
Ciò che rende affascinante la trasmissione radio è l'invisibilità: RFID (l'identificazione a radiofrequenza). Quando una carta con microchip passa vicino ad un lettore di microchip crea una linea istantanea di comunicazione con il software di sistema, senza l'utilizzo di altri elementi da parte dell'utente.
Musei e RFID (identificazione a radiofrequenza)
Nell'ambito di un museo o di una esposizione d'arte i sistemi dotati di tag elettronici per l'identificazione a radiofrequenza (RFID), possono essere utilizzati per tracciare il percorso fatto da un visitatore all'interno di un museo, anche se non è ancora ben chiaro a cosa servirà questo specifico elemento; forse per costruire un database di un gioco interattivo.
Biblioteche e identificazione a radiofrequenza (RFID)
Applicando sistemi dotati di tag elettronici per l'identificazione a radiofrequenza (RFID) ai volumi di una biblioteca, potremmo rilevare a distanza le informazioni, come una descrizione o un numero di inventario. Potremmo quindi amministrare i contenuti della biblioteca con estrema facilità: la nuova tecnologia permette di facilitare le operazioni di prestito e di restituzione dei libri.
Dopo avere prelevato i libri dagli scaffali, i libri dotati di tag con microchip RFID verranno appoggiati su uno specifico piano di rilevazione insieme alla tessera della biblioteca. Si tratta di tag elettronici per l'identificazione a radiofrequenza. Il sistema provvederà a registrare la transizione, leggendo il tag RFID del codice dello scaffale e del ripiano su cui ogni libro deve essere depositato.
Cos'è la identificazione a radiofrequenza RFID
Si tratta di una tecnologia che cambierà il mondo del lavoro e presto sarà presente nelal vita quotidiana: il termine Rfid significa radio frequency identification, cioè identificazione a radiorequenza. E' un sistema che permette di identificare gli oggetti con speifici automatismi. SI può pensare a qualcosa come un codice a barre capace di scambiare informazioni via radio, e di aggiornarsi in tempo reale.
Presto esisterà una rete in cui non soltanto le persone ma anche gli oggetti saranno collegati fra di loro: l'identificazione avviene per mezzo di un'antenna per leggere un chip digitale detto transponder che viene applicato sull'oggetto. All'interno sono contenute informazioni come il codice e la data di produzione; il tag non ha bisogno di elettricità per funzionare. In questo caso il tag è un tag elettronico per l'identificazione a radiofrequenza. Questo grazie ad un fenomeno chiamato induzione magnetica, che si innesca quando il microchip entra nel campo magnetico dell'antenna. Il microchip accumula l'energia necessaria per trasmettere le informazioni richieste a breve distanza. Questo specifico microchip viene chiamato passivo. Ci sono anche microchip denominati attivi: sono quelli che hanno necessità di una quantità di energia maggiore, per trasmettere i dati a maggiore distanza: il tag deve essere alimentato da una sorgente di energia come una batteria.
Sono molti i settori in cui si può utilizzare questa nuova tecnologia: sia nella produzione industriale che nel campo della logistica.
Il futuro dell'identificazione a radiofrequenza
Si prevede un futuro utilizzo di questa tecnologia in diversi campi di applicazione: nei prossimi anni la tecnologia Rfid sarà utilizzata nelle pubbliche amministrazioni e nelle biblioteche, ovvero dove servirà un controllo preciso dai dati.
Inoltre questa tecnologia permette di controllare ogni singolo prodotto riducendo in questo modo i costi di gestione e aumentando l'efficienza dei magazzini, e quindi migliorando l'intera filiera. Tutto questo grazie al tag elettronico per l'identificazione a radiofrequenza.

L’RFID sarà il futuro… si dice che l’RFID sostituirà completamente il codice a barre.
Pensate al possibile sviluppo… nei supermercati non ci saranno più code infinite: la cassa sarà senza rullo e prima di arrivare alla postazione della commessa, un lettore RFID leggerà tutto ciò che abbiamo nel carrello! A quel punto non rimarrà che pagare e via.
E se i carrelli saranno già predisposti con una borsa all’interno? Una volta pagato si prende la borsa e via.
Wow…
…anche se molto ci sarebbe ancora da dire. Le applicazioni possibili sono davvero tantissime. Magari sarebbe bello una introduzione più tecnica sulla tecnologia, ma forse c’è già chi l’ha pubblicata in passato…
…come ho poi detto in altro luogo diverso è il discorso pratico per chi voglia realizzare qualcosa, magari inserendosi in una situazione preesistente, dove i tag RFID sono già presenti e bisogna fare un po’ di reverse engineering… …vi posso assicurare che non è tutto liscio come l’olio!
sarebbe veramente una ellissima cosa se tutti fossimo dotati di RFID !! oviamente chi non ha nulla da nascondere non ha probblemi!
c’è chi vuol essere controllato e chi no, anche se non ha nulla da nascondere, è un problema di libertà, pare che oggi sia preferibile vivere controllati e non liberi di scegliere il proprio destino, stiamo tornando al medioevo.
Sì questo è vero!Ma tanto non abbiamo scelta…
non penso sia piacevole avere sempre il chip sottocutaneo… Al massimo una carta d’identità rfid ma non di più!
in america se non erro i chip sottocutanei per l’identificazione personale hanno già iniziato a diffondersi (alle persone intendo, non agli animali domestici dove c’è già da un bel pezzo).
Però ci sarebbe da guardare anche l’altra faccia della medaglia con l’inquinamento radio.
anche se ho la mia fedina penale vergine,
non voglio essere seguito da nessuno,
non è controllato di continuo
Chi rinuncia a libertà fondamentali per ottenere una fittizia sicurezza, non merita nè la libertà nè la sicurezza. (Benjamin Franklin)
sennò qui torniamo al medioevo
il cane mio sarà minimo 10 anni che ce la in pianto RFID,
il fatto più importante che questi non producono nessun inquinamento elettromagnetico,
il fatto che sono passivi quindi fino che non sono interrogati non emettono nulla.
si può sempre scegliere,
ciascuno ha il diritto di farsi impiantarlo se lo desidera,
ma io lotterei fino alla fine contro questa cosa,
Il chip sottocutaneo sulle persone sembra proprio un argomento ti fantascienza…
gaetech45
E’ vero che l’RFID sarà il futoru ma con uno stupidissimo lettore di questi tag e le opportune modifi che i nostri dati sensibili ( sto parlando nell caso di carte d’identità dotate di questi tag) ci verrano sottratti e noi non lo sapremo neppure!!!!!
il lettore rfdi o uhf possono leggere un badge almeno ad una distanza di 1mt, può essere collegato ad una serratura elettronica?