
Stressare i componenti elettronici fino al massimo delle loro possibilità è sempre una attività molto interessante. Questa volta a fare da cavia è il modulo ADC del PIC. Si verificheranno sul campo le limitazioni fisiche, in termini di velocità e tensione, sino alle estreme possibilità del microcontrollore.
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Finalmente un articolo che non fa la solita “introduzione ai pic”!
Bravo!
Molto divertente!
Ce ne saranno altri così?
Sono contento che tu abbia colto esattamente lo spirito. Era proprio per questo motivo che è stato fatto questo articolo: fare qualcosa di diverso da “la solita introduzione”.
Sul prosieugo, beh, non dovrei essere io a rispondere però intervengo prima che lo faccia direttamente l’autore.
Sì, certamente ce ne saranno altri.
E ce ne occuperemo molto presto. 😉
Un articolo chiaro e ben spiegato.
La scelta del mikroBasic forse maschera un po’ le operazioni che avvengono nel prelievo del dato digitalizzato a seguito della richiesta all’ADC, ma lo scopo era quello di vedere le prestazioni del componente”sotto stress” piuttosto che concentrarsi sul codice delle operazioni di base e mi sembra sia stato centrato.
Utile ed interessante anche l’esempio della lettura di una sinusoide a tensione ribassata e clampata: di solito gli onnipresenti tutorial sui micro e la loro parte di conversione A/D fanno vedere come leggere un valore DC e lì si fermano.
Se posso avanzare una richiesta all’autore dell’articolo, per par-condicio mi piacerebbe vedere gli esempi di uno degli articoli a seguire in C, che nel mondo dei micro rappresenta tuttora la classica via di mezzo tra il bassissimo livello dell’Assembler e quello un po’ più alto di linguaggi come il BASIC.
A presto
Buona idea.
Aspettiamo di sentire che cosa ne dice il diretto interessato! 🙂
Grazie dei complimenti, ci vuol semplicemente passione quando si scrive.
Riguardo la richiesta, metto in cantiere l’idea……
Giovanni
Sto leggendo l’articolo ma mi son bloccato a causa di una cosa che non riesco a capire….sara’ forse l’ora ma non riesco proprio a digerire quel circuito clamper messo in ingresso alla porta del PIC. parlo di R4, C3 e D2. Secondo le mie scarse conoscenze elettroniche C3 con R4 formano un filtro passa alto, quindi dovrebbe filtrare la componente continua, ma se guardo la sinusoide risultante (traccia rossa in figura) mi vien da dire che una componente continua esiste eccome. Se poi tornando nel dominio del tempo considero anche il diodo D2 mi aspetterei di vedere troncate le semionde negative poiché, con semionde negative il diodo entra in conduzione.
Risultante, non mi torna nulla!
Per favore smentitemi e aiutatemi a comprendere, così potrò dormire tranquillo.
Grazie.
Ciao
Prova ad utilizzare un software di simulazione.
Il generatore di tensione genera un segnale sinusoidale +14V e – 14V.
Il partitore (R2-R3) abbassano la tensione a livelli PIC-compatibili.
E’ vero che C3-R4 costituiscono un filtro, ma alle frequenze specificate il funzionamento intrinseco è diverso. Il funzionamento finale del circuito è diverso rispetto la funzione dei singoli componenti.
Ti consiglio di usare LT-Spice e simulare il circuito, effettuando un probing, nodo per nodo.
Ciao e grazie.
Giovanni