti in Europa dal Comitato europeo di normazione elettrotecnica (CENELEC) sono quelli a cui invece si attengono Italia, Corea Del Sud e Giappone (2 W/Kg calcolati però sulla base di 10 grammi di tessuto). La differenza si spiega quindi con la diversità di volume preso in considerazione.

Desidero rispondere a quest’ultimo commento ma giusto per far notare un particolare di non trascurabile importanza: anche le antenne ed i ripetitori hanno il loro tristo ruolo in questa vicenda.
Ogni BTS ha bisogno di trovarsi in una posizione sopraelevata (come molti sapranno, in teoria la loro altezza dovrebbe essere intorno ai 70 metri; per abbattere i costi, si sfrutta l’effetto “specchio” offerto dalla superficie terrestre e quidi ci si “accontenta” tipicamente di una trentina di metri) e attorno alla quale deve, per legge, essere definita una zona di sicurezza.
Diciamo, se mi consentite una licenza poetica, un cordone sanitario… Insomma, non ci si può stare.
Sebbene, quindi, il punto sia mettere più BTS per garantire una migliore copertura del territorio, dall’altro c’è un problema di costi e di fattibilità…
Non tutte le regioni, non tutte le città, non tutti i paesi, non tutte le campagne possono essere coperte e battute nello stesso modo, con gli stessi costi, non tutte hanno lo stesso volume di traffico, lo stesso numero di utenze, e così via.
In teoria l’obiezioni è giusta. In pratica non si può fare.
E comunque, tutto questo, a mio modesto avviso, perde di importanza quando, sebbene non vi siano ancora studi epidemiologici dedicati e specifici, al momento, sulla questione, quasi tutti gli inquilini di taluni palazzi, sui quali tetti è istallata una BTS, nel giro di poco più di 10 anni, indipendentemente dall’età, hanno iniziato ad ammalarsi di tumore al cervello.
Desidero inoltre fare una piccola correzione: tutte le antenne, tutti gli apparecchi che comunichino e che siano dotati di antenna sono potenzialmente E ricevitori E trasmettori. Buona parte delle telecomunicaizoni si basa su questo principio.
Ed è proprio questo esempio a cui mi riferivo quando facevo notare che proprio l’auricolare è una sorgente di onde RF. tant’è ver che tutti sappiamo che sui cellulari sono disponibili le radio FM fintanto che inseriamo l’auricolare. Perchè? Semplice: è un antenna. Il modello è il più semplice che esista: un dipolo a Hertziano.
Se da un lato, inoltre, è vero che le antenne godono di proprietà di direzionalità, è anche vero che proprio per stimare la capacità che ha un’antenna di “illuminare” si defiisce il diagramma di radiazione e l’efficienza della stessa.
Cosa fare per diminiure il potenziale danno da esposizione?
La risposta è banale: limitare l’esposizione.
In effetti, date le ultime notizie quasi certe (credo che un filo di dubbio ci sia ancora) riguardo la dannosità dei cellulari, su Elettronica Open Source, sempre al passo con le news del momento, sono state suscitate diverse discussioni (e direi anche giustamente) in questione. Interessante l’articolo perché mette in risalto un parametro prestazionale sui cellulari spesse volte ignorato da chi acquista il device mobile per eccellenza, soffermandosi solo sull’aspetto estetico e sulle funzioni di contorno… come se il cellulare servisse prima per altro (per moda prima di tutto) e poi per chiamare, ignari (e spero che queste notizie sollecitino el coscienze degli acquirenti) del fatto che è proprio nel chiamare e nell’avvicinare l’apparecchio all’orecchio che si mette in serio pericolo la salute del povero malcapitato (noi tutti praticamente). Credo che occorrerebbe promuovere delle vere e proprie campagne di sensibilizzazione sull’argomento, perché ci si renda conto del male che ci facciamo nell’utilizzare un cellulare che ha requisiti di emissione relativamente alti o addirittura ai limiti del consentito dalla legge.
Il SAR quindi è il primo parametro da tener in mente durante un’analisi comparativa stanziata su più modelli di cellulare. Il problema sta nel fatto che se da quella analisi risulta che il modello meno irradiante è anche quello con meno funzioni ludiche aggiuntive, allora secondo voi verrà mai scelto come nuovo modello di cellulare? Certo che no, perché se non ha il GPS, la Wifi, i giochi di ultima generazione, il multitouch, il giroscopio però ha un SAR bassissimo, allora lo si scarta a vantaggio di uno che assicura buona copertura di campo, tutte le funzioni prima elencate ma che ha anche un SAR da capogiro, tanto si è nella norma. Ma se fosse così semplice non tener conto del SAR (perché per poter essere venduti tutti i cellulari devono essere nella norma), perché allora viene indicato nelle certificazioni e nei manuali d’uso del proprio cellulare? Perché lo scopo è rendere pubblico il parametro perché il cliente deve essere in grado, in maniera totalmente democratica, di decidere sul modello d cellulare da acquistare e per la propria salute. Io ho un Nokia N78 e devo dire che mi è stato regalato perché forse probabilmente non l’avrei mai acquistato dato il SAR eccessivamente alto (1.5 se no ricordo male). Senza auricolare lo uso davvero in casi estremi e di mera emergenza, in tutti gli altri casi non mi azzardo minimamente ad avvicinare il cellurare all’orecchio…mi considererei uno sprovveduto sapendo a cosa potrei andare in contro.
Seppure i Nokia siano per fama i migliori cell in circolazione dal punto di vista dell’affidabilità e del campo coperto, sono anche abbastanza irradianti e questo giustifica il fatto che riescono a prendere il segnale ovunque. L’affidabilità in senso di copertura in qualche modo va pagata.
Vorrei ribadire l’importanza di questo parametro, non tanto per le prestazioni del proprio cellulare quanto per la nostra salute. Un cellulare che non va lo si cambia, la sulute no!! Per chi ancora non avesse riposto la propria coscienza su queste tematiche, che iniziasse a farlo perché se si aspetta che siano i media o i rivenditori di cellulare a propagandare la dannosità dei dispositivi, allora ci possiamo anche riterenere fregati.
Continuo a ribadire la mia idea: il cellulare deve essere scelto sulla base del SAR: nonostante le ultime ricerche prove inconfutabili di una stretta correlazione tra onde elettromagnetiche emesse dai cellulari e salute non ce ne sono come non si è capito in che modo le onde elettromagnetiche vanno ad agire sui meccanismi di vita delle cellule che le portano alla fine a diventare cancerogene, però se c’è anche solo un sospetto, anche minimo, che le onde elettromagnetiche dei cellulari possono influire sulla salute dell’uomo, bè io credo che la scelta del cellulare deve essere eseguita seguendo il criterio “del più basso SAR”, chiaramente accompagnato dai gusti personali e usabilità del cellulare (comprare un cellulare con il più basso SAR ma che non mi piace e/o che non è usabile vuole dire buttare via i soldi).
Interessante invece l’affermazione che forse è passato un po’ così inosservata: “…il valore risente in modo rilevante della posizione della sorgente e della distanza dalla parte del corpo esposta alle onde elettromagnetiche.”, infatti non solo il SAR dipende dalla polarizzazione del campo elettrico e quindi dalla forma del tessuto in esame (oltre che dalla forma dell’antenna) ma anche dalla distanza a cui si trova la sorgente magnetica, dal tessuto organico; questa dipendenza ce la da la formula del campo elettrico la quale presenta al denominatore la distanza al quadrato, quindi la potenza del campo magnetico cala esponenzialmente con la distanza.
Questa cosa è molto interessante in quanto ci suggerisce una strategia molto utile per ridurre i danni che le onde elettromagnetico possono produrre: usare il vivavoce o gli auricolari! Lo sono soluzioni di cui se ne è parlato ampliamente in passato ma credo che sono le migliori soluzioni per preservare la salute. È vero che molti dicono che parte del campo elettrico viene condotto dal cellulare direttamente all’orecchio tramite il filo dell’auricolare ma è altrettanto vero che non tutto il campo elettrico viene condotto oltre che a perdere gran parte della sua potenza (se poi gli auricolari sono fatti in modo da essere opportunamente schermati, la quantità di campo elettrico condotta è veramente minima).
Attenzione però a non usare gli auricolare Bluetooth o con altra tecnologia wireless, infatti gran parte di questi protocolli Wireless usati per gli auricolari usano frequenze simili a quelle dei cellulari! È vero che hanno potenze molto più ridotte ma comunque sia sono frequenze che comunque sono dannose per la salute umana.
Se il SAR è uno strumento di valutazione a livello mondiale secondo il mio parere lo dovrebbero essere anche le misurazioni eseguite oltre che il limite massimo consentito altrimenti non riuscirei a fare una giusto confronto tra un telefono magari europeo ed un altro americano.
Voglio lasciare una provocazione: lo studio sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche dei cellulari viene eseguito attraverso la valutazione del tasso di assorbimento di quest’ultimo ma, come tutti sappiamo, non esiste solo la componente elettrica ma anche quella magnetica…e per questa? Il campo magnetico a quelle frequenza è dannoso alla salute?! È vero che elettrico e magnetico sono strettamente correlati ma magari i maggiori danni vengono portati proprio da quest’ultimo, considerazione che porterebbe ad un abbassamento ulteriore del limite imposto fin’ora.
Un grosso problema attualmente è costituito dall’ondata di cellulari cinesi (Cinafonini) che si stanno diffondendo in Italia attraverso vari canali, “la baia” in primis.
Non parlo solo dei cloni dei marchi famosi, che hanno dato il via “all’invasione”, ma anche di tutti gli altri modelli “originali”.
In questi apparecchi il rapporto funzionalità/prezzo è molto alto, hanno tutti la dual SIM (cosa che i produttori ufficiali si guardano bene dal proporre, chissà come mai…) e tutta la dotazione hardware necessaria.
Il lato negativo, oltre alla scarsa assistenza in caso di problemi, sono i controlli ai quali sono sottoposti i progetti prima di essere prodotti e poi immessi sul mercato.
I livelli di emissione di questi apparecchi non sono sicuramente la priorità per un produttore che mira essenzialmente al prezzo.
Mi soffermo sul tema introdotto da nicorac che non è di poca importanza. Leggo su alcuni forum persone che hanno acquistato questi “Chinafonini” e poi si preoccupano se l’indice SAR rientra nella norma o meno. C’era un utente che diceva “Beh tanto la maggior parte dei cellulari vengono dalla Cina quindi è la stessa cosa”. Io reputo una persona che la pensa così un ignorante, proprio perchè non sa qual’è la differenza tra cellulare PROGETTATO altrove(in europa per esempio) con delle specifiche di progetto nella norme e fatto in Cina, e il cellulare progettato e fatto in Cina. In più quello che reputo grave è la possibilità di importare questi oggetti nel nostro paese come in Comunità Europea. Ovviamente questi cellulari sono sprovvisti della marchiatura CE (ne ho visto uno un pò di tempo fa) che tra le tante norme di conformità che porta con sè include anche la compatibilità elettromagnetica. Ci vorrebbero più controlli in questo senso e soprattutto sanzioni per i produttori e importatori (La CE prevede sanzioni di questo tipo) per la salute non solo dell’utilizzatore ma di tutti.
Questo argomento mi ha affascinato al punto che la mia tesi di laurea è stata su questo tema. Proprio sulle interazioni delle radiazioni gsm col materiale biologico, con l’uomo ed in particolare con alcuni organi.
Mi permetto di intervenire,… dunque, come esperto n materia.
Usare l’auricolare è un palliativo inutile perché il problema è che l’antenna del cellulare non smette di far danni agli organi cmq limitrofi a dove si trova.
Peraltro, usare l’auricolare non è una soluzione anche perché, come tutti sanno, l’auricolare è l’antenna utilizzato per captare le FM. E allora stiamo sempre lì: ho un’antenna puntata direttamente nel cervello!
Le radiazioni elettromagnetiche, anche quello non ionizzanti, hanno effetti potenzialmente deleteri sul materiale biologico.
Ci sarebbe di che dover investire in una tecnologia meno dannosa ma pensiamo veramente di poter convincere le dozzine di migliaia di decerebrati che vano girando per la città col loro comodissimo ultra modernissimo iPhone e che l’hanno comprato unicamente perchè vittime di un’ottima campagna di marketing senza conoscere nemmeno l’esistenza del parametro SAR???
Per alcuni dati:
http://asia.cnet.com/crave/iphone-4s-sar-higher-than-iphone-3gs-62111465.htm
http://reviews.cnet.com/4520-6602_7-6258775-11.html
La verità è che nemmeno la prova scientifica che il fumo provoca il cancro toglie le sigarette alla testa delle persone.
Figurati se oggi la prova scientifica che il cellulare è potenzialmente cancerogeno può far dismettere questo apparecchio..!
Autore: Isidur Paine
Commento dalla nostra pagina Facebook
http://www.facebook.com/pages/LElettronica-Open-Source/81488489891
Il cellulare fa male, appiccicatevelo all’orecchio oggi e ne pagherete le conseguenze domani.
Il domani sarà pure tra dieci anni (o venti), ma alla fine arriva
Mi sembra corretto il parallelo con le sigarette, mica muori domani se fumi, ma tra dieci anni forse qualcosa di brutto ti succede, tra venti anni invece è sicuro che ti succeda, tra trenta ormai non ti importerà più del passato…..
Non sapevo dell’esistenza di un parametro come il SAR.
In un precedente articolo, avevo commentato del problema di poter avere un valore che tenga conto della potenza emessa dai trasmettitori dei cellulari. In questo caso, il valore SAR tiene conto direttamente della capacità di assorbimento del nostro corpo.
Mi auguro che nel leggere le caratteristiche pubblicizzate di un telefonino si possa individuare facilmente questo valore.
SOLUZIONE 1
Quando siamo a casa ed abbiamo un telefono fisso (con filo) potremmo usare nel cellulare il trasferimento di chiamata.
Quando siamo in macchina, non si dovrebbe usare il cellulare attaccato alle orecchie.
Oggi si viene a conoscenza che neanche il bluetooth e gli auricolari sono una tecnologia sana per il nostro corpo.
Allora perchè non pensare a disegnare un circuito che:
– raccolga la nostra voce con un microfono fissato in macchina da qualche parte e la spedisca al cellulare.
– e porti la voce dell’altoparlante del nostro cellulare alle casse delle radio;
_______auricolare_______*________|CIRCUITO|____________________|CASSE autoradio|
………………………………………MIC
Al fine di “incrementare la Kultura”in mertito al’argomento consiglio vivamente di leggere l’articolo dell’ispesl,in cui sono spiegati piuttosto chiaramente quasti livelli.
http://www.ispesl.it/BuonePratiche/Ospedaliero/rni.pdf
Ciao,
in merito ai cellulari cinesi, in effetti, siamo in balia di regolamentazioni sconosciute o dalla dubbia veridicità. Credo che dovremmo semplicemente spendere un po’ di più per acquistare un prodotto certificato e magari usarlo meno, solo per il necessario. la soluzione 1 proposta da cchechio è molto valida e semplice da attuare, pigrizia permettendo, mentre la 2 mi sembra un tantino difficile, almeno per il mercato di massa.
Considerando l’uso consumer dei cellulari credo che gli effetti dovrebbero potersi riscontrare visto che, per esempio, tanto per citare un modello ultravenduto il Motorola 8700 che ha più di 10 anni che è stato fabbricato, proprio nel secolo scorso, e comunque prima del 1998, quando usci 8900 andò a ruba per il prezzo inferiore alle 350 mila lire di allora, senza contare la prima generazione di cellulare ETACS che furono introdotti nel mercato intorno agli anni 90, esattamente tra il 1992 e 1993, veri e proprie stazioni trasmittenti di grosse dimensioni e peso, vedasi il Motorola 8800x, anche se il prezzo non era proprio per tutte le tasche, se ricordo bene, intorno al 1.600mila lire, ma comunque era entrato nell’uso di molti rappresentanti e professionisti di un certo livello come prodotto cult.
Questo per dire che ogni cosa deve essere utilizzata con parsimonia, ma senza esserne ossessionati dalle possibili e non accertate conseguenze sulla salute.
Qualcuno ha scritto che sicuramente dopo vent’anni si vedono gli effetti o le malattie conseguite a causa del fumo delle sigarette, da parte mia, ho costatato e conosciuto persone che dopo 30-40 anni non ha avuto alcun cancro, mentre altre che non hanno mai fumato in vita loro sono morte a causa di carcinomi maligni.
Ritornando all’uso del cellulare, molto spesso, incontro gente, in automobile e/o a piedi che sta costantemente con cellulare all’orecchio, nonostante il divieto dell’uso senza auricolari del cellulare in auto, la cosa grave è che mentre guidano effettuano manovre pericolose, ci rimango onestamente di sasso.
SALUTE, SCOPERTA CHOC: IL TELEFONINO STIMOLA L’ATTIVITA’ CELEBRALE, così recita un articolo apparso ieri su un sito, che è stata subito riportata da altri siti di telefonia mobile.
La scoperta è stata di un noto neurologo italiano il dottor Rossini, o meglio dal suo gruppo di ricerca che fa riferimento ad uno dei più noti e famosi ospedali romani, ovvero il Policlinico Gemelli in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma e il Campus Bio-Medico.
Si riportano testualmente le parole del dottor Rossini:
“E’ emerso che l’esposizione reale al GSM modifica le onde elettromagnetiche del cervello durante i test, modulando in particolare le oscillazioni della frequenza alfa, note per essere associate ad attenzione e concentrazione. Inoltre questo dato si associa a un miglioramento dei tempi di reazione.”
“L’interpretazione che abbiamo avanzato e’ che i GSM possano in qualche maniera migliorare l’efficienza neurale e che i soggetti rispondano in maniera piu’ veloce (minore tempo di reazione), pur attivando una quantità inferiore delle loro risorse neurali”.
“Quindi come anche altri studi mondiali hanno dimostrato le emissioni elettromagnetiche che escono dal cellulare (soprattutto dall’antenna) quando è posto vicino all’orecchio, hanno un impatto sull’eccitabilità dei neuroni sottostanti, aumentandola per un tempo di circa un’ora successiva a un uso prolungato (diciamo di 45 minuti) del cellulare.”
Quanto affermato in quest’ultimo commento conferma ancor di più la mia tesi:
la comunità scientifica ancora non ne sà abbastanza!
Come per il nucleare (Fukushima ha dimostrato che l’uomo ancora NON ha il possesso completo della tecnologia) e come 50 anni fa per le sigarette…..
Considerando che i cellulari sono pesantemente sel mercato da solo 10 anni, aspetterei altri 40 anni prima di giungere a conclusioni 🙂
Nel frattempo però uso l’auricolare 😉
Giorni fa è stato riportato su queste pagine un mio commento scritto su facebook su questo tema (la firma è di Isidur Paine).
In quella sede mi è stato chiesto di intervenire qui con un articolo in merito.
Contento della possibilità concessami, propongo a tutti la lettura di ciò che ho pubblicato all’indirizzo:
http://it.emcelettronica.com/studio-sulle-interazioni-e-sugli-effetti-dellesposizione-alle-radiazioni-non-ionizzanti-sul-corpo-um
Sono sempre sorpreso quando leggo su settimali di costume il termine “radiazioni” in riferimento alle radio-trasmissioni dei gellulari in banda GSM. Ma è mai possibile che il capo redattore di turno lasci passare inesattezze cosi palesi? I motivi di questi comportamenti li conosco benissimo!
Sono invece profondamente indignato quando lo stesso termine, in riferimento alla stessa tecnologia, è usato a sproposito in un contesto, articolo o commento, che dovrebbe essere di rigore scentifico, almeno nei termini se non nei contenuti.
L’uso indiscriminato del termine “RADIAZIONI” ingenera nel lettore, allarme, apprensione e alimenta dicerie fuoriovianti.
Ricordo a chi usa tale termine che la differenza tra le ONDE ELETTROMAGNETICHE e le RADIAZIONI dipende dalla presenza o meno di particelle mediatrici della carica (fotoni) la cui energia è espressa in elettronVolt e non in Watt come invece si misurano le ONDE ELETTROMAGNETICHE (o in dBm riferendosi al campo elettro-magnetico)che non sono trasportate (mediate) da nessuna particella ma inducono risonanza nell’antenna ricevente accordata sulla stessa frequenza dell’antenna trasmittente. Se poi si ipotizza che un cranio umano (pieno o vuoto dipende dai punti di vista) risuoni alle frequenze GSM e l'”EFFETTO PELLE” sia solo una speculazione scentifica, allora si può dire tutto e il contrario di tutto, tanto è la stessa cosa.
Cordiali saluti da un vecchio radioamatore, progettista in campo radar da sempre.
Caro Alex52to
ti ringrazio per il “rigore scientifico” che dai ai nostri articoli!
Quello che cerchiamo di fare quotidianamente è approfondire argomenti tecnici basandoci sulle nostre conoscienze, quelle dei nostri lettori e, soprattutto, su quelle della comunità scientifica internazionale.
Il “problema” della potenziale dannosità dei telefonini è un tema che ci sta molto a cuore, non tanto per noi adulti, ma per i cosiddetti nativi digitali, che saranno esposti a tali onde per decenni e decenni, infatti come avrai potuto notare stiamo scrivendo molto sull’argomento.
In tutti i nostri articoli sono aperti i commenti e quindi chiunque (scienziato o no) può dire la sua teoria o anche semplicemente il proprio punto di vista.
Sappiamo tutti benissimo che il fumo fa male, c’è anche obbligatoriamente scritto sui pacchetti di sigarette, eppure cè chi continua a fumare, felice di farlo.
Sappiamo benissimo anche che molte persone muoiono di tumore ai polmoni senza aver mai fumato e che magari altrettante persone arrivano a 90 anni fumando!
Questa è la vita! Ognuno poi fa la propria scelta.
Nel titolo di questo articolo è stata usata la parola “onde”, invece “radiazioni” è stata usata quando ci siamo riferiti al SAR e se in qualche occasione siamo stati (a tuo giudizio) allarmisti per aver usato RADIAZIONI ebbene posso dirti che se questo riuscisse a mettere un minimo di apprensione/limitazione/accortezza (buon senso?) a tutti quegli adolescenti che si addormentano con il telefonino all’orecchio mentre danno la buonanotte al fidanzato/a TUTTE LE SERE… ebbene penso possa considerarsi un elemento di orgoglio per il nostro blog!
Ho letto con attenzione i vari commenti ma !nessuno dice come rendere meno invadente la presunta percolosità .
Il problema è di semplice soluzione e strano a dirsi , sarebbero proprio le fornitrici di servizi telefonici a volerlo fare , ma sono strenuamente combattute dai presunti tecnici ecologisti .
Credo sia noto a tutti che la potenza Rf erogata da un telefonino è direttamente proporzionale alla distanza dello stesso rispetto al primo nodo .
Maggiore e la distanza da percorrere maggiore è la potenza erogata .
Dai pochi milliwatt se il ripetitore si trova a qualche centinaio di metri ai quasi 2 Watt in casi limite .
Quindi per limitare la nocività basta aumentare il numero di ripetitori nella zone molto frequentate .
Gli accessori che il telefono monta,GPS o altri,non incidono ,essendo solo parti riceventi e non attive generatrici di Radiofrequenza .
Voglio ricordare inoltre ,che malgrado l’inquinamento (di tutti i tipi )in cento anni la vita media di un individuo e raddoppiata ,non piangiamoci addosso senza ragione .
Caro Emanuele, ognuno di noi gode di ampie libertà. Per esempio potresti (io no!) manomettere il microonde, infilarci la testa ed esporti al campo di ONDE stazionarie generate dal Magnetron da 1200 Watt (potenza elettrica) e vedere di nascosto l’effetto che fa. Del resto qualcuno ci ha messo il gatto bagnato per asciugarlo!!!
Con questo non voglio dire che dovresti farlo, voglio solo dire in modo goliardico che, una sera o l’altra la batteria gli ustionerà l’orecchio dopo essere esplosa per tutto il sudore che avrà ricevuto.
Se poi, cambiata la batteria, il campo elettromagnetico causerà all’adolescente un neurinoma proprio non saprei, però la vita sulla terra si è evoluta in presenza di un potente campo magnetico, bombardata da un’ampio spettro elettromagnetico, compresa la frequenza di 1420 Megahertz di emissione dell’idrogeno da parte di quella grossa “radio” che sorge e tramonta tutti i giorni, temo proprio che sopravviverà. Per fortuna provvede la selezione naturale della specie umana (fumo, sabato sera, sballi vari e vita esagerata) a risolvere il problema sia pur in parte, visto che la madre dei cretini è sempre incinta.
Per dovere di cronaca: NON HO MAI FUMATO
Ciao
la mentalità comune è quella che ciò accade agli altri, come se vi fosse una valvola di incoscienza nativa che fa presupporre che a me non può succedere. E’ tipico dell’età adolescenziale il sentirsi quasi immortali come una specie di Highlander e ciò non fa distinzione di sessi e cultura. Invece con l’età e una maggiore attenzione alle problematiche della vita e forse anche ai primi malori dovuti all’età ci si rende conto quanto siamo vulnerabili dagli attacchi esterni e quante siano limitate le nostre risorse e le nostre conoscenze. C’è alla base una forte dose di incoscienza e in un certo senso una sfida nei confronti del mondo e della vita stessa che non fa riflettere molti individui. C’è troppa gente che corre, corre, senza sapere quale sia il suo futuro, in un certo modo, secondo me, sfugge alla paura della morte e al vero senso della vita stessa.
Vorrei aggiungere che i condomini di un palazzo possono scegliere se installare una antenna (ripetitore cellulari) e, in caso positivo, ricevono dei canoni annui da parte della compagnia installatrice.
E’ curioso che il palazzo di fronte, ed in particolare gli abitanti dell’attico del palazzo vicino, spesso a poche decine di metri in linea d’aria dall’antenna (comprese camere da letto),
NON possono decidere sull’installazione,
NON ricevono soldi e
SICURAMENTE sono piu esposti
dei condomini del palazzo stesso (ad es. i primi piani)
E’ così difficile regolamentare questa cosa?
Non sono al corrente di studi fatti sugli animali, ma quello che è sicuro è che la frequenza dei cellulari è la stessa del forno a microonde e, con le dovute proporzioni in termini di potenza, l’effetto è lo stesso.
Parlando con una conoscente ho scoperto che un uso esagerato del cellulare, come nel suo caso diverse ore al giorno per lavoro, può favorire l’insogernza di neurinoma
http://www.neurochirurgia-udine.it/malattie/malattie.php?id=188
Se fino a qualche decennio prendevano mediamente un neurinoma 250 persone su un milione
in questi ultimi anni sono saliti a 8000 e la maggiorparte di queste hanno usato il cellulare per più di mezz’ora al giorno per più di 5 / 10 anni
Ottimo appunto.
Questo dibatito vive di queste nozioni, anche e soprattutto quando rinvenuto anche per caso, che si assommano tra loro a dare un quadro complessivo che si dimostra sempre più complesso e preoccupante.