
Il progetto PhoneSat, patrocinato dalla NASA, si prefigge l’obiettivo di lanciare nello spazio i satelliti più economici e più semplici mai realizzati, basandosi su una tecnologia oramai diffusa e alla portata di tutti, cioè quella degli smartphone. In tempo di crisi nascono quindi i satelliti low-cost, stessa affidabilità dei precedenti ma a costi decisamente inferiori! Analizziamo come questo sia possibile.
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OMMIODDIO!!! 😀
Ma è incredibile….! 😀
Non avevo idea che esistesse una cosa del genere… 🙂
E non avevo idea che in una Università si potessero fare cose del genere…!
Proprio come in Italia, eh?
Interessante ma non mi è chiaro quale possa essere lo scopo finale di questi micro satelliti
I vantaggi di un approccio, per così dire, “COTS” alla progettazione sono senz’altro evidenti in termini di costi e tempi di realizzazione di prototipi.
Come tuttavia avete notato anche voi, questa metodologia di lavoro comporta degli effetti collaterali (più sviluppo e meno ricerca). Uno dei possibili risultati è quello di aumentare il divario tra chi “crea” tecnologia e chi, semplicemente , la impiega, con i soliti grandi nomi che continueranno a troneggiare e i piccoli che dovranno sempre dipendere……
Ad ogni modo, un satellite di questa natura apre ovviamente a molte nuove prospettive. Bell’articolo
Purtroppo si pensa a risparmiare solo nel momento del bisogno, quando spesso è troppo tardi.
Sfruttare le tecnologie consumer anche nell’aerospaziale, ma non potevano pensarci prima?
(…..o forse era un po’ difficile con finanziamenti milionari)
Basta che poi non ci cadono in testa (e magari dicono che sono meteoriti).
Beh, immagino che la differenza si veda 🙂
Io penso sinceramente che quando arriva il momento di “stringere la cinghia”, tutti noi impariamo ad utilizzare meglio quello che abbiamo…
La verità è che il nostro istinto di sopravvivenza e la nostra capacità di adattamento si dimostrano solamente quando ci tolgono i viveri…
Purtroppo è vero che per far valorizzare le cose che abbiamo, i mezzi che abbiamo a disposizione e le nostre capacità troppo spesso dobbiamo essere costretti quasi “alla canna del gas” per riuscire a rimontare e a valorizzare chi siamo e che cosa sappiamo fare…
Quello che mi dà fastidio della “retorica” della crisi è proprio questo: oggi che c’è la crisi tutti noi valutiamo sia le spese sia la qualità cercando, oggi (ma in realtà solo oggi e solo da oggi) di ottimizzare le risorse, tutte le risorse, che abbiamo a disposizione.
Questo tipo di esperimento avrebbe dovuto essere fatto prima ed oggi sarebbe sicuramente migliore, più valido, più affidabile…
Vale la pena, adesso, di provare a recuperare il tempo perduto e di investire in maniera considerevole in questo “tentativo”! 🙂
Spero e mi auguro che la risposta a questa domanda non sia solo una… 🙂
Mi spiego meglio: quando andate a comprare un computer se avete per le mani un tecnico competente la prima domanda che vi farà sarà “per che cosa lo dovete usare?”
Questo vuol dire che il sistema che state per acquistare può essere capace di farvi fare tante cose…
Se la ricerca in questo campo dovesse produrre davvero dei satelliti che possono essere utilizzati da grandissime aziende per fare comunicazione di mole di dati davvero ingenti, che importanza avrebbe la ragione specifica dei dati singoli?
Potrebbero transitare tutti i dati che vogliamo per fare ogni genere di comunicazione, non trovate? 🙂
In buona sostanza, se questo progetto dovesse davvero rivelarsi vincente i satelliti potrebbero essere utilizzati per trasmettere qualunque cosa 😀
Trovo che questa affermazione non sia affatto sbagliata ma che si tratti, tuttavia, di un orizzonte davvero pericoloso.
Non dovrebbe essere lo stato di necessità a suggerirci di comportarci in maniera più responsabile ma la nostra voglia ed il nostro desiderio di essere responsabili a “costringerci” a rivedere costantemente tutto quello che facciamo nella speranza di farlo meglio ed in maniera più efficace.
Io non sono dell’idea che bisogna subire la privazione per poter godere di quello che abbiamo; molto spesso è così ed umanamente questo accade.
Tuttavia ritengo che sia il caso di investire nell’informazione, nella divulgazione e soprattutto spendere tanto tempo a spiegare come funzionano le cose, come si possono usare al meglio e cercare di puntare sulla consapevolezza piuttosto che sul senso di rivalsa nei confronti di chi ci ha privato di qualcosa.
Sono per un modello di “insegnamento” più propositivo che castrante…
Poi, è ovvio, questa è solo una mia idea.
Questi satelliti sono stati progettati per avere una possibile alternativa di difesa contro eventuali meteoriti in rotta di collisione sulla terra; con delle micro cariche nucleari inserite al loro interno una rete di questi micro satelliti potrebbero essere utilizzati per deviarne la traiettoria.
C’è bisogno che siano nucleari?
Io non ho capito il suggerimento ma immagino che Boris sia diventato un po’ “fobico” di questo concetto 😀