
Gli scienziati della MIT (Massachusetts Institute of Technology ) hanno spiegato come funziona la tecnologia OLED, utilizzando un sottaceto fulminato. Questo aiuta a descrivere che gli OLED sono costruiti con il materiale organico. Molti di voi probabilmente già sanno come funziona un OLED (ma si può sempre imparare qualcosa di nuovo), ma per chi non lo sa questo video aiuta a chiarire un po' le idee. Guardate il video!

Avevo già visto questo video, in occasione della pubblicazione sul blog di Elettronica Open Source dell’articolo sulla tecnologia a Quantum Dot Led. Essendo quest’ultima tecnologia basata anche sul prinicipio della luminescenza dei materiali organici, in riferimento ad un approfondimento tecnologico si veniva rimandati a questo video, e devo ammettere che tra leggere le cose e vederle “funzionare” praticamente e tutt’altra cosa. Se non sbaglio, la tecnologia Oled nasce proprio al MIT e questo video è altamente esplicativo. Dimostra come un cetriolo percorso da corrente si illumina rilasciando una radiazione la cui lunghezza d’onda è funzione della struttura organica del mezzo, in questo caso il cetriolo. Ovviamente, nei display OLED, troviamo più strati sovrapposti di materiale organico, ognuno avente proprietà chimiche tali da poter emettere luce con tonalità di colore differenti, in particolare il rosso, giallo, blue. Tra un film sottile e l’altro di materiale organico vengono fatti scorrere delle matrici di elettrodi che servono ad illuminare i singoli pixel. Il colore di ogni singolo pixel sarà la sovrapposizione dosata dei tre colori fondamentali. Come spiegato anche nel video, per poter “accendere” il materiale organico è necessario dare energia sottoforma di campo elettrico. Nel cetriolo sono fatti scorrere 2 elettrodi posti molto vicini tra loro in modo da minimizzare la distanza tra gli stessi elettrodi e non dover raggiungere differenze di potenziale elevate (tra gli elettrodi) per poter eccitare la struttura. Diciamo che il fatto che il cetriolo “si cucini” non è il responsabile dell’accensione ma è l’interazione tra il campo elettrico esterno che conferisce alla struttura atomica organica che produce la rottura dei legami tra atomi e quindi l’emissione di energia sottoforma di radiazione luminosa. I quantum dot led adottano anch’essi film sottili di materiale organico per poter emettere la giusta radiazione luminosa
Una spiegazione davvero originale! Ma a parte tutti i discorsi sull’efficienza della tecnologia OLED, non c’è anche il problema del degrado del materiale organico utilizzato con il tempo? Intendo ovviamente rispetto ai normali pannelli.